Renzo de'Vidovich
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Renzo de'Vidovich (Zara, 27 febbraio 1934) è un politico e giornalista italiano.
Indice |
[modifica] Dall'infanzia in Dalmazia all'esilio in Trieste
Nato e cresciuto a Zara, parte per l'esilio all'inizio dei massicci bombardamenti della città fatti dagli alleati nel 1943. Trasferitosi a Trieste è segretario generale della giunta d'intesa studentesca, che assume la responsabilità, d'indire i moti del 5-6 novembre 1953 per il ritorno di Trieste all'Italia, allora occupata dal governo militare anglo-americano alleato.
Durante gli scontri muoiono 6 Italiani e vi sono complessivamente 153 feriti. L'anno successivo si verificò la riunificazione di Trieste all'Italia . Su proposta di de'Vidovich appoggiata dalla Lega Nazionale di Trieste, il Governo Berlusconi II assegnerà la medaglia d'oro ai caduti precisando che furono determinanti per il ritorno di Trieste alla madre patria.
All'università di Trieste è il principe della goliardia del tempo e restano memorabili le sue feste delle matricole.
È caporedattore del giornale "La Zona Franca" che darà luogo al movimento economico nazionale per la zona franca di Trieste.
[modifica] Attività politica e sindacale
Nel 1968 è segretario del Sindacato Nazionale, CISNAL oggi Unione Generale del Lavoro (UGL), di Trieste con la quale contesta l'azione sindacale di CGIL, CISL e UIL. Fonda e dirige "La Città", periodico d'informazione. Consigliere comunale di Trieste per un decennio è anche eletto consigliere comunale di Duino-Aurisina dove si batte per la valorizzazione turistica di Sistiana.
Nel 1972 è eletto deputato per Trieste ed è nominato segretario del gruppo parlamentare Movimento Sociale Italiano - Destra Nazionale.
Nel 1978 si batte per il rinnovamento del partito, che sarà attuato da Gianfranco Fini a Fiuggi due decenni più tardi, esce dal'MSI-DN ed è nella segreteria nazionale dello sfortunato e precoce esperimento di democrazia nazionale.
Nel settore degli esuli adriatici è prosindaco del Libero Comune di Zara in Esilio - Dalmati Italiani nel Mondo.
Nel 1999 è presidente della federazione degli esuli Istriani, Fiumani e Dalmati. Come presidente della fondazione Rustia-Traine partecipa attivamente alla costituzione delle comunità italiane in Dalmazia: a Zara, Spalato, isola di Lesina e Cattaro. Promuove corsi di lingua e cultura Italiana in Dalmazia e fonda nel 2004 il Centro di Ricerche Culturali Dalmate - Spalato di cui è presidente. Il centro promuove la pubblicazione, in collaborazione con la regione Veneto, di numerosi libri sulla Dalmazia e sul retaggio della Serenissima.
[modifica] Libri e giornali
Collabora negli anni 70 con Il Borghese, Candido, settimanale umoristico e Il Secolo d'Italia. Rifonda nel 1996 "Il Dalmata", edito dal 1865 e soppresso dall'Austria nel 1916, poi pubblica nel 1992 "Dalmazia Regione d'Europa", successivamente "I Dalmati per Trieste" e "L'albo d'Oro di nobili patrizi e nomi illustri nel Regno di Dalmazia". Scrive numerosi articoli sulla rivista dalmatica e sulla stampa degli italiani in esilio.