Ponte alla Vittoria
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Il Ponte alla Vittoria è un ponte di Firenze, il primo a valle al di fuori del centro storico, nei pressi del piazzale del Parco delle Cascine.
La prima struttura del ponte fu fatta costruire dal Granduca Leopoldo II nel 1835 in onore di San Leopoldo, da cui prese il nome originale di Ponte San Leopoldo.
Questa prima struttura era sospesa e collocata immediatamente a ridosso della vecchia cinta muraria della città.
Già a quell'epoca il ponte aveva una grossa importanza commerciale in quanto collegava due vie "regie", la Pisana e la Livornese con la strada che andava verso Pistoia, la Pistoiese e, all'interno di Firenze, la zona industriale del Pignone e la stazione ferroviaria Leopolda. In pratica si univano tre importanti province e si collegava una delle principali industri fiorentine, nata nella seconda metà del 1800, con il mare e con la ferrovia.
L'allora ponte sospeso, realizzato in metallo, fu ornato da quattro pilastri, ognuno dei quali era sormontato da un solenne leone in marmo e posto ad uno dei vertici del ponte, in stile neoclassico, perfettamente in linea con la sua epoca.
Quando il ponte fu disfatto per essere modificato, due dei quattro leoni furono spostati e oggi si trovano all'imbocco del viale di Poggio Imperiale, presso Porta Romana, mentre gli altri due sono stati collocati nelle vicinanze del ponte, lungo il Parco delle Cascine.
All'epoca della sua costruzione, il ponte rappresentava una sorta di dogana e per il suo attraversamento veniva richiesto un pedaggio fino al 1914 quando, in seguito a svariati tumulti, i dazi da pagare vennero modificati: pedoni gratis; pecore e maiali un centesimo a capo; cavalli e mucche 5 centesimi; infine le "vetture automobili", 40 centesimi.
La prima guerra mondiale bloccò il rifacimento, su progetto dell'ingegner Tognetti, per il nuovo Ponte delle Cascine. La battaglia di Vittorio Veneto sancì la fine della guerra e fu da spunto per riprendere la ristrutturazione del ponte, intitolato patriotticamente alla Vittoria. In effetti, più che di un rifacimento si trattò di una nuova costruzione che sorse parallela alla precedente, che venne demolita dopo l'inaugurazione della nuova struttura nel 1932.
Come tutti gli altri ponti di Firenze, ad eccezione del Ponte Vecchio, anche questo ponte fu minato e fatto brillare dai tedeschi in ritirata il 4 agosto del 1944.
Vista la posizione da sempre strategica, l'amministrazione militare dette ordine di ricostruire il ponte che assunse le sembianze attuali con il cemento armato ricoperto di pietra, i parapetti in bronzo e le tra arcate.
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[modifica] Bibliografia
- Francesco Guerrieri, Lucia Bracci, Giancarlo Pedreschi. I ponti sull'Arno dal Falterona al mare. Firenze, Edizioni Polistampa, 1998.
- Vedi anche la bibliografia su Firenze.
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