See also ebooksgratis.com: no banners, no cookies, totally FREE.

CLASSICISTRANIERI HOME PAGE - YOUTUBE CHANNEL
Privacy Policy Cookie Policy Terms and Conditions
Perito industriale - Wikipedia

Perito industriale

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Il termine perito industriale indica un esperto nella progettazione e produzione di beni materiali e servizi su larga scala.

Indice

[modifica] Specificazioni

Quella di perito industriale è una qualifica professionale ottenuta al completamento di un corso quinquennale svolto presso un Istituto Tecnico Industriale (ITI) statale, paritario o legalmente riconosciuto. L'abilitazione professionale, che dà anche il diritto a fregiarsi della qualifica, si ottiene con il diploma di perito industriale, il tirocinio e un esame di Stato.

È allo studio del governo e del parlamento la riforma professioni intellettuali tra cui rientrano a pieno titolo i "Periti Industriali".

Il perito industriale (la cui abbreviazione è Per. Ind. e non P.I. come spesso viene invece erroneamente scritto, esempio corretto: Per. Ind. Mario Rossi) è un diplomato che ad una preparazione di base nell'ambito delle materie tecniche associa una particolare specializzazione in un determinato settore dell'industria.

[modifica] Equipollenze / equiparazioni

Nessun altro titolo oltre quello rilasciato dagli I.T.I. è equiparato dalla legge a quello di perito industriale. Nella fattispecie, il diploma rilasciato dagli Istituti Professionali (I.P.I.A.) di tecnico delle industrie elettriche, ...meccaniche ecc. al termine del quinquennio (articolati in un triennio con esame di qualifica finale + un biennio integrativo con esame di Stato), può essere riconosciuto equipollente solo ai fini dell'accesso ad alcune e ben definite carriere di concetto nella pubblica amministrazione, mentre è totalmente esclusa la sua equiparazione e parificazione a fini professionali e per l'accesso all'albo ed è preclusa anche la possibilità del solo utilizzo del titolo di perito industriale (art. 1, comma 1, L. 17/90). Medesima considerazione vale per i diplomati degli I.T.N. (Istituti Tecnici Nautici) e degli I.T.A. (Istituti Tecnici Aeronautici) che non vanno confusi rispettivamente con i periti industriali per l'industria navalmeccanica e con i periti industriali per le costruzioni aeronautiche.

[modifica] Conoscenze e attitudini

Il Perito Industriale è sicuramente, al termine del proprio corso di studi, una figura pronta per una formazione specialistica nel mondo del lavoro. La sua preparazione generale in tutte le materie tecniche e matematiche (Chimica, Fisica, Matematica, Statistica, Informatica e Inglese tecnico) gli consente un'elevata flessibilità mentale e permette a questi di continuare gli studi universitari o affacciarsi immediatamente nel mercato del lavoro.

Il Perito Industriale può, espletato il praticantato presso un Perito Industriale o un Ingegnere, iscritti nei rispettivi Albi da almeno un quinquennio, e dato l'esame di Stato per l'abilitazione alla professione, esercitare la libera professione..

[modifica] Etimologia del perito industriale

Il termine perito deriva dal latino peritus, (esperto, dotto, scienziato) e sta ad indicare chi possiede una approfondita e particolare conoscenza su determinati argomenti. In italiano è anche un aggettivo per una persona che alle proprie cognizioni intellettuali, congiunge un amplia esperienza specifica, è perito chi esercitando pubblicamente un'arte o una professione, è competente ad emettere un ponderato giudizio per accertare un fatto, per stimare il valore o l'entità di una cosa, è perito chi ha seguito un determinato corso di studi.

Il termine industriale deriva da industria o dall'inglese industries ed è antichissimo ma è solo alla fine del settecento in seguito al processo di trasformazione economica del mondo agricolo, artigianale, commerciale, chiamato rivoluzione Industriale, che il termine industria acquista l’attuale significato e sta ad indicare un sistema preposto alla produzione di beni materiali e servizi su larga scala, ed è caratterizzato dall'uso generalizzato di macchine.

