See also ebooksgratis.com: no banners, no cookies, totally FREE.

CLASSICISTRANIERI HOME PAGE - YOUTUBE CHANNEL
Privacy Policy Cookie Policy Terms and Conditions
Televisione via cavo - Wikipedia

Televisione via cavo

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

La televisione via cavo, o TV via cavo, è la televisione che giunge agli utenti per mezzo di un cavo per telecomunicazioni.

La televisione è diffusa agli utenti attraverso reti per telecomunicazioni che possono utilizzare metodi di trasmissione diversi in diversi tratti della rete. In base al metodo di trasmissione utilizzato nel tratto di rete che giunge all'utente la televisione si distingue infatti in televisione terrestre se il metodo di trasmissione utilizza onde radio emesse da trasmettitori posti sulla superficie terrestre, in televisione satellitare se il metodo di trasmissione utilizza onde radio emesse da trasmettitori posti su satelliti per telecomunicazioni geostazionari, in televisione via cavo se il metodo di trasmissione utilizza un cavo per telecomunicazioni.

Indice

[modifica] Standard televisivi

[modifica] Standard televisivi per la televisione analogica via cavo

Gli standard di televisione analogica via cavo sono:

[modifica] Standard televisivi per la televisione digitale via cavo

Gli standard di televisione digitale via cavo sono:

Lo standard DVB-C è lo standard diffuso nel maggior numero di nazioni del mondo. Lo standard ATSC è utilizzato solo in America del Nord. Lo standard ISDB-C è invece utilizzato in Giappone.

[modifica] Storia della televisione via cavo in Italia

[modifica] Gli inizi: l'epoca del cavo coassiale

Quando iniziò un ciclo regolare di trasmissioni televisive in Italia, nel 1954, l'esercizio delle trasmissioni radio e tv era riservato allo stato, che lo dava alla Rai, società pubblica, in concessione. La RAI era quindi l'unica società ammessa a irradiare programmi radio e tv nel Paese.
La normativa di riferimento era ancora la disciplina della polizia postale (Codice Postale), redatta essenzialmente nel 1936. Il Codice elencava espressamente i mezzi di comunicazione a distanza, aggiungendo che ciascuno di essi doveva essere sottoposto a preventiva autorizzazione statale. La televisione via cavo, inesistente nel 1936, non era menzionata. Per chi voleva entrare nel mercato televisivo, la tv via cavo si rivelò dunque l'unica via praticabile.

Già negli anni Sessanta iniziarono i tentativi di interconnettere uno studio televisivo con le abitazioni private tramite cavo coassiale, in particolare a Torino e a Napoli. Il principale protagonista della lotta contro il monopolio televisivo fu Giuseppe Sacchi, che a Biella aveva fondato Telebiella ed ebbe l'entusiastico appoggio di un personaggio popolarissimo come Enzo Tortora, vicepresidente dell'emittente durante il suo periodo di esilio dalla Rai.

Sacchi venne denunciato per violazione del Codice Postale, ma il 24 gennaio 1973 ottenne l'archiviazione del procedimento in quanto, come detto, la televisione via cavo non rientrava tra le attività per le quali il Codice Postale richiedeva un'autorizzazione. La reazione della RAI e dei fautori del monopolio televisivo fu però immediata. Con Legge 28/10/1970, n° 775 il Parlamento aveva delegato al Governo il potere di emanare:

« uno o più decreti aventi valore di legge ordinaria per disciplinare i singoli procedimenti amministrativi nei vari settori. [Lo scopo era la] eliminazione delle duplicazioni di competenze e dei concerti non necessari. [La norma delegava inoltre il Governo a provvedere] alla raccolta in testi unici, delle disposizioni in vigore concernenti le singole materie, apportando alle stesse [se necessario, le] modificazioni e integrazioni necessarie per il loro coordinamento e ammodernamento »
( Art 6, Legge 28/10/1970, n° 775)

In forza di tale delega il Governo emanò il D.P.R. n° 156 del 29/3/1973 Testo Unico in materia di comunicazioni, che unificava nella voce "telecomunicazioni" tutti i mezzi di comunicazione a distanza. Con Decreto 9/5/1973 il Ministro delle Poste Giovanni Gioia disponeva quindi la disattivazione dell'impianto realizzato da Sacchi, non essendo stata rilasciata la concessione e lo diffidava a procedere entro dieci giorni, decorsi i quali, in difetto, si sarebbe proceduto alla disattivazione d'ufficio.

L'iniziativa del Ministro provocò una decisa reazione del Partito Repubblicano che, pur facendo parte della coalizione del Governo presieduto da Giulio Andreotti, non era stato informato dell'introduzione nel nuovo Testo Unico e delle modifiche in materia di telecomunicazioni: il suo leader Ugo La Malfa chiese le dimissioni del Ministro Gioia e, non avendole ottenute, uscì dal Governo. Andreottti fu così costretto a dimettersi nel successivo mese di giugno.

