Vincenzo Julia
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Vincenzo Julia (Acri, 1838 – 1894) è stato un poeta, filosofo e letterato italiano.
Si formò in una famiglia liberale e suo padre Antonio Julia fu spesso sospettato di cospirazione antiborbonica. Nella giovinezza di Vincenzo assume importanza la figura dello zio materno Ferdinando Balsamo, sacerdote coltissimo, che lo istruì e lo prese sotto le sue cure, lo avviò agli studi di giurisprudenza e lo educò spartanamente agli ideali di libertà. Importante e proficui furono i contatti che ebbe con Giovan Battista Falcone con il quale strinse una amicizia intima. Avviato alla professione di avvocato, la abbandonò per dedicarsi alla letteratura, allo studio del diritto e all'insegnamento. [1]
Indice |
[modifica] L'impegno politico
Lesse attentamente il Mazzini, e condivise con lui i migliori ideali liberali ed il programma per il Risorgimento italiano basato su ideali di giustizia per fondare una comunità di uguali all'interno dell'unità nazionale. Le sue idee più profonde si basavano su una prospettiva socialista nell'ambito di una democrazia forte, dove la solidarietà era un valore importante e da promuovere. Denunciò con suoi scritti i sopprusi che viveva la situazione socio-politica dell'epoca, ricca di tante contraddizioni rendeva evidente. Stigmatizzò gli avvenimenti del 1806, tra cui il Massacro di Lauria e il massacro di Acri ad opera dei briganti della bandito Jaccapitta. Condannò lo sfruttamento estremo dei braccianti, la persistenza di fame, analfabetismo e brigantaggio, condizioni non utili per consentire il perseguimento dell'ideale dell'unità nazionale.
[modifica] Opere letterarie
Fu autore di innumerevoli scritti di linea romantica o di ispirazione socialista che gli valsero fama internazionale e l'apprezzamento di Carducci e Tommaseo.[1] Gli si riconosce un importante apporto alla nuova scuola verista, dichiarò tuttavia:
« ..Adoro la poesia civile,che è anch'essa umana ed universale; abbraccia tutti i tempi e i luoghi e vivrà gioviale ed aitante, finché vi saranno colpe e ingiustizie, dolori e plebi e prepotenze di tiranni; finché la legge ed il diritto saranno conculcati, gli imi comanderanno ai potenti si farà l'apoteosi della grassa borghesia ed i popolani moriranno sulla paglia... » |
[modifica] Note
- ^ a b Gabriella Fanello Marcucci. Gennaro Cassiani, 1903-1978 . Soveria Mannelli (CZ), Rubbettino Editore srl, ed. 2003. pag. 47 ISBN 8849806884 URL consultato il 04-03-2008.