Per cui il termine perito industriale sta ad indicare un esperto nella produzione di beni materiali e servizi su larga scala.

[modifica] Storia

La prima traccia del perito industriale si ha nella legge 14 luglio 1912, n. 854 (che provvede al riordinamento dell'istruzione professionale), legge che all'articolo 3 precisa:

  1. Ai licenziati delle RR. Scuole di 3/A grado di carattere industriale è rilasciato il diploma di perito industriale;
  2. La licenza delle RR. Scuole industriali di 3/A grado è titolo per l'iscrizione all'albo dei periti tecnici compilato dai tribunali.
  3. La licenza delle RR. Scuole industriali di 3/A grado da diritto all'ammissione ai concorsi per il personale tecnico delle pubbliche amministrazioni, nei casi in cui sia richiesta la licenza della sezione Fisico-Matematica degli istituti tecnici.

La professione di perito industriale nasce della legge 24 giugno 1923, n. 1395, Legge per la tutela del titolo e dell'esercizio professionale degli Ingegneri e degli Architetti, la quale all'articolo 7 seconda parte recita testualmente:

Saranno pure formati in ogni provincia dalle autorità indicate all'articolo 11, albi speciali per i periti agrimensori (geometri) e per le altre categorie dei periti tecnici (perito industriale).

Albo speciale che verrà istituito esattamente con il Regio Decreto del 11 febbraio 1929, n. 275. - Regolamento per la professione di perito industriale.

Dalla Legge 15 giugno 1931, n. 889 (G.U. n. 163 del 17/07/1931) (Riordinamento dell' istruzione media tecnica.)

L'art. 9 precisa:

L'istituto tecnico ha lo scopo di preparare all'esercizio di alcune professioni e all'esercizio di funzioni tecniche o amministrative nel campo dell'agricoltura, dell'industria e del commercio. La sezione industriale del corso superiore dell' istituto tecnico ha indirizzi specializzati che sono, di regola, i seguenti:

  1. Meccanici Elettricisti;
  2. Minerari;
  3. Tessili e Tintori;
  4. Edili;
  5. Chimici;
  6. Radiotecnici.

L'art. 12 precisa:

Nella sezione industriale dell' istituto tecnico si insegnavano (Materie comuni a tutte le specializzazioni):

  1. Italiano,
  2. Storia,
  3. Una lingua straniera,
  4. Matematica,
  5. Meccanica,
  6. Macchine,
  7. Chimica,
  8. Scienze naturali,
  9. Geografia,
  10. Fisica,
  11. Elementi di diritto industriale,
  12. Disegno,
  13. Religione.

In aggiunta alle dette materie si insegnavano:

Nella sezione ad indirizzo specializzato per “Meccanici Elettricisti”:

  1. Elettrotecnica,
  2. Tecnologia meccanica;

Nella sezione ad indirizzo specializzato per “Minerari”:

  1. Geometria descrittiva,
  2. Disegno relativo,
  3. Mineralogia,
  4. Topografia,
  5. Costruzioni,
  6. Elettrotecnica,
  7. Arte mineraria,
  8. Preparazione meccanica dei minerali,
  9. Igiene,
  10. Pronto soccorso;

Nella sezione ad indirizzo specializzato per “Tessili e Tintori”:

  1. Chimica analitica,
  2. Chimica tessile,
  3. Chimica tintoria,
  4. Apprettatura,
  5. Disegno ornamentale tessile,
  6. Tecnologia del telaio meccanico e delle macchine di preparazione,
  7. Composizione,
  8. Analisi, disegno e fabbricazione dei tessuti,
  9. Filatura,
  10. Elettrotecnica;

Nella sezione ad indirizzo specializzato per “Edili”:

  1. Impianto ed organizzazione del cantiere e tecnologia delle costruzioni,
  2. Resistenza dei materiali,
  3. Costruzioni edili stradali ed idrauliche,
  4. Disegno di costruzioni, disegno di proiezioni e forme architettoniche,
  5. Topografia e disegno relativo,
  6. Estimo,
  7. Elettrotecnica;

