Campagne transalpine dei Confederati
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Battaglia di Arbedo (1422) - Battaglia di Castione (1449) - Battaglia di Giornico (1478) - Battaglia di Crevola (1487) - Battaglia di Pavia 1512 - Battaglia di Novara (1513) - Spedizione di Digione (1513) - Battaglia di Marignano (1515) - Battaglia della Bicocca (1522) - Battaglia di Pavia (1525) - Guerre di Musso (1525 - 1532) |
Le Campagne transalpine dei Confederati furono una serie di operazioni militari accompagnate da manovre diplomatiche, messe in atto dai cantoni svizzeri a ridosso delle Alpi, per ottenere un controllo sulle valli e i territori immediatamente a sud delle loro frontiere. Iniziarono nel 1403 quando Uri e Obvaldo si allearono con la Leventina. Si conclusero all’inizio del XVI secolo, con le campagne di Milano, che ebbero come epilogo, la sconfitta degli Svizzeri a Marignano del 1515 e i susseguenti trattati di pace con il re di Francia. Trattati che consolidarono i possessi confederati sui territori dell’attuale Ticino e il possesso della Valtellina, Chiavenna e Bormio da parte dei loro alleati grigionesi (radunati nel patto delle Tre Leghe. Al termine di questo periodo la Svizzera cessò ogni tentativo di espansione al sud delle Alpi e per trecento anni le cose rimasero immutate. Solo con la rivoluzione francese tutto si rimise in gioco.
Furono in particolare i cantoni a ridosso della catena alpina a promuovere questa politica, con alla testa il Canton Uri e gli altri Cantoni primitivi, più tardi il Vallese e la Lega Grigia. All’accordo con la Leventina del 1403 ne fece seguito nel 1407 uno analogo con i baroni de Sacco, che controllavano la valle Mesolcina fino a Bellinzona. Uri nel 1410 siglò un patto di conborghesia perpetuo con la valle d’Orsera. Nel 1410 i de Sacco cedettero la signoria su Bellinzona a Uri e Obvaldo. Oltre a questi accordi vi furono da parte dei due cantoni confederati delle azioni militari a partire al 1407 nelle valli di Ossola, Vallemaggia e valle Verzasca. Nel 1418 il controllo su queste contrade venne riconosciuto dall’Imperatore Sigismondo. Milano con la vittoria nella battaglia di Arbedo del 1422 riprese il controllo su tutti questi territori. Ai Confederati non rimase che l’esenzione da ogni pedaggio sul territorio del Ducato. Negli anni seguenti in particolare Uri continuò a mantenere una politica aggressiva con esiti alterni, nel 1441 la Leventina venne data in pegno a Uri. Nel 1449 i Confederati furono sconfitti nella battaglia di Castione e nel 1450 fu siglata una pace con Francesco Sforza che nel 1466 riconobbe a Uri il controllo della Leventina. Nel 1478 gli Svizzeri ritornarono con una fulminea aggressione a sud di Bellinzona, a questa azione fece seguito la Battaglia dei Sassi Grossi del 28 dicembre con la disfatta ducale. A seguito di questa sconfitta il capitolo del Duomo di Milano riconobbe il dominio di Uri sulla Leventina. Nel 1487 fu la volta del Vallese, che tentò un'azione militare mirante al controllo della Val d’Ossola, tentativo fallito miseramente con la sconfitta nella Battaglia di Crevola. Con le Guerre Italiane di fine secolo il ruolo degli Svizzeri fu molto importante, con la presenza di mercenari spesso in entrambe i campi. Nonostante l'alleanza militare tra la Confederazione e la Francia, truppe mercenarie provenienti da Uri e dai cantoni vicini occuparono nel 1495 la valle di Blenio e la Riviera e nel 1500 ripresero Bellinzona. Con la pace di Arona del 1503, Luigi XII riconobbe questi territori a Uri, Svitto e Nidvaldo. Sotto l’influsso del cardinale Matthäus Schiner nel 1509 la Confederazione rinunciò all’alleanza con la Francia per sottoscrivere un trattato con la Santa Sede di papa Giulio II, che intendeva rompere il dominio francese sulla Lombardia. Con le battaglie di Pavia del 1512 quella di Novara e la spedizione di Digione del 1513, la Confederazione riuscì di fatto ad avere il controllo sulla Lombardia. Fino alla sconfitta di Marignano i Confederati ebbero parte sia com operazioni autonome, con l’estensione del controllo sul Ticino meridionale, Lugano, Mendrisio e Locarno e valli, sia come mercenari nei vari eserciti coinvolti nel conflitto. A queste azioni si aggiungono la sottomissione della val d’Ossola e l'occupazione da parte della Lega Grigia di Valtellina, Chiavenna e Bormio. Queste conquiste vennero confermate nella Pace perpetua siglata nel 1516 con Francesco I tranne la valle d’Ossola che tornò sotto Milano. Con questo atto terminarono le azioni autonome degli Svizzeri a sud delle Alpi e per i successivi trecento anni le frontiere meridionali della Confederazione rimasero immutate. Per quanto riguarda l’attività mercenaria dei Confederati essa venne regolamentata con la Francia nel 1521.
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