Certificato digitale
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Un certificato digitale è un documento elettronico che attesta, con una firma digitale, l'associazione tra una chiave pubblica e l'identità di un soggetto (una persona, una società, un computer, etc).
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[modifica] Scopo
Lo scopo del certificato digitale è quello di garantire che una chiave pubblica sia associata alla vera identità del soggetto che la rivendica come propria.
In un sistema a crittografia asimmetrica ciò può essere molto importante: infatti, ogni messaggio criptato con una data chiave pubblica può essere decriptato solo da chi possiede la relativa chiave privata; per cui, se siamo sicuri che la chiave pubblica appartiene a "Mario Rossi" allora siamo anche sicuri che solo "Mario Rossi" potrà leggere i messaggi criptati con quella chiave pubblica.
Nello schema tipico di un'infrastruttura a chiave pubblica (PKI), la firma apposta sarà quella di una autorità di certificazione (CA). Nella rete di fiducia ("web of trust"), invece, la firma è quella o dello stesso utente (un'auto-certificazione) oppure di altri utenti ("endorsements"). In entrambi i casi, la firma certifica che la chiave pubblica appartiene al soggetto descritto dalle informazioni presenti sul certificato ( nome, cognome, indirizzo abitazione, indirizzo IP, etc.)
[modifica] Principio e utilizzo
I certificati sono utili per la crittografia a chiave pubblica quando usata su larga scala. Infatti, scambiare la chiave privata in modo sicuro tra gli utenti diventa impraticabile, se non impossibile, quando il numero di utenti comincia a crescere. I certificati digitali sono una soluzione per superare questa difficoltà.
In principio se Mario Rossi voleva inviare/ricevere un messaggio segreto, doveva solo divulgare la sua chiave pubblica. Ogni persona che la possedeva poteva inviargli e/o ricevere da lui messaggi sicuri; tuttavia qualsiasi individuo poteva divulgare una differente chiave pubblica ( di cui conosceva la relativa chiave privata) e dichiarare che era la chiave pubblica di Mario Rossi. Per ovviare a questo problema, Mario Rossi inserisce la sua chiave pubblica in un certificato firmato da una terza parte fidata ("trusted third party"): tutti quelli che riconoscono questa terza parte devono semplicemente controllarne la firma per decidere se la chiave pubblica appartiene veramente a Mario Rossi.
In una PKI, la terza parte fidata sarà un'autorità di certificazione. Nel web of trust, invece, la terza parte può essere un utente qualsiasi e sarà compito di chi vuole comunicare con Mario Rossi decidere se questa terza parte è abbastanza fidata.
[modifica] Validità e liste di revoca
Un certificato solitamente ha un intervallo temporale di validità, al di fuori del quale deve essere considerato non valido. Un certificato può essere revocato se si scopre che la relativa chiave privata è stata compromessa, oppure se la relazione specificata nello stesso (cioè la relazione tra un soggetto ed una chiave pubblica) è incorretta o è cambiata; questo potrebbe succedere se, per esempio, una persona cambia lavoro oppure indirizzo. Ciò significa che un utente oltre a controllare che il certificato sia fidato (verificare che sia firmato da una CA riconosciuta) e non sia scaduto dovrebbe controllare anche che non sia stato revocato. Questo può essere fatto attraverso la lista dei certificati revocati (CRL). Una funzione chiave della PKI è proprio quella di tenere aggiornata la CRL. Un altro modo per verificare la validità di un certificato è quello di interrogare la CA attraverso un protocollo specifico come, per esempio, Online Certificate Status Protocol (OCSP).
[modifica] Contenuto di un certificato
Un certificato tipicamente include:
- una chiave pubblica;
- dei dati identificativi, che possono riferirsi ad una persona, un computer o un'organizzazione;
- un periodo di validità;
- l'URL della lista dei certificati revocati (CRL);
Il tutto è firmato da una terza parte fidata.
[modifica] Standard di certificati
Lo standard più comune per i certificati è ITU-T X.509. X.509 è stato adattato ad Internet dal gruppo di lavoro PKIX dell'IETF (IETF PKIX Working Group).
[modifica] Certificati e sicurezza dei siti web
L'uso più comune dei certificati digitali è per l'accesso ai siti web via HTTPS, ossia HTTP su protocollo sicuro SSL. Attraverso i certificati possiamo accertarci che il server a cui ci si è connessi è autentico, ovvero è effettivamente quello che dichiara di essere. Il protocollo SSL prevede che, alla connessione, il server fornisca il proprio certificato digitale; se il certificato digitale è firmato da un'autorità di certificazione da noi riconosciuta allora possiamo utilizzare la chiave pubblica presente nello stesso per avviare una comunicazione sicura.
[modifica] Voci correlate
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