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Salvate la tigre - Wikipedia

Salvate la tigre

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Salvate la tigre

Titolo originale: Save the Tiger
Lingua originale: {{{linguaoriginale}}}
Paese: Stati Uniti
Anno: 1973
Durata: 100'
Colore: colore
Audio: sonoro
Rapporto:
Genere: drammatico
Regia: John G. Avildsen
Soggetto:
Sceneggiatura: Steve Shagan
Produttore: Edward S. Feldman Martin Ransohoff Steve Shagan
Produttore esecutivo: {{{produttoreesecutivo}}}
Casa di produzione: {{{casaproduzione}}}
Distribuzione (Italia): {{{distribuzioneitalia}}}
Storyboard: {{{nomestoryboard}}}
Art director: {{{nomeartdirector}}}
Character design: {{{nomecharacterdesign}}}
Mecha design: {{{nomemechadesign}}}
Animatori: {{{nomeanimatore}}}
  • Jack Lemmon: Harry Stoner
  • Jack Gilford : Phil Greene
  • Lara Parker : Margo
  • Thayer David : Charlie Robbins
  • Patricia Smith : Janet Stoner
  • Laurie Heineman : Myra
  • Norman Burton : Fred Mirrell
  • William Hansen : Meyer
  • Harvey Jason : Rico
  • Liv Lindeland : Ula
  • Ned Glass : Sid Fivush
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Micaela Esdra: Myra
Episodi:
Fotografia: James Crabe
Montaggio: David Bretherton
Effetti speciali:
Musiche: Marvin Hamlisch
Tema musicale: {{{temamusicale}}}
Scenografia:
Costumi:
Trucco:
Sfondi: {{{nomesfondo}}}
Sequel: {{{nomesequel}}}
Si invita a seguire le linee guida del Progetto Film
«  Phil: Che cosa vuoi? Coraggio, dimmelo. Ti ascolto. Io sono una vecchia roccia: dimmelo cosa vuoi.
Harry: Un'altra stagione.
Phil: Tutto qui? Un'altra stagione... Solo sopravvivere: niente più sogni, niente più speranze?
Harry: Speranze? Ce l'hanno solo le vecchiette che vanno a Las Vegas con un sacchetto pieno di monetine: quelle hanno ancora la speranza.  »

Salvate la tigre è un film del 1973 diretto da John G. Avildsen, con protagonista Jack Lemmon.

Indice

[modifica] Trama

Los Angeles, anni Settanta: Harry Stoner (Jack Lemmon) è il proprietario di un azienda di abbigliamento (la Capri Casuals, in memoria del luogo dove, durante la Seconda Guerra Mondiale, si era ristabilito dopo gli scontri) che si trova in difficoltà finanziarie. Infatti la collezione che si appresta ad uscire sul mercato è destinata al successo, ma è necessario disporre di denaro per produrre gli abiti.


Nervoso ed esasperato dalla routine quotidiana, Stoner decide, nonostante il parere negativo del suo socio e amico Phil Greene (Jack Gilford), che l'unico modo per ottenere il denaro necessario, a parte gli strozzini, è incaricare un uomo di fiducia, Charlie Robbins (Thayer David), di dare fuoco ad un suo stabilimento per riscuotere l'assicurazione. Mentre Stoner progetta il piano arriva in ufficio un suo cliente di lunga data, un uomo pervertito che supplica l'amico di organizzargli un incontro con una prostituta, Margo, con cui era stato in precedenza. Stoner, nonostante le contrarietà della donna, alla fine riesce a ottenere l'appuntamento per l'amico, per non perderne la fiducia, ed i soldi. Mentre Stoner e Greene sono ad un bar Margo lo chiama per comunicargli una terribile notizia: il suo amico è stato colto da un infarto durante l'incontro. I due si precipitano nel motel e riescono a far ricoverare l'amico, anche se Stoner sembra più preoccuparsi dell'eventuale mancato acquisto di capi dello stesso che della sua salute.


