Scolastica
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Scolastica è il termine con il quale comunemente si definisce la filosofia cristiana medioevale.
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[modifica] Origini e suddivisione in periodi
Cronologicamente, la scolastica copre il periodo che va dall'VIII secolo al Rinascimento. Si suddivide in:
- Alta Scolastica (dall'VIII secolo al XII secolo) in cui spicca Anselmo d'Aosta;
- il periodo d'oro coincidente con il Duecento, grazie alla diffusione del pensiero di San Tommaso;
- Tarda Scolastica, il cui principale esponente fu Guglielmo d'Ockham.
La scolastica ebbe origine dall'istituzione delle scholae, ossia di un sistema scolastico-educativo diffuso in tutta Europa, e che garantiva una sostanziale uniformità di insegnamento. Esso fu il primo, e forse unico, sistema scolastico organizzato su vasta scala della storia dell’Occidente. Era stato Carlo Magno a volerlo, il quale, dando avvio alla "rinascita carolingia", aveva fondato ad Aquisgrana la Schola palatina, per favorire l'istruzione delle genti e la diffusione del sapere allo scopo di dare unità e compattezza al Sacro Romano Impero. A tal fine si era servito dei monaci benedettini, i quali avevano salvaguardato la cultura dei classici tramite la ricopiatura dei testi antichi, non solo di quelli religiosi ma anche scientifici e letterari: le loro abbazie divennero così i centri del nuovo sapere medievale.
Gli insegnamenti erano divisi in due rami:
- l'arte del trivio (ovvero il complesso delle materie letterarie);
- l'arte del quadrivio (il complesso delle materie scientifiche).
[modifica] Caratteristiche
Il carattere fondamentale della filosofia scolastica consisteva nell'illustrare e difendere le verità di fede con l'uso della ragione. A tal fine, essi privilegiarono la sistematizzazione del sapere già esistente rispetto all'elaborazione di nuove conoscenze.
L'intento degli scolastici era quella di sviluppare un sapere armonico, integrando la rivelazione cristiana con i sistemi filosofici del mondo greco-ellenistico, convinti della loro compatibilità, e anzi vedendo nel sapere dei classici, in particolare dei grandi pensatori come Socrate, Platone, Aristotele, Plotino, una conferma dei dogmi cattolici.
Sulla base del rapporto tra fede e ragione che essi intravedevano nei testi greci, essi erano convinti di poter contrastare le tesi eretiche e cercavano di convertire gli atei.
Dallo studio dei testi greci nasce il problema degli universali (cioè del logos, della forma) che viene sviluppato in modi differenti per tutta la scolastica.
- forma ante rem: l'essenza è prima delle cose (materia) come secondo Platone e Sant'Agostino;
- forma in re: l'essenza non ha senso senza la materia come secondo Aristotele;
- forma post rem: forma>nome > convenzione che adottiamo dall'analisi delle caratteristiche di una serie.
Gli Scolastici, quindi Tommaso ritenevano gli universali reali.
La scolastica si sviluppa nelle varie scholae europee e quindi in diverse realtà, pertanto è inevitabile che in ogni schola, avendo esse differenti esigenze e finalità, i pensieri e i metodi acquistassero caratteristiche diverse. Vi erano quindi scholae più vive e attive dove spesso si accendevano contrasti tra gli intellettuali più conservatori e i maestri d'arte, i più innovativi.
Gli scolastici svilupparono così un peculiare metodo di indagine speculativa basato sul commento e la discussione dei testi all'interno delle prime università. I vari dibattiti, tuttavia, dovevano seguire delle regole e dei riferimenti precisi, tra i quali vi era in particolare la logica formale di Aristotele. Valevano poi le auctoritas, che erano rappresentate dagli scritti dei Padri della Chiesa (filosofia patristica), dai testi sacri e da scritti della tradizione cristiana.
