Pianura alluvionale
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La pianura alluvionale è una pianura costituita da materiale alluvionale, cioè trasportato prevalentemente da fiumi e deposto nella piana durante le alluvioni, durante le quali il corso d'acqua esonda tracimando dagli argini.
Una pianura alluvionale è costituita solitamente da due zone concentriche, il cui asse lungo è il fiume che ne dà origine.
La zona più esterna è detta "pianura alta", in cui usualmente sono presenti affioramenti di rocce lapidee alterate e o fessurate, attraverso le quali l'acqua piovana viene filtrata, raccogliendosi in falde freatiche. La superficie in questa zona è quindi prevalentemente secco, con idrografia caratterizzata da pochi corsi d'acqua.
Il materiale più fine e sottile, quindi leggero, viene trasportato più a lungo dal fiume, e deposto nella zona detta "pianura bassa", avente una pendenza mediamente inferiore ripsetto alla pianura alta. Qui il suolo è prevalentemente argilloso siltoso, quindi tendenzialmente impermeabile, ed è facile la formazione di marcite, paludi e scavare pozzi artesiani. Il terreno risulta essere più fertile e facilmente coltivabile.
Quando le acque sotterranee incontrano la pianura bassa, risalgono in superficie formando le risorgive. L'acqua di questi fontanili risulta essere depurata e potabile, con una temperatura costante durante tutto l'anno, intorno a 10-14°C. Questo permette anche lo sviluppo di una flora particolare e specifica.
[modifica] Alcune pianure alluvionali
Alcune grandi civiltà si sono sviluppate nelle pianure alluvionali: in Mesopotamia, attorno al Nilo, al Fiume Giallo, al Gange, nella Valle dell'Indo.
Anche la Pianura Padana è una valle alluvionale.
[modifica] Voci correlate
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