La mente di Stoner comincia però a mostrare cenni di grosso turbamento, che già gli procurava un'insonnia di cui la moglie Janet (Patricia Smith) si era accorta, anche se l'uomo rifiutava di farsi vedere da un medico per una cura tramite ipnosi. Durante la mattinata Stoner spesso sogna ad occhi aperti, ricordando la sua gioventù spensierata, passata tra i campi da baseball e la musica jazz. Ma è proprio durante il discorso di presentazione della sua collezione che Stoner è assalito da una terribile allucinazione: tra il pubblico vede i volti dei suoi compagni morti durante lo sbarco ad Anzio dell'esercito statunitense, il cui ricordo lo terrorizza. In pieno stato di confusione Stoner riesce, grazie alla sua assistente, a scendere dal palco: mentre assiste alla sfilata è avvicinato da uno strozzino, che gli fa vantaggiose offerte per procurargli il denaro di cui l'aziena abbisogna. Stoner liquida lo strozzino e si reca, insieme a Greene, in uno squallido cinema pornografico dove i due dovevano incontrare Robbins. L'uomo gli da appuntamento nello stesso luogo l'indomani, dopo aver fatto un sopralluogo, mentre Greene continua a mostrare perplessità nei confronti di quello che si stanno accingendo a fare .


La sera, mentre ritorna a casa, Stoner ritrova sulla sua strada una giovane autostoppista , Myra (Laurie Heineman), a cui già la mattina aveva offerto un passaggio: i due passano la notte insieme in una casa sulla spiaggia, anche se ad un certo punto Harry viene assalito dai suoi pensieri sulla guerra, vaneggiando di fronte all'attonita giovane. Il mattino dopo al cinema Stoner assolda Robbins per il "lavoretto" allo stabilimento, assicurandosi però che in caso di problemi Greene, ne restasse fuori, dandogli l'ordine di operare di domenica, giorno in cui il socio si dedicava alla pesca. Il film si conclude con Stoner che rimane a guardare una partita di bambini in un campetto di baseball, simbolo di una giovinezza e di una spensieratezza che ormai non potrà più riavere.

[modifica] Temi

Harry Stoner è un uomo tormentato dal passato e in contrasto con il presente: questo gli fa credere che nulla abbia più senso nella sua vita se non sopravvivere: un istinto che lo spinge al di là dei suoi confini morali. Trucca i libri contabili, offre donne ai clienti ed arriva a pianificare l'incendio di un suo fabbricato pur di ottenere i soldi necessari.

La storia è quindi incentrata su due punti: da una parte il contrasto morale che viene a nascere nel momento in cui Stoner decide di far dare fuoco al suo stabilimento, rappresentato dal suo socio, che cerca in tutti i modi di evitarlo, e dall'altra il conflitto interno a Stoner, che vede la sua vita attuale, contorta, pericolosa e spesso triste, a confronto con la sua giovinezza spensierata. Questi due punti sono intrecciati tra loro e costituiscono, assieme al tema del ricordo della guerra (soprattutto nella seconda parte del film), l'intero dramma psicologico del protagonista, magnificamente reso da Lemmon.


[modifica] Il conflitto morale

Harry Stoner ha una vita vuota, priva di ideali, incentrata sul business all'altro: è l'uomo d'affari che, con il suo estremo cinismo, cerca in tutti i modi di portare avanti la sua azienda, rimanendo sempre più invischiato nel fango dell'era di Watergate. L'immoralità delle pratiche illegali che il protagonista vuole, contrasta con l'onestà, seppure minata della prospettiva del fallimento, del personaggio di Phil Greene. Ed è proprio nelle numerose e talvolta accese discussioni tra i due che questo contrasto si esprime maggioramente, oltre che in diversi episodi del film.

[modifica] La necessità dell'atto criminale

Stoner sostiene che la truffa all'assicurazione a fare è l'unico modo per arrivare alla successiva stagione, dal momento che indebitarsi con gli strozzini per ottenere il denaro sarebbe la loro fine. Il protagonista argomenta inoltre come non sia la prima volta che la Capri Casuals agisce oltre il limite della legalità, dal momento che già negli anni precedenti i bilanci erano stati redatti in modo non del tutto onesto, e che comunque la galera li attenderebbe sia in caso di bancarotta sia in caso di scoperta della frode all'assicurazione. L'altro punto con il quale Stoner cerca di convincere Greene a dare il placet a Robbins è la prospettiva, in caso di fallimento, del licenziamento di tutti i loro dipendenti: Stoner ricorda al socio come in ballo non ci siano soltanto i loro singoli interessi, ma anche le sorti altri individui.

[modifica] Lo spietato cinismo dell'uomo d'affari

In realtà però dal film traspare che a Stoner poco importa dei suoi sottoposti, se non per i meri fini di profitto dell'azienda: emblematico è il caos del contrasto interno tra il geniale stilista omosessuale e l'anziano ma bravissimo sarto ebreo. I due non si possono patire ma Stoner fa di tutto per tenerseli ben sapendo che da essi dipende gran parte del futuro dell'azienda. Analoga lettura può essere fatta dell'episodio che porta all'attacco cardiaco del miglior cliente dell'azienda: Stoner cerca di accontentare la perversione, che disgusta Greene, dell'uomo, che, se non accontentato, potrebbe rinunciare ai suoi acquisti e quindi peggiorare ulteriormente la situazione finanziaria della Capri Casuals.

