Acquaforte
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Acquaforte (in latino aqua fortis) anticamente designava l'acido nitrico, detto anche mordente. Oggi indica un tipo di stampa ed il modo per produrla.
La tecnica dell'acquaforte era nota fin dai tempi antichi e veniva impiegata per incidere decorazioni sulle armi. Uno dei primi ad utilizzarla per le stampe d'arte è stato Albrecht Durer [1].
È una tecnica calcografica molto diffusa consistente nel corrodere una lastra di metallo (zinco di solito; rame per grandi tirature, come nel passato) con un acido, per ricavarne immagini da trasporre su un supporto (carta normalmente) per mezzo di colori. La lastra di spessore necessario, disponibile in commercio, viene ripulita e smussata ai bordi con carta smeriglio, poi sgrassata nella parte lucida con ovatta intrisa, per esempio, in bianco di Spagna (carbonato di calcio) sciolto in acqua. Cosparsa uniformemente con un coprente a protezione dall'acido (cera, asfalto, gomma, mastice, ..) viene affumicata con un mazzo di candele. Quindi si incide il disegno nel materiale protettivo con una punta sottile (a mano libera o ripassando una bozza su carta decalcante chiara, ad es.), per mettere a nudo il metallo in corrispondenza dei segni che appariranno sulla carta grazie all'inchiostro. S'immerge la lastra in acido (dopo averne cosparso di coprente la faccia posteriore) iniziando la morsura, che può essere fatta a più riprese scoprendo man mano le parti da incidere, per ottenere scavi diversamente profondi. L'acido incide il metallo solo dove non protetto. Giudicata completa la lastra, la si lava con benzina od acquaragia, la si asciuga e la si tiene come matrice del disegno da replicare. La stampa avviene al torchio su carte poco collate inumidite prima, cospargendo di inchiostro grasso con un tampone di pelle la lastra e scaldandola un poco per favorire la penetrazione della tinta nei solchi e la sua cessione alla carta.
Particolari su strumenti e tecniche sono nel classico trattato di Abraham Bosse (sec. XVII°).
[modifica] Note
- ^ Manuale del conoscitore di stampe, Paolo Bellini, A. Vallardi Editore, Milano,1998.
[modifica] Voci correlate
Il "Gabinetto delle stampe" della Pinacoteca di Alessandria comprende,tra le sue raccolte, una significativa collezione di stampe calcografiche donate dalla famiglia realizzate ad opera dell'artista Franco Sassi (Alessandria 1912 - 1993). La più famosa "il grande Gelso" o "Tristezza invernale" è una lastra in rame di notevoli dimensioni, che è divenuta nel tempo simbolo della campagna alessandrina. Franco Sassi acquafortista, è un capitolo tutto da approfondire. Ancora recentemente sono state ritrovate sue lastre che si ritenevano perdute. Sono in preparazione altre mostre specifiche su "Franco Sassi, incisore acquafortista". Si cita questo autore per la tecnica insuperabile (oltre che per la poesia), che lo rende emblematico. Nell'anno 2008, La "Civica Raccolta Bertarelli" di Milano ha acquisito diverse acqueforti di questo artista oltre ad opere di grafica pubblicitaria, (un marchio a litografia incisa illustrante il Duomo di Milano e altre).
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