Nella sezione ad indirizzo specializzato per “Chimici”:

  1. Fisico-chimica,
  2. Elettrochimica,
  3. Analisi chimica generale,
  4. Analisi tecniche,
  5. Chimica industriale e tintoria,
  6. Impianti chimici,
  7. Disegno relativo;

Nella sezione ad indirizzo specializzato per “Radiotecnici”:

  1. Tecnologia meccanica,
  2. Elettrotecnica,
  3. Telegrafia,
  4. Telefonia,
  5. Strumenti ed esercitazioni di misura,
  6. Misure radio-elettriche,
  7. Radiotecnica generale,
  8. Montaggio di apparecchi radiotecnici,
  9. Legislazione a norme per la radiotecnica.

[modifica] Percorso formativo

Il percorso formativo si svolge presso gli Istituti Tecnici Industriali (I.T.I.) statali o privati paritari. Il titolo si ottiene al compimento del triennio conclusivo del ciclo istruttivo. Tali Istituti formano i futuri Periti Industriali durante un quinquennio suddiviso in un biennio comune per tutti gli indirizzi ed un triennio specialistico.

[modifica] Specializzazioni

Il perito industriale è un tecnico che dopo un periodo formativo di 5 anni (due comuni a tutte le specializzazioni + tre specialistici) risulta specializzato in alcuni settori specifici, ovvero:

  • arti fotografiche
  • arti grafiche
  • chimica conciaria
  • chimica industriale
  • chimico
  • chimica nucleare
  • costruzioni aeronautiche
  • cronometria
  • disegno di tessuti
  • edilizia
  • elettronica industriale
  • elettronica e telecomunicazioni
  • telecomunicazioni
  • elettrotecnica
  • elettrotecnica e automazione
  • energia nucleare
  • fisica industriale
  • tecnologie alimentari
  • industrie alimentari
  • industria cartaria
  • industrie cerealicole
  • industria mineraria
  • industria navalmeccanica
  • industria ottica
  • tessile produzione dei tessuti
  • tessile confezione industriale
  • industria tessile
  • maglieria
  • confezione industriale
  • industria tintoria
  • materie plastiche
  • meccanica
  • meccanica di precisione
  • industrie metalmeccaniche
  • metallurgia
  • termotecnica
  • elettronica industriale e programmazione
  • informatica

[modifica] Caratterizzazione

Il perito industriale con il proprio percorso formativo, completo di parte pratica (laboratori) e di parte teorica, è una figura che progetta, coordina, gestisce, costruisce interi settori impiantistici di carattere industriale terziario e civile.

Per l'abilitazione alla professione di perito industriale è necessario, dopo l'acquisizione del titolo (diploma di perito industriale o, ai sensi del dpr 328/2001, laurea), svolgere un praticantato di due anni presso un perito abilitato. Dopo questo periodo sostengono un esame di Stato che li abilita all'esercizio della professione, per l'esercizio della quale sono tenuti all'iscrizione in appositi albi tenuti da collegi provinciali.

Il perito industriale per esercitare dovrà essere iscritto ad un albo professionale tenuto da un collegio provinciale e dovrà rispettare un codice deontologico.
Nell'indole del perito industriale c'è una grande capacità di inserirsi in qualsiasi contesto industriale tecnico e civile. Il perito industriale forte della sua pragmaticità riesce ad avere un atteggiamento mentale pronto alla risoluzione dei problemi di qualsiasi natura.

Gli istituti in cui si può ottenere il diploma di perito industriale sono definiti ITI (istituti tecnici Industriali).
In ogni provincia (ad eccezione di alcune di quelle istituite dopo il 1992) vi sono dei collegi di periti industriali. Il consiglio nazionale dei periti industriali ha sede a Roma.

Il perito industriale cerca di rendere pratica l'ingegneria, usa le formule quanto basta, non si arrovella inutilmente su formule astruse producendo cumuli di carta, ma al contrario la rende pragmatica è la figura che trasforma la scienza in tecnica vera a propria a beneficio della comunità.