I fini del protagnosita sono quindi esclusivamente legati al mantenimento della ricchezza materiale che viene minacciata dalla situazione economica: inoltre, come sottolinea in una discussione il socio, l'elevato tenore di vita del proprietario (bella casa a Beverly Hills, limousine con telefono, studi della figlia in un prestigioso istituto svizzero....) è strettamente legato al destino dell'azienda, e quindi l'agire di Stoner è tutt'altro che disinteressato.

[modifica] Passato contro presente

Il mondo in cui vive il cinquantenne Stoner è freddo, spietato, legato alle ferree leggi del mercato, in cui tutti cercando di sopraffarti e lascia ben poco spazio al sentimento e all'allegria. Ed è proprio questa visione della realtà moderna che Stoner vive in modo conflittuale. Gli elementi di cui il protagonista ha nostalgia sono essenzialmente due: la musica ed il baseball: se le rare volte in cui ha l'occasione di ascoltare i pezzi di quando era giovane Stoner si lascia andare alla fantasia, il baseball ritorna incessantemente durante tutto il film.

[modifica] Il baseball

Fin dalla prima scena, nella camera da letto della sua casa, mentre si veste, Lemmon è colto da momenti di "trance" in cui gli sovvengono le partite della sua giovinezza: è solo il primo di tanti flashback mentali in cui Harry cerca di ricordare con forza la formazione con cui lui ed i suoi amici si schieravano sul diamante. Ed è proprio con una scena legata la baseball che si chiuda il film: Harry raccoglie una pallina tirata male da dei ragazzini in un campetto in un parco pubblico e effettua un lancio. La pallina va oltre la recinzione ed un ragazzino, arrabbiato, si rivolge a Stoner ricordandogli che il campetto è solo peri ragazzi: ormai è adulto, non può più giocare.

[modifica] L'incontro con Myra

Stoner vede la sua vita povera e ricorda con nostalgia i bei tempi andati, quando la realtà era semplice e la vita ricca di certezze e felicità. In un certo senso i due incontri con la giovane Myra (il passaggio in macchina e la notte passata insieme) possono essere visti come momenti di confronto tra due generazioni. Da una parte la generazione che ascoltava Benny Goodman ed era fiera di andare in guerra per gli Stati Uniti, da un altra la generazione del movimento hippie, che ascolta i Beatles, impazzisce per Mick Jagger e lotta per la fine del conflitto del Vietnam.

L'incontro di Stoner con la giovane, che potrebbe essere sua figlia, non può portare serenità nel cuore dell'uomo: tra i due non c'è amore, e Harry non trova in Myra alcun sostegno. Anche durante la notte Harry è assalito dai ricordi della guerra, e in più di una occasione mostra ancora quella fortissima nostalgia per il passato tanto felice che non assomiglia affatto ad un presente grigio e triste. E alla fine, al mattino, Stoner deve tornare nello "zoo" di Los Angeles, ad affrontare la realtà.

[modifica] La guerra

« Senti, per favore: non mi venire a parlare dell' America! Io ho un sacco di amici ad Anzio, sotto la sabbia, con i bikini seduti sopra. Una volta mi veniva la pelle d'oca ogni volta che guardavo quella bandiera. Quand'ero ragazzo e stavo solo in una stanza a sentire la radio e suonavano l'inno nazionale, io mi alzavo in piedi, tutto solo in quella stanza, e mi mettevo sull'attenti. Non mi venire a parlare dell' America! Adesso con quella bandiera ci fanno i sospensori.  »
(Harry Stoner)

Il passato di veterano della Seconda Guerra Mondiale è un elemento che ritorna principalmente due volte nel film: la prima è quando, davanti alla platea che è pronta ad assistere alla sfilata dei nuovi capi della Capri Casuals, Lemmon vede tra il pubblico i volti di soldati americani, e la sua mente si annebbia. La seconda è quando, sulla spiaggia, è colto da un flashback in cui gli tornano in mente le voci della sbarco ad Anzio, i ricordi di uno dei momenti più brutti della sua vita, con al perdita di quasi tutti i suoi compagni. La guerra ha per Stoner un duplice significato: da una parte costituisce un orrore che non può essere dimenticato (il mare rosso di sangue durante lo sbarco ad Anzio), un momento in cui la violenza porta via molti amici, che lascia un segno indelebile nella mente dei veterani. Dall'altra c'è la guerra come azione nazionalistica, come periodo della vita di Stoner in cui gli ideali patriottici non erano messi in discussione, in cui la nazione americana e la sua storia erano punti fermi di una giovinezza che ora non c'è più.

