Siccomario
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Il Siccomario è un territorio appartenente alla Provincia di Pavia, immediatamente a mezzogiorno del capoluogo.
Delimitato a sud dal fiume Po, a est dal Ticino, a nord dal canale Gravellone che lo divide da Pavia, a ovest dal confine storico con la Lomellina. Dal punto di vista geografico, la Lomellina occupa il piano diluviale, che domina da un terrazzo di circa 15 metri il piano alluvionale alla confluenza di Po e Ticino, in cui si situa il Siccomario. Esso si raggiunge dalla città di Pavia proseguendo a sud dopo il quartiere di Borgo Ticino.
Conosciuto fin dall'antichità come zona particolarmente fertile, è dedito ancora oggi principalmente all'agricoltura. Comprende i comuni di Travacò Siccomario e San Martino Siccomario, entrambi in provincia di Pavia, e una parte del comune di Cava Manara (limitatamente alle frazioni Gerre Chiozzo, Tre Re e Mezzana Corti). Confina a Sud con il territorio "al di là del Po", che come tale prende il nome di Oltrepò Pavese. Ancora nel XVIII secolo, come entità amministrativa, comprendeva anche i comuni di Verrua Po e Mezzanino, situati a sud del Po (ma in origine, fino a uno o due secoli prima, posti a nord del fiume).
Il nome Siccomario comparve per la prima volta in un documento del 1099 riguardante una vendita di beni da parte della abbazia di San Maiolo in Pavia, sotto la forma Sigemarius, forse da un nome di persona di origine germanica, proprietario terriero della zona. Già dal 909 in un diploma appare la dizione Terra Arsa, che sarà poi a lungo associata a San Martino Siccomario, detto appunto San Martino in Terra Arsa. Di fatto comunque Siccomario e Terra Arsa appaiono sinonimi, essendo probabilmente il secondo nome null'altro che un'antica traduzione o interpretazione del primo secondo l'etimologia (forse infondata, ma certo molto antica) dal latino siccum -in riferimento all'origine di questa terra, già palustre e poi prosciugata e resa coltivabile-.
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