Williams FW11B
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Williams FW11B | |||||||||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
|
|||||||||||||||
Costruttore: Williams F1
|
|||||||||||||||
Altre caratteristiche
|
La Williams FW11B, era una vettura da competizione, utilizzata nel 1987 dalla Williams F1, nel campionato mondiale di Formula 1, con la quale ottenne il titolo piloti e costruttori.
Sostanzialmente, è una replica dell'auto usata l'anno precedente, infatti il nome è uguale e si distingue dalla vecchia Williams FW11, per la B in più nella sigla. Questo dipese da vari fattori, e uno dei più importanti era il fatto che la vettura si era dimostrata estremamente competitiva, tanto che l'anno prima vinse più gare di qualsiasi altra macchina. Inoltre nell'86 ottenne senza problemi il mondiale costruttori, e solo per caso non riuscì a vincere anche il mondiale piloti.
Indice |
[modifica] FW11 evoluzione
Come detto questa macchina, era un'evoluzione di quella dell'anno prima. Perciò non si discostava molto dalla sua progenitrice, anche se delle piccole differenze c'erano. I progettisti Patrick Head e Frank Dernie, migliorarono il sistema di raffreddamento del motore, (che l'anno prima in un qualche occasione causò dei ritiri), disegnando delle feritoie per lo smaltimento termico dei radiatori, più grandi. Allo stesso tempo per migliorare l'aderenza dell'avantreno, utilizzarono un'alettone anteriore con delle paratie laterali maggiorate, in modo da incrementare la deportanza. Inoltre si cercò di sfruttare al massimo l'effetto Venturi, sotto la scocca, con un nuovo disegno del fondo piatto, e uno scanalatura sotto le pance laterali. La Honda invece cercò di migliorare il motore V6 biturbo, che ora consumava meno e manteneva livelli di potenza abbastanza elevati, nonostante le nuove restrizioni tecniche sui propulsori.
[modifica] Due titoli in un anno
L'aver deciso di lasciare l'auto invariata, o quasi, si rivelò una scelta azzecata per la Williams. Infatti la squadra fu di gran lunga superiore a tutte le altre, lasciando agli avversari solo le briciole. Delle 16 gare disputate, la Williams ne vinse 9, mentre le restanti se le spartirono McLaren, Lotus e Ferrari, le quali potevano battersi per solo per il secondo posto, vista l'egemonia della squadra di Sir Frank Williams. Un dato spaventoso è quello che riguarda le pole position. Nell'86 andarono quasi tutte adAyrton Senna e alla sua Lotus, che in qualifica era una spanna sopra a tutti gli altri, ma nell'87 la Williams, con un'auto praticamente più vecchia di un anno rispetto alla concorrenza, conquistò 12 pole su 16. Inoltre i piloti dell'auto bianco-blu, Nigel Mansell e Nelson Piquet, risultarono essere estremamente regolari, e grazie a ben quattro doppiette incrementarono al massimo il vantaggio nella classifica costruttori. Soprattutto Piquet si dimostrò molto costante, dato che concluse 13 gare su 16 (più di ogni altro pilota), e in 12 occasioni andò a punti, salendo 11 volte sul podio. Per 9 gare consecutive (dal Gran Premio di Monaco al Gran Premio del Portogallo), andò a podio, e per 8 gare consecutive (dal Gran Premio di Monaco al Gran Premio d'Italia), concluse le corse in prima o seconda posizione. Mansell non terminò tante gare quanto il compagno, sia per incidenti che ritiri legati a questioni tecniche, però vinse più gare. Tuttavia non riuscì a vincere il titolo, che andò a Piquet, e la Williams si aggiudicò sia il campionato costruttori che quello piloti in un solo anno. Nella penultima gara dell'anno a Suzuka, Mansell uscì di pista durante le prove di qualificazione, e andò ad impattare violentemente contro le barriere di contenimento a bordo pista. Questo incidente causò un infortunio al pilota, che non poté prendere parte alla corsa, e non si presentò nemmeno all'ultimo gran premio stagionale in Australia. In questo modo Piquet vinse il titolo, anche perché nessun altro pilota, aveva punti a suffcienza per contrastarlo. Con quello dell'87 Piquet ottiene il suo terzo ed ultimo mondiale, dopo il quale lasciò la Williams per trasferirsi alla Lotus, in quanto all'interno della squadra brittanica non si trovava più a proprio agio, e i suoi tecnici mostravano insofferenza nei suoi confronti, preferendo alle sue vittorie, quelle di Mansell il quale è inglese. Mansell venne sostiuito nell'ultima gara da Riccardo Patrese, che nonostante non brillò, dato che partì settimo e chiuse nono, dunque senza punti, sarà il compagno di Mansell l'anno seguente sempre alla Williams.
[modifica] Statistiche
- campionati disputati: 1
- anno: 1987
- gran premi disputati: 16
- partenze: 16 (Nigel Mansell), 16 (Nelson Piquet)
- giri più veloci in gara: 7 (Record del 1987), 4 (Nelson Piquet), 3 (Nigel Mansell)
- pole position: 12 (record del 1987), 8 (Nigel Mansell), 4 (Nelson Piquet)
- vittorie: 9 (record del 1987), 6 (Nigel Mansell), 3 (Nelson Piquet)
- podi: 18 (record del 1987), 11 (Nelson Piquet), 7 (Nigel Mansell)
- piazzamenti a punti: 21 (record del 1987), 12 (Nelson Piquet), 9 (Nigel Mansell)
- punti: 137 (record del 1987), 73 (Nelson Piquet), 61 (Nigel Mansell) N.B. Piquet ottenne 76 punti, ma il regolamento consentiva ai piloti di sommare solo gli 11 risultati migliori, tuttavia per la classifica costruttori venivano sommati tutti i punti effettivamente ottenuti dai piloti.
- piazzamento in campionato: 1°
- titoli: campione del Mondo piloti e costruttori di Formula Uno 1987
[modifica] Piloti
- Nigel Mansell - Regno Unito - n°5
- Nelson Piquet - Brasile - n°6
- Riccardo Patrese - Italia - seconda guida nel Gran Premio d'Australia, l'ultimo del 1987
[modifica] Scheda tecnica Williams FW11B
Motore
- Honda RA 167E biturbo 1500cc, posteriore centrale longitudinale
- 6 cilindri a V di 60°
- distribuzione bialbero a camme in testa per fila di cilindri
- 24 valvole
- 4 valvole per cilindro, 2 di aspirazione, 2 di scarico
- raffreddato ad acqua
- lubrificazione a carter secco
- potenza massima in gara 850 CV a 12000 giri/minuto, in qualifica 1000 CV a 11000 giri/minuto
Trasmissione
- trazione posteriore
- frizione multidisco
- cambio Hewland meccanico manuale, a 6 marce+retromarcia
Autotelaio
- monoscocca in materiali compositi
- sospensione anteriore a ruote indipendenti, quadrilateri deformabili, comando molleggio a puntone o "push-rod"
- sospensione posteriore a ruote indipendenti, quadrilateri deformabili, comando molleggio a puntone o "push-rod"
- 4 freni a disco Hitco/Lockheed in carbonio
- sterzo a cremagliera
- serbatoio carburante 195 litri
- pneumatici anteriori Good Year 25.10-13"
- pneumatici posteriori Good Year 26.15-13"
Dimensioni e peso
- passo 2794 mm
- carregiata anteriore 1803 mm
- carregiata posteriore 1651 mm
- peso 540 kg