Adesso infatti siamo nel periodo della Guerra del Vietnam, e le presunte "sicurezze" che la generazione che fece la guerra negli anni Quaranta sono crollate, così come un sistema culturale che è stato messo in discussione dalle basi dal movimento della contestazione giovanile.

[modifica] La forza dei personaggi minori

Il film, pur di breve durate, introduce una serie di personaggi che, nonostante appaiano poco, hanno delle forti particolarizzazioni. Tra essi va ricordato innanzittuto Charlie Robbins, viscido professionista di incendi dolosi, la cui figura criminale è amplificato dal fatto che organizzi i propri incontri durante le proiezioni di film porno, e dalla sua mania per la prudenza. Da ricordare anche i personaggi di Myra, di Margo, la prostituta di alto bordo, e di Phil Greene, intepretato da un bravissimo Jack Gilford che ricevette per la pellicola la nomination come miglior attore non protagonista agli Oscar del 1974.


[modifica] Il titolo

[modifica] L'episodio

Il titolo scelto per la pellicola fa riferimento alla scena in cui Harry, appena uscito dal cinema, dove si era appena accordato con Charles Robbins , firma ad un banco per una campagna a favore della preservazione delle tigri.

[modifica] La tigre

Al di là di questo singolo episodio il titolo fa riferimento alla figura del protagonista che, nella sue difficoltà, cerca di indurre nei suoi confronti una sorta di commiserazione e pietà per la sua sorte, che tra l'altro il film non ci svela. In un certo senso quindi si cerca si sentimentalizzare la figura di Harry, ponendo l'attenzione non tanto sul suo lato cinico e materialistico, ma mostrando come la "tigre" di Stoner sia un animale stanco, anziano, immerso in una vita triste che gli dà solamente dispiaceri. In effetti la lettura del protagonista non si può certamente limitare alla figura dell'affarista senza scrupoli, ma deve prendere in considerazione la complessità psicologica dello stesso, magistralmente evidenziata (tanto da fruttargli l'Oscar) da Lemmon.

Harry Stoner è una figura scostante ma poco amata, spesso la gente è scortese con lui: un parcheggiatore lo tratta in modo rude, un tassista lo offende sentendosi preso in giro da alcune sue parole, il ragazzino alla fine del film non gradisce la sua presenza sul piccolo campo da baseball.... Alla fine il personaggio di Harry suscita diversi sentimenti: da una parte l'odio per il suo cinismo terribile ed a volte spiazzante, dall'altra tenerezza per un uomo che non riesce a trovare pace e serenità. Su quest'ultimo punto è doveroso ricordare come Myra, durante la notte che passano insieme, dica a Harry come leoni e tigri abbiano l'abitudine di tornare nei luoghi che gli ricordano momenti belli del passato.

[modifica] Il crollo dell'American Dream

Una possibile chiave di lettura della figura di affarista di Harry Stoner può essere quella che vede l'uomo come il simbolo di un'America in cui non bastano più il duro lavoro, il coraggio, la determinazione per ottenere la prosperità economica: il Sogno Americano si sta incrinando. Stoner è costretto ha agire oltre la legalità, e questo in parte tradisce gli ideali che hanno portato gli Stati Uniti alla prosperità. Ed è lo stesso Greene che fa un ragionamento analogo in uan scena del film: se il ceto medio, che ha sempre portato avanti l'economia del paese, si avvia ad utilizzare metodi immorali per ottenere il denaro, questo potrebbe distruggere il sistema. Questa interpretazione va vista anche in relazione al periodo in cui è staot rilasciato il film ,cioò agli inizi degli anni Settanta. Infatti mentre dalla fine della seconda guerra mondiale, le giovani famiglie americane cercarono di vivere con relativo benessere e stabilità seguendo questo modello, questo stato di cose fu infranto da una nuova generazione di giovani che abbracciarono i valori hippie degli anni Sessanta, negando i valori tradizionali come appunto il Sogno Americano.

[modifica] Riconoscimenti

Il film fu nominato a 3 premi Oscar nell'edizione del 1974: miglior attore non protagonista (Jack Gilford), miglior sceneggiatura (Steve Shagan) e miglior attore (Jack Lemmon): solo quest'ultimo riuscì a aggiudicarsi l'ambita statuetta.

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