Sacchi omise di ottemperare all'ordine di smantellamento, che fu eseguito coattivamente dai funzionari dell'Escopost (ufficio del Ministero PPTT delegato alla vigilanza sulle radiofrequenze) il 1 giugno 1973 tagliando il cavo che collegava l'emittente televisiva alla rete cittadina, e nei suoi confronti fu presentata una nuova denuncia. Era ciò che si attendeva Giuseppe Sacchi che ebbe così legittimazione per sollevare il problema della costituzionalità della normativa, in particolare la violazione dell'articolo 21 della Costituzione in quanto il monopolio televisivo riservato allo stato limitava la libera espressione di pensiero attraverso il mezzo televisivo stesso.

« Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. »
( Art 21 Costituzione)

Con Sentenza n. 225 del 1974 la Corte Costituzionale, accogliendo in gran parte le motivazioni di Sacchi, dichiarava in riferimento alla televisione via cavo l'illegittimità costituzionale degli articoli 1, 183 e 195 del Testo Unico approvato con il D.P.R. n. 156 del 29/3/1973, che riservavano allo stato il monopolio radiotelevisivo. La bravura dei legali di Telebiella fu proprio quella di spostare il tema dello scontro sulla televisione via cavo, a quel tempo esclusivamente a diffusione geografica locale, che spazzava via tutte le motivazioni a favore del monopolio espresse nei precedenti pronunciamenti della Corte Costituzionale.

L'anno successivo una nuova legge, la legge 103/75 (c.d. "Legge di riforma"), regolamentava la televisione via cavo concedendo anche all'iniziativa privata la realizzazione della televisione via cavo, anche se con molti limiti. In parlamento infatti le forze che difendevano il monopolio televisivo della RAI erano ancora preponderanti e, non potendo mantenere il monopolio radiotelevisivo riservato alla stato dopo il pronunciamento della Corte Costituzionale a sfavore di tale monopolio inerente la televisione via cavo, fissarono comunque forti limitazioni: ogni televisione via cavo poteva essere diffusa ad un solo comune o a più comuni contigui se questi non avevano una popolazione complessiva superiore a 150.000 abitanti; ogni rete per telecomunicazioni (necessaria per la diffusione del segnale televisivo agli utenti) realizzata poteva diffondere solo una singola televisione (cavo monocanale).

Nonostante la liberalizzazione parziale non fu però l'inizio di un fiorire della televisione via cavo in quanto, a seguito di altre denunce per assenza di concessione del Ministero delle Poste e delle Telecomunicazioni riguardanti televisioni via etere, una nuova sentenza della Corte Costituzionale, la Sentenza n. 202 del 15 luglio 1976, dichiarava l'illegittimità del monopolio radiotelevisivo anche relativamente alla televisione via etere in ambito locale.

In seguito a questa nuova evoluzione in campo legislativo la televisione via etere diventò la soluzione preferita dall'iniziativa privata. La stessa Telebiella in seguito passò alla trasmissione via etere. A sfavore della televisione via cavo, rispetto a quella via etere, c'era il maggior costo della rete per telecomunicazioni necessaria, ma anche limiti tecnologici dell'epoca che non permettevano di ovviare alla degradazione del segnale televisivo nelle lunghe distanze se non a costi insostenibili per le realtà imprenditoriali interessate dell'epoca.

A cavallo di quegli anni ci fu un ampio proliferare di televisioni via cavo, realtà più amatoriali che industriali, semi però, in alcuni casi, delle realtà industriali di oggi. Milano 2, il quartiere satellite ideato da Silvio Berlusconi, ad esempio, per scelta urbanistica degli architetti progettisti, aveva adottato una rete per telecomunicazioni in cavo coassiale per la diffusione delle televisioni via etere all'interno del quartiere in modo da evitare l'antiestetico proliferare di antenne. Il cavo coassiale permetteva la diffusione di un'ulteriore televisione oltre a quelle già diffuse, nacque così, per iniziativa di Giacomo Properzj, l'idea di realizzare una televisione via cavo di quartiere diffusa attraverso la rete già esistente, Telemilanocavo da cui nascerà in seguito Canale 5, una delle televisioni nazionali più seguite di oggi.

[modifica] Elenco delle televisioni via cavo del 1971-74

  • Telebiella (Data inizio trasmissioni: 20 aprile 1971. Registrata in tribunale il 30 aprile 1971 come "Telebiella A-21 Tv, giornale periodico a mezzo video".
  • Tele Ivrea
  • Tele Alessandria
  • Tele Vercelli
  • Canale 3 (Inizio trasmissioni: settembre 1973. Sede: Torino. Direttore: Renato Tagliani)
  • Telemilanocavo
  • TeleVeneto
    • Filiazioni: Televenezia, TeleBelluno, TelePadova, TeleRovigo, TeleMestre, TeleVerona, TeleVicenza, TeleTreviso.
  • TeleBologna
  • Ravenna 1
  • TeleRomagnacavo
  • Tele Rubicone
  • Video Giornale Adriatico (VGA) TeleRimini
  • TeleAncona-Conero 3
  • TeleFirenze
  • Tele Piombino-Costa Etrusca
  • TeleRomacavo
  • TeleAbruzzo
    • Filiazioni: TelePescara e TeleChieti.
  • Telediffusione italiana, poi TeleNapoli
  • Telelaser (Salerno)
  • TeleBari
  • TeleFoggia

[modifica] La rinascita: fibra ottica e ADSL

Il quadro viene ad essere mutato nello sviluppo attuale.

