Signifer
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Nell'esercito romano signifer (o, detto in italiano, signifero) era il nome con cui genericamente si indicavano i portainsegne.
Le insegne (signa) erano in genere costituite da oggetti metallici che riproducevano vari simboli magici, religiosi o onorifici montati su aste che venivano alzate e tenute in mano dai portatori di insegna in modo che esse fossero ben visibili.
Il loro ruolo era estremamente importante durante le battaglie perché costituivano l'unico riferimento visibile al quale il soldato poteva riferirsi per trovare la sua unità.
Le insegne potevano essere di molti tipi e la più comune era quella che semplicemente identificava l'unità base che poteva essere la coorte, il manipolo o addirittura la centuria.
Il tipo di insegna certamente più celebre è l'aquila, di solito una per legione. Il signifer che la portava con grande onore, perché era una delle insegne sacre, veniva identificato con il titolo di Aquilifer.
Altri tipi di signifer sono l' Imaginifer che portava l'imago, ossia l'immagine dell'imperatore, o il Vexillifer che portava il Vexillum che era un'insegna di cui non si conosce esattamente la funzione, e si pensa potesse rappresentare, in epoca imperiale e tardo-imperiale, distaccamenti chiamati Vexillationes, oppure costituire simboli magici come quello della dea Nike.
Dal punto di vista uniformologico sembrerebbe che il signifer sia una delle pochissime unità romane ad avere due ben precisi elementi che lo contraddistinguevano: il parma o parmula, un piccolo scudo rotondo, e una pelle di animale che lo copriva dal capo. Non è chiaro da dove nacque questa tradizione, ma di certo questa usanza permetteva ai signiferi di avere un aspetto impressionante.
Non è certo se vi fossero regole sul tipo di animale da usare; stando alle raffigurazioni sembra che fossero usati animali come leoni, leopardi, orsi e lupi dei luoghi dove i romani erano presenti. Per esempio sembrano numerose le raffigurazioni di signifer pretoriani coperti con pelli di leoni, mentre per i legionari sembrano più comuni pellicce di lupi ed orsi, ma una logica apparente.
Per via dell'importanza che l'insegna aveva all'interno dell'unità militare, sia per ragioni tattiche che simboliche (la perdita dell'aquila era un gravissimo disonore), il signifer era un soldato scelto di comprovato valore e coraggio che veniva di solito schierato nelle primissime file con il compito di "resistere" alla posizione assegnata più fermamente di tutti.
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