Cromatura
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La cromatura è un rivestimento di cromo su un manufatto di ferro o acciaio per proteggerlo dalla corrosione tramite procedimento galvanico: esso infatti limita la formazione di micropile all'azione anodica molto modesta dei giunti dei grani. Altri benefici sono l'indurimento superficiale del materiale (il cromo è un metallo molto duro), per questo fino ai anni '50 è stato usato per rivestire i cilindri in alluminio dei motori, ma poi è stato sostituito da Ni-Kasil perché risultò ancora migliore e non tende a sfogliarsi.
Il cromo ha un potenziale meno elettronegativo dell'acciaio, quindi, in caso di rotture o porosità del film protettivo, il metallo sottostante si corrode in maniera localizzata e molto intensa (si ricordi, per esempio, la degradazione di molte parti metalliche cromate nelle automobili di qualche decennio fa).
Resta fondamentale, di conseguenza, un adeguato spessore della cromatura, il cui valore minimo dipende dal metallo da proteggere, dalle condizioni ambientali e da fattori economici.
Altro svantaggio della cromatura è l'insorgere di tensioni residue di trazione sulla superficie del materiale base. Ciò può portare a degradare le qualità meccaniche del materiale nella vita a fatica (o peggio ancora la possibilità di innescare fenomeni auto-esaltanti di corrosione e fatica)
Altro procedimento é la cromatura a spessore ottenuta tramite processo galvanico, per ridare un determinato spessore ad un oggetto, sempre di ferro o acciaio, consumatosi durante l'utilizzo e rendendolo idoneo al reimpiego, sfruttando le caratteristiche di durezza del cromo, previa rettifica del pezzo stesso.
Questo procedimento é utilizzato, ad esempio, negli inserti mobili degli stampi per l'estrusione dell'argilla, nell'industria laterizia, che si consumano per il continuo sfregamento con l'impasto di terra estruso ad alte pressioni.
[modifica] Voci correlate
- Metallo
- Cromatura nera
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