Ribellione del computer
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La ribellione del computer è un tema classico della fantascienza.
Riprende in parte, ad esempio nelle versione con robot e androidi, quanto già presentato in Frankenstein da Mary Shelley, cioè la ribellione della creazione, in questo caso una macchina, nei confronti dell'uomo, ricalcando il mito di Prometeo.
Con l'aumento delle funzioni svolte dai computer, come la contabilità e la gestione di infrastrutture, gli errori degli elaboratori iniziarono a creare ripercussioni nella società. Con i primi esempi di intelligenza artificiale, gli scrittori teorizzarono la possibilità di qualcosa di più di un semplice errore nella macchina: la volontà dal computer di ribellarsi ai propri creatori.
Tra gli esempi cinematografici più famosi di computer ribelli si possono citare HAL 9000 in 2001: Odissea nello spazio, Joshua in Wargames e Skynet nella serie Terminator.
Nella letteratura i casi sono molteplici, da Neuromante di William Gibson a Il cacciatore di androidi di Philip Dick.
La mancanza di un controllo diretto sulle attività del programma e la cessione delle decisioni e del controllo di funzioni vitali, come le capsule con l'equipaggio in animazione sospesa nel caso di HAL 9000 o le difese missilistiche nei casi di Joshua e Skynet, è una delle motivazioni per queste allegorie.
Nel caso di Neuromante, dei replicanti in Il cacciatore di androidi ed altri invece il tema è la possibilità di vita e di autodeterminazione di una intelligenza artificiale abbastanza evoluta: la ribellione è in questo caso il desiderio di poter essere considerati alla pari degli esseri umani o in generale di potersi emancipare dai desideri e comandi dei programmatori.
Il tema delle macchine che ottengono troppo potere è anche alla base della società presentata da Frank Herbert nel ciclo di Dune: nell'universo immaginario creato dallo scrittore i computer sono stati aboliti (durante la Jihad Butleriana) e sostituiti da esseri umani con eccezionali capacità di calcolo, i mentat. Le decisioni e il controllo su abilità straordinarie sono quindi riassegnate all'essere umano: si può considerare l'ambientazione di Dune come una possibile evoluzione dello scenario del "computer ribelle".
Indice |
[modifica] Robot e androidi ribelli
Un sotto filone del computer ribelle è costituito dal robot o androide ribelle, di cui sono stati presentati diversi casi nel corso degli anni, a partire dai robot assassini manovrati da "supercattivi" nei film e nei fumetti della prima metà del ventesimo secolo fino a Terminator e AMEE di Pianeta rosso.
Già dalla prima apparizione del termine robot, nell'opera R.U.R. (Rossum's Universal Robots) di Karel Čapek pubblicata nel 1920, le macchine sono schiavi che si ribellano all'essere umano, fino a diventare la specie dominante del pianeta.
Un caso a parte sono i robot ideati da Isaac Asimov: ciascuno di essi è programmato per essere asservito agli esseri umani fino al punto di autodistruggersi pur di ottemperare agli ordini. Numerosi racconti dell'autore sono incentrati su malfuzionamenti ed errori umani di questa programmazione, che fanno pensare ad un'apparente ribellione della macchina, risolti dalla "robopsicologa" Susan Calvin.
In Alien il robot Ash e MOTHER, il computer che controlla l'astronave, si ribellano all'equipaggio per ottemperare alla programmazione fornita dalla Weyland-Yutani Corporation, società che li ha creati. Il problema della mancanza di controllo e quindi della mancanza di fiducia nella macchina si sposta dal meccanismo in sé al suo creatore: la sicurezza dell'equipaggio è messa in pericolo non da malfunzionamenti ma da trame segrete dovute a sete di potere e avidità.
Una situazione opposta a quelle presentate si trova ad esempio nella commedia Corto circuito e nel film d'animazione Il gigante di ferro: in questo caso la macchina è un'arma dotata di intelligenza artificiale, ma a causa di malfunzionamenti si ribella alla propria programmazione originaria acquistando quindi un comportamento umano.
[modifica] Bibliografia
- Frankenstein, o il Prometeo moderno (1818) di Mary Wollstonecraft Shelley. Antesignano del genere, anche se la creatura di Frankenstein non è una macchina, ma un vero essere vivente
- R.U.R. (Rossum's Universal Robots) (1920) di Karel Čapek. Primo uso del termine robot, schiavi che si ribellano all'uomo
- Il cacciatore di androidi (1968) di Philip Dick. Da esso è tratto il film Blade Runner
- Tutti i miei robot (1982) di Isaac Asimov (raccolta di racconti pubblicati tra il 1939 e il 1977)
- Neuromante (1984) di William Gibson
- Quadrilogia dei Canti di Hyperion (1989-1997) di Dan Simmons. Ribellione delle IA.
[modifica] Bibliografia critica
- Carlo Randone. Ghost in the machine - I computer nella fantascienza su fantascienza.net, URL consultato il 28-03-2008
[modifica] Filmografia
(La lista non pretende di essere esaustiva).
- Metropolis (id., 1927) di Fritz Lang col remake:
- Metropolis (Osamu Tezuka's Metropolis, 2001) di Rintaro Oe
- 2001: Odissea nello spazio (2001: A Space Odyssey, 1968) di Stanley Kubrick
- Il mondo dei robot (Westworld, 1973) di Michael Crichton
- Generazione Proteus (Demon Seed, 1977) di Donald Cammell
- Il buco nero (The Black Hole, 1979) di Gary Nelson
- Saturn 3 (id., 1980) di Stanley Donen
- Blade Runner (id., 1982) di Ridley Scott (ispirato a Cacciatore di androidi)
- Wargames - Giochi di guerra (WarGames, 1983) di John Badham
- Terminator (, id.1984)di James Cameron e i suoi seguiti:
- Terminator 2: Il giorno del giudizio (Terminator 2: Judgment Day, 1991) di James Cameron
- Terminator 3: Le macchine ribelli (Terminator 3: Rise of the Machines, 2003) di Jonathan Mostow
- Corto circuito (Short Circuit, 1986) di John Badham con il seguito:
- Corto circuito 2 (Short Circuit 2, 1988) di Kenneth Johnson
- RoboCop (id., 1987) di Paul Verhoeven con i seguiti:
- RoboCop 2 (id., 1990) di Irvin Kershner
- RoboCop 3 (id., 1992) di Fred Dekker
- Hardware (id., 1990/1992) di Richard Stanley
- Matrix (1999) di Andy e Larry Wachowski e i seguiti