Sleater-Kinney
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Sleater-Kinney | ||
Nazionalità | USA | |
Genere | riot grrrl alternative rock indie rock punk rock |
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Periodo attività | 1994 – 2006 | |
Etichetta | Chainsaw Kill Rock Stars Sub Pop |
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Album pubblicati | 7 | |
Studio | 7 | |
Live | 0 | |
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Le Sleater-Kinney sono una rock band statunitense, formatasi a Olympia, WA nel 1994. Le componenti sono Corin Tucker (voce e chitarra), Carrie Brownstein (voce e chitarra) e Janet Weiss (voce e batteria).
Ispirate ed illuminate da artiste come Kim Deal, Courtney Love, Kim Gordon, Chrissie Hynde, Joan Jett e da formazioni come Nirvana, Bratmobile e Bikini Kill, le Sleater-Kinney nascono dalle ceneri del movimento delle riot grrrl, attivo ad Olympia nei primi anni novanta. Le due fondatrici, Corin Tucker, e Carrie Brownstein provenivano infatti da gruppi, rispettivamente Heavens to Betsy e Excuse 17, che si rifacevano alle tematiche femministe e di liberazione dell'identità sessuale tipiche di quel movimento.
Indice |
[modifica] Storia
Corin Tucker e Carrie Brownstein si incontrano per la prima volta nel 1992 ma la formazione si completa solo alla fine del 1994 quando Lora MacFarlane (ex-Sea Hags) si unisce al gruppo come batterista permanente, dopo una serie di batteristi provvisori, come Tony Gogin e Misty Farrell. Nel 1997 la formazione assume l'attuale struttura con l'ingresso di Janet Weiss al posto di Lora MacFarlane. Dal giugno 2006, dopo un annuncio apparso sul loro Sito ufficiale, la band è inattiva.
[modifica] Stile
Lo stile delle Sleater-Kinney viene generalmente classificato sotto le voci di Riot Grrrl, Alternative Rock, Indie Rock. In realtà la band ha saputo trarre spunti da una vastissima varietà di influenze, anche da gruppi degli anni sessanta come gli Who, o dai Television degli anni settanta, fino ai Sonic Youth. Si può asserire che del movimento Riot-Grrrl in realtà le Sleater-Kinney abbiano preso in realtà solamente i temi politici, mentre musicalmente abbiano elaborato uno stile del tutto proprio, non rimandabile ad alcuna esperienza precedente. Dopo il primo album "Sleater-Kinney", edito dalla Chainsaw, nel 1995, in cui la band si muove entro le coordinate di un punk-rock femminista più o meno "classico", riconducibile alle Bikini Kill, a partire dal successivo Call the Doctor il trio elabora uno stile strumentale molto scarno, ma assai preciso, su cui si innesta un contrappunto vocale formato da due differenti linee di canto, e in cui si intrecciano a volte anche complesse elaborazioni armonico/tematiche, quasi come se si trattasse di due canzoni fuse in una. La mancanza del basso viene compensata con una particolare accordatura delle chitarre, abbassate di una terza minore (così che la prima corda vuota suona in Do diesis). Con Dig me out, e l'ingresso di Janet Weiss, contestualmente al passaggio alla Kill Rock Stars, sempre di Olympia lo sviluppo di questa particolare concezione di scrittura matura in pezzi dal notevole valore, come la title-track, "Words and Guitar", "One more hour", "It's enough". L'album conferisce al gruppo una notorietà che travalica per la prima volta i confini dell'indie-rock, giornali come Rolling-Stone, Spin, concedono loro ampio spazio, il noto critico Greil Marcus arriva a definirle la rock-band più importante degli Stati Uniti. I temi trattati da Dig me out ("disseppelliscimi") provengono dalle più intime esperienze individuali dei membri della band, sono pieni di amore, rabbia e rancore, e connotati in generale dall'ansia tutta urlata per la propria identità snaturata, improvvisamente posta sotto i riflettori. Il successivo "The Hot Rock" si colloca invece in una prospettiva assai più tenue, quasi impressionistica. È il loro album musicalmente più avanzato, più strutturato. La scrittura dei pezzi rivela delle complesse trame accordali, melodiche e ritmiche, come nella stessa "Hot Rock", in "Banned from the end of