Concilio di Firenze (1055)
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Il Concilio di Firenze del 1055 fu un concilio non ecumenico che si tenne nel capolugo toscano e che fu tra gli avvenimenti che segnarono la rinascita della città dopo l'anno Mille.
Papa Vittore II si incontrò con l'Imperatore Enrico III sotto la protezione del vescovo Gherardo (futuro Papa Niccolò II) per discutere dell'atteggiamento da adottare sulla dirompente simonia e la pratica del concubinato nel clero. Vi parteciparono anche 120 vescovi.
Queste pratiche vennero severamente condannate, rafforzando la presa di posizione di Leone IX e accogliendo le proposte di riforma provenienti dal popolo e da nuovi ordini come quello dei vallombrosani, il cui fondatore, San Giovanni Gualberto fu tra i più attivi ispiratori dei lavori.
Il concilio, i cui lavori furono solennemente iniziati il 4 giugno, si tenne prevalentemente negli ambienti della chiesa di Santa Felicita e soprattutto nella cattedrale di Santa Reparata, abbellita per l'occasione con le absidi, delle torrette e un portico antistante l'entrata, secondo lo stile "romanico" (termine coniato solo nel XIX secolo) di influsso cluniacense.