- L'ingegneria infatti è quella grande materia (scienza - tecnica) in cui tanti tecnici di ogni specializzazione ordine e grado si cimentano al fine di rendere questa nostra vita un po' migliore ma guai a dire che l'ingegneria è solo degli ingegneri sarebbe come dire che la geometria è solo dei geometri solo per fare un esempio. Tanto è vero che tantissime opere di altissima ingegneria sono state fatte da persone che non erano ingegneri.

- Il termine ingegneria risale all'alto medioevo ed ha la sua etimologia nel latino ingenium, col suo duplice significato di congegno e capacità mentale.

- Gli inzigneri del XIII secolo erano per la maggior parte carpentieri, capomastri, capicantiere, tagliatori di pietre, artigiani dotati in buona misura di capacità di approntare primitive apparecchiature di trasporto e sollevamento e con capacità di tracciare e disegnare.

- Nella lingua inglese il termine engineer deriva da engine (motore, macchina) mentre in francese si usa il termine genie militaire, civil con un'accezione di ingegneria più attuale.

- La famiglia della "ingegneria" è grande e di questa famiglia fanno parte a pieno titolo anche i periti industriali. In Italia dagli anni 30 fino a pochi decenni fa mentre altre categorie si occupavano solo di fare pura accademia i periti industriali, ed ad onor del vero insieme ai geometri costruivano ed ingegnerizzavono la piccola e media industria italiana.

- Gli istituti in cui si può ottenere il diploma di perito industriale sono definiti ITIS (Istituti Tecnici Industriali Statali).

- In ogni regione e quasi in ogni città e capoluogo vi sono dei collegi locali di periti industriali, la cui unione forma il Consiglio Nazionale, che ha sede a Roma.

- Il titolo di perito industriale spetta ai licenziati degli istituti tecnici che abbiano conseguito lo specifico diploma secondo gli ordinamenti scolastici. L'esercizio della libera professione è riservato agli iscritti nell'albo professionale.


[modifica] Albo

Per essere iscritto nell'albo dei Periti Industriali e Periti Industriali Laureati è necessario:

  • essere cittadino italiano o di uno stato membro delle Comunità europee, ovvero italiano non appartenente alla Repubblica, oppure cittadino di uno Stato con il quale esista trattamento di reciprocità;
  • godere il pieno esercizio dei diritti civili;
  • essere di ineccepibile condotta morale;
  • avere la residenza anagrafica nella circoscrizione del Collegio presso il quale l'iscrizione è richiesta;
  • essere in possesso del diploma di perito industriale;
  • avere conseguito l'abilitazione professionale.

Possono partecipare all'esame di Stato per il conseguimento dell'abilitazione professionale per l'esercizio della libera professione, coloro i quali abbiano almeno uno dei seguenti requisiti:

  • abbiano prestato, per almeno tre anni, attività tecnica subordinata, anche al di fuori di uno studio tecnico professionale, con mansioni proprie della specializzazione relativa al diploma;
  • abbiano frequentato una apposita scuola superiore biennale diretta a fini speciali, istituita ai sensi del secreto del Presidente della Repubblica 10 marzo 1982, n.162, finalizzata al settore della specializzazione relativa al diploma;
  • abbiano compiuto un periodo biennale di formazione e lavoro con contratto a norma dell'articolo 3, comma 14, del decreto-legge 30 ottobre 1984, n.726, convertito, con modificazioni, dalla legge 19 dicembre 1984, n. 863, con mansioni proprie della specializzazione relativa al diploma;
  • abbiano prestato un periodo di pratica biennale durante il quale il praticante perito industriale abbia collaborato all'espletamento di pratiche rientranti, ai sensi del regio decreto 11 febbraio 1929, n. 275, e della legge 12 marzo 1957, n. 146, e successive modificazioni, nelle competenze professionali della specializzazione relativa al diploma;
  • siano in possesso di un titolo di studio superiore al diploma di perito industriale (laurea), di una classe inerente (ad es. Laurea in Chimica, Laurea in Ingegneria Elettronica, Laurea in Ingegneria Civile).