Le auctoritates erano, in sostanza, la decisione di affidarsi ad una voce ufficiale e decisa dai concili, per cui esisteva l'auctoritas in campo medico (Galeno), quella in campo metafisico (Aristotele) e quella in campo astronomico (Tolomeo).
[modifica] La Scolastica e la scienza
La filosofia scolastica era incentrata in particolare sullo studio del dogma religioso cristiano ma non solo. Gli scolastici diedero infatti un forte impulso anche allo sviluppo della scienza. Roger Bacon, ad esempio, pur restando fedele al metodo aristotelico, si occupò di filosofia della natura, basandosi sulle osservazioni degli eventi, e contestando alcuni elementi anti-scientifici del pensiero greco.
Nel XII - XIII secolo nell'ambito degli studi teologici che si tenevano nelle prime Università europee come Bologna, Parigi, Oxford si svilupparono le ricerche sulla natura, ovvero sul creato considerato opera di Dio, che avrebbero dovuto portare alla giustificazione della fede, cioè alla intellegibilità dell'opera di Dio creatore. Per i filosofi della natura del XII - XIII secolo la creazione era come un libro che andava letto e compreso, un libro che conteneva leggi naturali immutabili decise da Dio al momento della creazione. Tali studiosi pensavano che conoscere quelle leggi naturali avrebbe portato ad una conoscenza che avrebbe avvicinato sempre più a Dio.
[modifica] Sviluppi successivi
Dopo il periodo d'oro, la scolastica conobbe un periodo di lenta decadenza, a causa della perdita dell'unità medievale dei cristiani.
Il termine "scolastico" assunse da allora una connotazione a volte negativa. Per l'abitudine di affidarsi a un sistema già collaudato per giustificare le proprie tesi, ogni filosofia, anche moderna o contemporanea, che utilizzi e si appoggi su una teoria filosofica già esistente, viene perciò definita scolastica.
Si ebbero tuttavia alcuni periodi di rinascita, durante il XIV e il XVI secolo in Spagna, con il domenicano Francisco de Vitoria, e il gesuita Francisco Suárez.
Nel XIX secolo, con l'enciclica Aeterni Patris del 1879, papa Leone XIII promosse un movimento di ritorno alla filosofia scolastica, che venne detto perciò neoscolastico. I maggiori pensatori neoscolastici furono Jacques Maritain ed Etienne Gilson, i quali si proposero di rivalutare la metafisica difendendola dai giudizi negativi del positivismo allora imperante. D'altro lato, combatterono le istanze idealistiche eccessivamente incentrate sul soggetto proprie delle filosofie di Cartesio e di Kant, in favore di un rivalutazione del realismo.
Nel Novecento infine, da alcune parti venne riconosciuto alla scolastica un ruolo positivo e fondamentale per aver contribuito a costruire l'ossatura culturale dell'Europa. Lo scrittore tedesco Hermann Hesse, ad esempio, manifestava grande ammirazione per il modo in cui l’istruzione medievale veniva organizzata e gestita armoniosamente all’interno della scolastica. Nel suo romanzo intitolato Il gioco delle perle di vetro egli immaginò un sistema di studi, denominato “Castalia” e da lui collocato in un ipotetico futuro, che ricalcava quello della scolastica dei secoli d’oro: in esso si svolgeva la vita e l’educazione dei giovani destinati a preservare e coltivare armonicamente il sapere e lo spirito delle culture del passato.
[modifica] Filosofi Scolastici
- Prima scolastica (1000 - 1250):
- Alta scolastica (1250 - 1350):
- Tarda scolastica (1350 - 1500):
- Neo-Scolastica (dal 1879, enciclica Aeterni Patris di Leone XIII )
- Desiré Mercier (1851-1926)
- Antonin-Dalmace Sertillanges (1863-1948)
- Jacques Maritain (1882-1973)
- Etienne Gilson (1884-1978)
- Francesco Olgiati (1886-1962)
- Gustavo Bontadini (1903 - 1990)
- Sofia Vanni Rovighi (1908- 1990)
- Cornelio Fabro (1911-1995)