the world", "Get up", "Burn, don't freeze". La compattezza dei primi dischi sembra lontana, o perduta: come il White Album per i Beatles il disco rivela il senso di una crisi, che riesce grandiosamente a comunicarsi alla sua stessa sostanza musicale. "All hands on the bad one", del 2000 propone infatti un panorama sonoro e tematico del tutto diverso: la band sembra guardare ad una forma-canzone più canonicamente orientata al genere pop, e alla ballata. L'album è più svagato e leggero rispetto al precedente, ma non è un cedimento al commerciale, esprime bensì una sonorità più estrovertita. La band tratta temi politicamente sensibili come gli abusi sessuali (#1 must have), la televisione (Was it a lie), pur in un ambito di forte tensione emotiva e sonora. "One beat", del 2002 si muove sulla stessa linea, pur con qualche concessione allo stereotipato. Ad autentici capolavori del rock come "Combat rock", od "Oxygen" si affiancano pezzi più discutibili, venati da una certa, inusitata, carica commerciale, e da un ecclettismo di grana un poco grezza, come nel Rythm and Blues di Step Aside, o nel Blues di Funeral Song. L'ultimo "The Woods", con la Sub Pop di Seattle, appare in primo luogo come un tentativo di svoltare da ciò che stava pericolosamente degenerando in prassi. È un album oscuro, potente, pieno di un emotività che i due precedenti lavori sembravano trattenere. Per la prima volta le Sleater-Kinney escono dalla scrittura netta e coincisa che le aveva caratterizzate, per la prima volta le chitarre escono dallo stile obbligato, per affacciarsi nel campo dell'improvvisazione. Ci sono pezzi, come The Fox, o Jumpers, che riportano allo stile di The Hot Rock, altri invece appaiono del tutto nuovi, improntati ad una forma semi-aperta, o sul punto di sfaldarsi in un urlo, o quasi in un pianto, come "What's mine is yours". Con quest'album le Sleater-Kinney avrebbero probabilmente iniziato una nuova fase stilistica, e si tratta certamente del segno di una transizione che le avrebbe condotte verso territori inesplorati, se non fosse arrivato l'annuncio, nel giugno del 2006, di una pausa a tempo indeterminato che sa quasi di scioglimento. Solo l'amore e la considerazione dei tre membri per il nome del gruppo, che negli anni ha pressoché trovato una propria identità e corporalità, e per un ristretto ma significativo nucleo di fan, consolidatosi attorno a delle esibizioni della band dal vivo di eccezionale e proverbiale intensità, hanno probabilmente fatto sì che il termine utilizzato per l'annuncio sia "hiatus", e non "break-up", lasciando aperta la possibilità di un ritorno.
[modifica] Formazione
[modifica] Ultima formazione
[modifica] Ex-membri
- Lora McFarlane - batteria
- Toni Gogin - batteria
- Misty Farrell - batteria
[modifica] Discografia
Album
Anno | Titolo | Etichetta |
1995 | Sleater-Kinney | Chainsaw |
1996 | Call The Doctor | Chainsaw |
1997 | Dig Me Out | Kill Rock Stars |
1999 | The Hot Rock | Kill Rock Stars |
2000 | All Hands on the Bad One | Kill Rock Stars |
2002 | One Beat | Kill Rock Stars |
2005 | The Woods | Sub Pop |
Singoli
Anno | Titolo | Etichetta |
1994 | You Ain't It/Surf Song | Villa Villakula Records |
1997 | One More Hour | Matador Records |
1997 | Little Babies | Matador Records |
1997 | A Quarter To Three | Matador Records |
1998 | Big Big Lights | Candy Ass Records |
1999 | Get Up | Kill Rock Stars |
2000 | You're No Rock 'n' Roll Fun | Kill Rock Stars |
2005 | Entertain | Sub Pop |
2005 | Jumpers | Sub Pop |
Video musicali
Anno | Titolo | Diretto da |
1999 | Get Up | Miranda July |
2000 | You're No Rock 'n' Roll Fun | Brett Vapnek |
2005 | Entertain | Molly & Mariah |
2005 | Jumpers | Matt McCormick |
Compilation
Titolo | Brano | Etichetta |
Calling All Kings & Queens | Ballad of a Ladyman (live, 2001) | Mr. Lady Records |
Rock Against Bush Vol. 2 | Off with Your Head | Fat Wreck Chords |
Move into Villa Villakula | War Not Peace, You ain't it, Write me back fucker, More than a feeling | Villa Villakula Records |
[modifica] Collegamenti esterni
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