[modifica] Competenze professionali

Spettano ai periti industriali, per ciascuno nel limiti delle rispettive specialità di meccanico, elettricista (Corrispondente al attuale specializzazione di elettrotecnico), edile, tessile, chimico, minerario, navale ed altre analoghe, le funzioni esecutive per i lavori alle medesime inerenti.

Possono inoltre essere adempiute:

  • dai periti industriali di qualsiasi specialità, per ciascuno entro i limiti delle medesime, mansioni direttive nel funzionamento industriale delle aziende pertinenti alle specialita stesse;
  • dai periti edili anche la progettazione e direzione di modeste costruzioni civili, senza pregiudizio di quanto è disposto da speciali norme legislative nonché la misura, contabilità e liquidazione dei lavori di costruzione;
  • dai periti navali anche la progettazione e direzione di quelle costruzioni navali alle quali sono abilitati dal titolo in base a cui canseguirono la iscrizione nell'albo dei periti;
  • dai periti meccanici elettricisti ed affini (dal latino, affinis, connesso con) la progettazione, la direzione e l'estimo delle costruzioni di quelle semplici macchine ed installazioni meccaniche o elettriche le quali non richiedono la conoscenza del calcolo infinitesimale.

Oltre alle funzioni stabilite dall'art. 16 del R.D.L. n. 275 del 11 febbraio 1929 spettano al perito industriale le funzioni attribuite dalle seguenti leggi:

  • R.D. n. 1368/1941 - Funzione di consulenti tecnici del Giudice;
  • Legge n. 1220/4 novembre 1951 - Competenze per i frazionamenti catastali;
  • D.P.R. n. 645/29 gennaio 1958 e circ. min. n. 35 del 9 luglio 1968 - Funzioni di assistenza e rappresentanza in materia tributaria;
  • D.P.R. n. 1288/24 ottobre 1967 - Competenze per la progettazione degli impianti termici;
  • D.M. 27 agosto 1969 - Competenze per la progettazione e la direzione dei lavori riguardanti gli impianti e l'esercizio delle sciovie in servizio pubblico;
  • Legge n.373/34 - 1976 - Norme per il contenimento del consumo energetico per usi termici negli edifici.
  • D .M. 25 marzo 1985 - Procedure e requisiti per l'autorizzazione e l'iscrizione dei professionisti negli elenchi del Ministero dell'Interno di cui alla legge 7 dicembre 1984, n. 818.

[modifica] Norme legislative e direttive del Consiglio Nazionale dei Periti Industriali

  • Regio Decreto 11 febbraio 1929, n. 275 - Regolamento per la professione di perito industriale
  • Legge 25 aprile 1938, n. 897 - Norme sulla obbligatorietà dell'iscrizione negli albi professionali e sulle funzioni relative alla custodia degli albi
  • Legge 23 novembre 1939, n. 1815 - Disciplina giuridica degli studi di assistenza e di consulenza
  • Decreto Legislativo Luogotenenziale 23 novembre 1944, n. 382 - Norme sui Consigli degli ordini e collegi e sulle Commissioni interne professionali
  • Decreto Ministeriale 1 ottobre 1948 - Approvazione del regolamento per la trattazione dei ricorsi dinanzi al Consiglio Nazionale dei Periti Industriali
  • Legge 10 giugno 1978, n. 292 - Esazione dei contributi per il funzionamento dei consigli degli ordini e dei collegi professionali
  • Legge 2 febbraio 1990, n.17 - Modifiche all'ordinamento professionale dei Periti Industriali
  • Decreto Ministeriale 29 dicembre 1991, n.445 - Regolamento per lo svolgimento degli esami di Stato per l'abilitazione all'esercizio della libera professione di perito industriale
  • Delibera del CNPI del 24 maggio 1990, ai sensi dell'art. 2 comma 5 della Legge 2 febbraio 1990, n. 17 - Direttiva per la disciplina delle modalità di iscrizione e di svolgimento del praticantato, nonché sulla tenuta dei relativi registri
  • Delibera del CNPI del 24 maggio 1990, ai sensi dell'art. 2 comma 5 della Legge 2 febbraio 1990, n. 17 attualmente aggiornata con Delibera del 2 febbraio 1996 n.122/18 - Direttiva per la disciplina delle modalità di iscrizione e di svolgimento del praticantato, nonché sulla tenuta dei relativi registri
  • Delibera del Consiglio Nazionale dei Periti Industriali del 24 maggio 1995 - Norme di deontologia professionale dei Periti Industriali
  • Decreto Ministeriale 29 dicembre 2000, n.447 - Regolamento concernente integrazione al Decreto del Ministro della Pubblica Istruzione 29 dicembre 1991, n.445
  • D.P.R. del 5 giugno 2001, n. 328 - Modifiche ed integrazioni della disciplina dei requisiti per l'ammissione all'esame di Stato e delle relative prove per l'esercizio di talune professioni, nonché della disciplina dei relativi ordinamenti

