Colette
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Colette - pseudonimo di Sidonie-Gabrielle Colette - (Saint-Sauveur-en-Puisaye, 28 gennaio 1873 – Parigi, 3 agosto 1954) è stata una scrittrice francese, visse negli anni delle prime rivendicazioni femminili di cui fu una delle grandi protagoniste.
In Inghilterra Emmeline Pankhurst lottava per fare ottenere il voto alle donne, in Francia Colette rompeva certi tabù femminili: la fortunata serie di Claudine, piena di un certo pigmento erotico, cento anni dopo può far sorridere, ma ai primi del XX secolo rivestiva un carattere osé notevole.
Colette crebbe in Borgogna in grande libertà e a stretto contatto con la natura, educata dalla madre, una donna perspicace e di mentalità moderna, che le fece leggere tutto ciò che desiderava. Questa infanzia Colette la raccontò, romanzandola, nella serie Claudine. Infatti, sposato lo scrittore Henri Gauthier-Villars, fu incoraggiata da lui a trasferire in un libro le divertenti avventure di bambina che era solita narrargli. Il marito, noto come giornalista e satirista con lo pseudonimo di Willy, accentuò i temi piccanti che nel manoscritto originale erano appena accennati[citazione necessaria].
Nel 1900 venne così pubblicato Claudine a scuola, che ottenne uno strepitoso successo[citazione necessaria]. Sebbene, però, la vera autrice fosse Colette, la gloria andò esclusivamente al marito; solo dopo il loro divorzio il libro, come i volumi successivi della serie Claudine, venne pubblicato con le firme congiunte di Colette e Willy. Colette, dal canto suo, seguitò a scrivere. Claudine a Parigi, Claudine sposata, Claudine se ne va crearono un personaggio originale nella letteratura francese, un personaggio che invase la Francia. Non esisteva un articolo commerciale che non subisse la moda Claudine[citazione necessaria]. Apparvero i profumi Claudine, i capelli alla Claudine, i grembiuli alla Claudine, perfino le cravatte alla Claudine.
Anche in questo Colette precorse i tempi: la sua invenzione letteraria diventò un fatto di costume che investì l'economia, primo esempio di consumismo moderno.[citazione necessaria]
Nel 1906 Colette chiese ed ottenne il divorzio, decisione impopolare che le costò ostracismo anche nell'ambiente letterario[citazione necessaria].
Non smise di scrivere ed infine ottenne, da sola, un notevole successo, nulla di paragonabile, però, a ciò che il primo marito aveva ottenuto con Claudine.
Durante la prima guerra mondiale, Colette, che nel 1912 si era risposata con Henri de Jouvenel, fu crocerossina al fronte. Finita la guerra, quando Parigi era ancora il centro del mondo intellettuale, Colette ne era diventata l'eco[citazione necessaria]. Ribattezzata "la grande Colette nazionale" scrisse commedie ed altri libri.
Nel 1922 dette alle stampe La maison de Claudine, una raccolta di racconti che malgrado il titolo rievocava luoghi e persone della sua infanzia a Saint-Sauveur. Seguirono altri romanzi, fra cui Chéri, ritenuto il primo tentativo di romanzo impersonale, e La gatta (1933).
Donna estremamente stravagante, si esibì anche in teatro: la fronte coperta dalla furia dei suoi capelli ricci, grassottella e piena di rughe, impersonò Claudine, ma fu derisa. Se la cavò con il consueto stile[citazione necessaria].
Fu eletta all'Académie Goncourt nel 1945, divenendone presidente nel 1949, e insignita della Legion d'Onore nel 1953. Alla sua morte ebbe funerali di stato, ma le fu rifiutata dalla Chiesa la sepoltura religiosa. È sepolta al Père Lachaise.
[modifica] Alcuni romanzi e alcune traduzioni in italiano
Colette scrisse nella sua carriera una sessantina di libri, in uno splendido francese, lineare, trasparente, raffinato[citazione necessaria].
Si segnalano di seguito alcuni titoli:
- Claudine (1900-1903)
- Dialogues de bêtes (1904) (in italiano La pace tra le bestie, La Tartaruga 2004)
- La retraite sentimentale (1907)
- L'ingénue libertine (1909) (L'ingenua libertina, ES Editrice 2003)
- La vagabonde (1910) (la Vagabonda, Gherardo Casini Editore 1966)
- L'entrave (1913)
- Chéri (1920) (in italiano da Adelphi 1984)
- Le Blé en herbe (1923) (Il grano in erba, Adelphi 1991)
- La naissance du jour (1928) (La nascita del giorno, Adelphi 1986)
- Sido (1930) (sulla madre; in italiano da Adelphi 1989)
- Le Pur et l'Impur (1932) (Il puro e l'impuro, Adelphi 1996)
- La chatte (1933)
- Duo (1934) (in italiano da Marsilio 2002)
- Gigi (1944) (interpretata in teatro da Audrey Hepburn, e da cui fu tratto nel 1958 l'omonimo film di Vincente Minnelli; in italiano da Adelphi 1992)
- L'étoile Vesper (1946)
- Le fanal bleu (1949)
- Julie de Carneilhan (in italiano da Adelphi 1997)
- La Maison de Claudine
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