Scribonia
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Scribonia (70 a.C./68 a.C. - post 16 d.C.) fu un membro della dinastia giulio-claudia dell'Impero romano, in quanto seconda moglie di Ottaviano, cui diede una figlia, Giulia maggiore, e trisavola dell'imperatore Caligola.
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[modifica] Vita
[modifica] Primi due matrimoni
Scribonia era figlia di Lucio Scribonio Libone e di Cornelia; la madre era nipote Gneo Pompeo Magno e di Lucio Cornelio Silla. Aveva un fratello di nome Lucio Scribonio Libone, che fu console e morì nel 34 a.C..[1]
Si sposò una prima volta, probabilmente con Gneo Cornelio Lentulo Marcellino (console nel 56 a.C.), in quanto esiste una iscrizione di un liberto (databile a dopo il 39 a.C.) in cui si fa riferimento a Scribonia e a suo figlio Cornelio Marcellino;[2] l'iscrizione testimonia che aveva avuto un figlio dai matrimoni precedenti a quello con Ottaviano e che questo figlio viveva con lei dopo il divorzio col futuro imperatore.
Il secondo marito fu Publio Cornelio Scipione Salvitone,[3] un sostenitore di Pompeo. La coppia ebbe una figlia, Cornelia Scipione, e Publio Cornelio Scipione, che fu console nel 16 a.C..
[modifica] Matrimonio con Ottaviano
Nel 40 a.C. Scribonia fu obbligata a divorziare dal marito per sposare Ottaviano, che era più giovane di lei di parecchi anni. Il matrimonio tra i due, che rese necessario anche il divorzio tra Ottaviano e Clodia Pulcra, servì a saldare un'alleanza politica fra l'erede di Gaio Giulio Cesare e lo zio di Scribonia, Sesto Pompeo.
Il legame con Ottaviano diede come frutto il concepimento di Giulia maggiore. Considerazioni politiche, poi mascherate dalla propaganda come un innamoramento immediato di Ottaviano, suggerirono che il futuro imperatore sposasse Livia Drusilla allo scopo di consolidare una alleanza tra la gens Giulia e quella Claudia. Naturalmente, il vincolo con Scribonia era un impedimento a questa mossa politica, e Ottaviano divorziò quindi dalla seconda moglie il 14 gennaio 39 a.C., nello stesso giorno in cui Scribonia dava alla luce Giulia e tre giorni prima del matrimonio con Livia.[4]
Quando Tiberio divenne imperatore, mandò la sorellastra Giulia in esilio con l'accusa di adulterio e tradimento: Scribonia chiese di poterla accompagnare, ma la richiesta non venne soddisfatta.[5] Scribonia era ancora in vita nel 16, quando tentò di convincere il nipote Marco Scribonio Libone Druso a non suicidarsi ma ad accettare la punizione destinatagli.
[modifica] Giudizi su Scribonia
I giudizi delle fonti antiche su Scribonia vanno pesati considerando la possibilità di una propaganda vicina ad Augusto volta a giustificarne il divorzio; Seneca la definisce una gravis femina, una "donna dignitosa". Properzio ne loda la maternità, chiamandola "la dolce madre Scribonia" in occasione dell'orazione funebre per Cornelia Scipione (16 a.C.).
Il giudizio degli studiosi moderni è diviso: alcuni la descrivono come "noiosa" e "deprimente",[6] altri la indicano come modello della matrona romana, in quanto possedeva quelle doti di "compostezza" e "calma" che erano necessarie per badare alle personalità depressive e con tendenze suicide della figlia e della nipote.[7]
[modifica] Matrimoni e figli
- Gneo Cornelio Lentulo Marcellino
- Cornelio Marcellino
- Publio Cornelio Scipione Salvitone
- Augusto
[modifica] Cultura popolare
- Scribonia è uno dei personaggi del romanzo Io, Claudio di Robert Graves, dove appare in occasione della nascita di Giulia e poi del suo esilio. Graves la presenta come una buona, moderata e gentile matrona romana, alla quale viene proibito di vedere la figlia se non dopo l'esilio, e che viene accusata di infedeltà da Livia, allo scopo di affrettarne il divorzio con Ottaviano. Graves la fa morire almeno due anni prima di quanto sia comunemente ritenuto vero.
- Nel romanzo Augustus, di Allan Massie, Scribonia è raffigurata come brutta, sdentata e grassa; a differenza di quanto supposto dagli storici, Massie fa risalire la personalità di Giulia maggiore alla madre invece che al padre.
- Un ruolo di rilievo è occupato da Scribonia nel romanzo Caesar's Daughter di Edward Burton, dove è raffigurata al centro della sua clientela, che comprende poeti come Orazio e Ovidio, e anche molto popolare con la gente di Roma. Augusto la rispetta, malgrado le loro differenze.
- Un ritratto molto positivo di Scribonia è fatto da Elisabeth Dored in I Loved Tiberius: la madre di Giulia è raffigurata come una donna carina, gentile, sensibile, calorosa e attiva, vittima della tirannia del marito.
- In Imperium: Augustus, Scribonia ha solo pochi anni in più di Ottaviano, che la sposa per ottenere i denari necessari a pagare i propri eserciti. Mecenate la descrive come "amabile" e "affascinante", mentre Giulia è leale alla madre, dando la colpa per le proprie sfortune a Ottaviano.
[modifica] Note
- ^ Schied, J. Scribonia Caesaris et les Julio-Claudiens: Problèmes de vocabulaire de parenté. Mémoires de l'École francaise de Rome et Athènes. 87: 349-71.
- ^ CIL 6.26033: Libertorum et familiae Scribonae Caes. et Corneli Marcell. f. eius; Schied, J., "Scribonia Caesaris et les Cornelii Lentuli", Bulletin de Correspondence Helléenigue, 100, pp. 185-201.
- ^ Billows, R. American Journal of Ancient History.
- ^ Cassio Dione, Storia romana, xlviii.34.3.
- ^ Fantham, Elaine, Julia Augusti, Routledge, 2006, ISBN 0-415-33146-3.
- ^ Syme, R, The Roman Revolution, Oxford, 1939.
- ^ Fantham; Barrett, A.A., Livia: First Lady of Imperial Rome, Yale University Press, 2004, ISBN 0-300-10298-4.
[modifica] Bibliografia
- Svetonio, Vita di Augusto, 64.
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