Sette mari
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Con l'espressione "sette mari" s'intende un gruppo simbolico di distese d'acqua (reali o mitologiche) che ricoprono una certa importanza a seconda dei popoli e delle epoche storiche. Al giorno d'oggi, i "sette mari" sono rappresentati da: Oceano Pacifico Settentrionale, Oceano Pacifico Meridionale, Oceano Atlantico Settentrionale, Oceano Atlantico Meridionale, Oceano Indiano, Oceano Antartico ed Oceano Artico.
Tale denominazione ha origini remote: se ne fa menzione per la prima volta attorno al XXIII secolo a.C. nell'Inno 8 della sacerdotessa sumera Enkheduanna alla dea Inanna[1]. In ogni caso, il concetto di "sette mari" (spesso inteso come "molti mari", poiché nell'antichità il numero sette veniva adoperato anche per indicare una quantità indefinita) è trasversale alla maggior parte dei popoli dell'età antica, dai Cinesi agli Indiani, dagli antichi Greci (cui si deve, tramite Erodoto, il raggruppamento classico dei "sette mari", costituito da: Mar Egeo, Mar Nero, Mar di Marmara, Mar Ionio, Mar Rosso, Mar Tirreno - o Mar Mediterraneo occidentale - e Mar Mediterraneo orientale) agli antichi Romani; in particolare gli ultimi due hanno poi gettato le basi per i gruppi dei "sette mari" menzionati nella letteratura medievale.
Nel 1896 lo scrittore e poeta britannico Rudyard Kipling intitolò una sua raccolta di poesie The Seven Seas (I Sette Mari).
[modifica] Riferimenti
- ^ Meador, Betty De Shong, translator and editor (2001). Inanna, Lady of Largest Heart: Poems of the Sumerian High. University of Texas. ISBN 0-292-75242-3