[modifica] Tariffa professionale

  • L. 12/03/1957 n. 146 Tariffa professionale
  • L. 07/03/1967 n. 118 Modifiche alla tariffa professionali
  • D.M. 30/10/1969 Approvazione delle tariffe professionali
  • D.M. 06/07/1973 Approvazione delle tariffe professionali
  • D.M. 26/02/1977 Aggiornamento della tariffa degli onorari
  • D.M. 15/01/1981 Aggiornamento della tariffa degli onorari
  • D.M. 14/04/1987 Approvazione delle tariffe professionali
  • D.M. 28/02/1994 n. 250 aggiornamento tariffa degli onorari
  • D.M. 03/09/1997 n. 482 adeguamento dei compensi
  • D. Min. Giustizia 4 aprile 2001

[modifica] Voci correlate

[modifica] Collegamenti esterni


aa - ab - af - ak - als - am - an - ang - ar - arc - as - ast - av - ay - az - ba - bar - bat_smg - bcl - be - be_x_old - bg - bh - bi - bm - bn - bo - bpy - br - bs - bug - bxr - ca - cbk_zam - cdo - ce - ceb - ch - cho - chr - chy - co - cr - crh - cs - csb - cu - cv - cy - da - de - diq - dsb - dv - dz - ee - el - eml - en - eo - es - et - eu - ext - fa - ff - fi - fiu_vro - fj - fo - fr - frp - fur - fy - ga - gan - gd - gl - glk - gn - got - gu - gv - ha - hak - haw - he - hi - hif - ho - hr - hsb - ht - hu - hy - hz - ia - id - ie - ig - ii - ik - ilo - io - is - it - iu - ja - jbo - jv - ka - kaa - kab - kg - ki - kj - kk - kl - km - kn - ko - kr - ks - ksh - ku - kv - kw - ky - la - lad - lb - lbe - lg - li - lij - lmo - ln - lo - lt - lv - map_bms - mdf - mg - mh - mi - mk - ml - mn - mo - mr - mt - mus - my - myv - mzn - na - nah - nap - nds - nds_nl - ne - new - ng - nl - nn - no - nov - nrm - nv - ny - oc - om - or - os - pa - pag - pam - pap - pdc - pi - pih - pl - pms - ps - pt - qu - quality - rm - rmy - rn - ro - roa_rup - roa_tara - ru - rw - sa - sah - sc - scn - sco - sd - se - sg - sh - si - simple - sk - sl - sm - sn - so - sr - srn - ss - st - stq - su - sv - sw - szl - ta - te - tet - tg - th - ti - tk - tl - tlh - tn - to - tpi - tr - ts - tt - tum - tw - ty - udm - ug - uk - ur - uz - ve - vec - vi - vls - vo - wa - war - wo - wuu - xal - xh - yi - yo - za - zea - zh - zh_classical - zh_min_nan - zh_yue - zu -