La cablatura con fibra ottica della città di Milano operata da Fastweb, che aveva lanciato con grandi prospettive la TV di Fastweb, lasciava sperare in un rilancio alla grande della televisione via cavo. L'esperienza però aveva avuto un brusco rallentamento: il progetto di estendere la cablatura a fibra ottica alle altre città italiane è stato molto rallentato e ha trovato una alternativa nel miglioramento tecnologico dell'ADSL.

Sembrava proprio che la televisione via cavo rimanesse soccombente rispetto alla televisione satellitare e alla televisione digitale terrestre, ma all'inizio di ottobre 2006 il gigante mondiale Sky del magnate australiano Rupert Murdoch ha stretto una alleanza commerciale con Fastweb: gli utenti di Fastweb si vedranno offerti i cento canali ora disponibili solo tramite TV satellitare e in cambio Sky potrà offrire ai suoi 4.000.000 di clienti nuovi servizi aggiuntivi come le comunicazioni vocali senza pagare il canone Telecom.

Durante il 2008, i 3 importanti providers Internet nazionali, Telecom, Tiscali e Infostrada hanno lanciato i loro servizi IPTV, contribuendo quindi alla nascita e alla diffusione su scala nazionale della TV via ADSL in Italia.

[modifica] Prospettive di sviluppo della televisione via cavo

Il limite principale della televisione via cavo è l'alto costo della cablatura e la necessità che sia pianificata a livello collettivo. In concreto può quindi nascere solo nell'ambito di un sistema di mezzi di telecomunicazioni (telefono, internet a banda larga, televisione) che giustifichi l'ampiezza degli investimenti.

Un esempio concreto in Italia lo abbiamo a Milano dove Fastweb ha provveduto a cablare pressoché interamente la città e il suo circondario.

Da diverse analisi, tra cui una dell'università di Roma 3, si evince come il futuro della Tv via cavo in italia sarà segnato dallo sviluppo delle offerte IPTV, che prevedono la trasmissione del segnale video su doppino telefonico tramite ADSL e apposito decoder digitale.

Tra l'altro l' IPTV è l'unica che permette di offrire il servizio VOD (Video On Demand).

[modifica] Voci correlate

[modifica] Collegamenti esterni

Normativa:


aa - ab - af - ak - als - am - an - ang - ar - arc - as - ast - av - ay - az - ba - bar - bat_smg - bcl - be - be_x_old - bg - bh - bi - bm - bn - bo - bpy - br - bs - bug - bxr - ca - cbk_zam - cdo - ce - ceb - ch - cho - chr - chy - co - cr - crh - cs - csb - cu - cv - cy - da - de - diq - dsb - dv - dz - ee - el - eml - en - eo - es - et - eu - ext - fa - ff - fi - fiu_vro - fj - fo - fr - frp - fur - fy - ga - gan - gd - gl - glk - gn - got - gu - gv - ha - hak - haw - he - hi - hif - ho - hr - hsb - ht - hu - hy - hz - ia - id - ie - ig - ii - ik - ilo - io - is - it - iu - ja - jbo - jv - ka - kaa - kab - kg - ki - kj - kk - kl - km - kn - ko - kr - ks - ksh - ku - kv - kw - ky - la - lad - lb - lbe - lg - li - lij - lmo - ln - lo - lt - lv - map_bms - mdf - mg - mh - mi - mk - ml - mn - mo - mr - mt - mus - my - myv - mzn - na - nah - nap - nds - nds_nl - ne - new - ng - nl - nn - no - nov - nrm - nv - ny - oc - om - or - os - pa - pag - pam - pap - pdc - pi - pih - pl - pms - ps - pt - qu - quality - rm - rmy - rn - ro - roa_rup - roa_tara - ru - rw - sa - sah - sc - scn - sco - sd - se - sg - sh - si - simple - sk - sl - sm - sn - so - sr - srn - ss - st - stq - su - sv - sw - szl - ta - te - tet - tg - th - ti - tk - tl - tlh - tn - to - tpi - tr - ts - tt - tum - tw - ty - udm - ug - uk - ur - uz - ve - vec - vi - vls - vo - wa - war - wo - wuu - xal - xh - yi - yo - za - zea - zh - zh_classical - zh_min_nan - zh_yue - zu -