Panthera onca
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Giaguaro |
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Panthera onca |
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Stato di conservazione | ||||||||||||||||||
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Classificazione scientifica | ||||||||||||||||||
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Nomenclatura binomiale | ||||||||||||||||||
Panthera onca Linnaeus, 1758 |
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Areale | ||||||||||||||||||
Il giaguaro (Panthera onca) è il più grosso felino americano; solo il leone e la tigre pesano più di lui.
Il nome «giaguaro» deriva dal nome attribuito a questo animale dagli Indios del Sudamerica: «Yaguar» o «Yaguara»; ma in tutta l'area in cui vive il giaguaro è chiamato alla spagnola «el tigre» (perché poi gli fosse affibbiato questo nome resta un mistero).
Indice |
[modifica] Descrizione
Formula dentaria | |||||||
Arcata superiore | |||||||
1 | 3 | 1 | 3 | 3 | 1 | 3 | 1 |
1 | 2 | 1 | 3 | 3 | 1 | 2 | 1 |
Arcata inferiore | |||||||
Totale: 30 | |||||||
Benché il giaguaro fosse stato descritto per la prima volta nel 1560 dall'esploratore Coronado, che s'imbatté in questa specie in quella zona ora chiamata Nuovo Messico, nei secoli successivi si è controllato il peso di pochissimi giaguari. Un grosso maschio ucciso in Brasile pesava 130 kg; fra i maschi frequentemente si trovano soggetti che pesano 90 kg. La femmina è notevolmente più piccola e può pesare tra i 70 e i 90 kg.
A vederlo il giaguaro non sembra più grande del leopardo: esso misura circa 2 metri, compresa la coda che è sui 60 cm. Tuttavia differisce nella forma dal suo cugino del Vecchio Mondo: il leopardo è un animale leggiadro e ben proporzionato; invece il giaguaro ha un aspetto abbastanza goffo. Questo felino ha la testa piuttosto grossa, il corpo a botte e la coda corta in proporzione al resto del corpo; cammina con passo agitato, quasi dondolante: sono sufficienti queste caratteristiche per distinguerli con facilità nei giardini zoologici.
Un altro metodo per distinguere queste due specie è quello di esaminare da vicino il disegno del mantello: entrambi presentano macchie, sempre riunite in rosette di varia grandezza. Mentre il mantello del giaguaro ha piccole macchie nere al centro di ogni rosetta, quello del leopardo ne è privo. Naturalmente, è solo allo zoo o al museo che possono sorgere confusioni tra un giaguaro ed un leopardo, poiché i leopardi abitano in Africa e in Asia, mentre i giaguari vivono solo in America. Il giaguaro ed il leopardo sono specie strettamente imparentate; essi discendono da un comune antenato che attraversò l'istmo preistorico esistente tra la Siberia e l'Alaska. Dal momento in cui la via di comunicazione tra i due continenti restò interrotta, le due razze si differenziarono sempre più, finché si consolidarono nelle due specie attuali, che sono molto diverse.
[modifica] Distribuzione e habitat
L'area in cui vive il giaguaro si estende dal sud degli Stati Uniti fino alla Patagonia settentrionale comprendendo quindi l'America centrale e parte dell'America meridionale.
I giaguari per lo più vivono nelle fitte foreste possibilmente vicino ai fiumi dei bassopiani, forse perché nelle zone tropicali, il calore e l'umidità sono intensi. In Argentina, invece, essi abitano talvolta in terreni più aperti, nascondendosi tra le canne o nei boschetti. Negli Stati Uniti del sud, dove i giaguari sono stati rari per molti anni, sono stati visti in aspre zone montagnose, coperte da foreste, a circa 2500 m sul livello del mare: anche in Columbia si possono trovare giaguari sulle montagne.
[modifica] Riproduzione e abitudini di caccia
Si dice che nelle regioni settentrionali i giaguari si riproducano in gennaio; altrove non sembrano prediligere un particolare periodo per riprodursi; negli zoo le nascite possono avvenire in qualsiasi mese. Il periodo di gestazione dura dai 95 ai 105 giorni: di solito nascono da due a quattro cuccioli, eccezionalmente soltanto uno. I piccoli appena nati sono molto scuri, poiché il loro manto è fittamente coperto di macchie nere piene, solo leggermente più chiare al centro; ciascuna di queste macchie formerà in seguito una rosetta. Come è di norma tra i felini, il padre non si interessa dell'allevamento dei suoi cuccioli; essi crescono all'incirca con la stessa rapidità degli altri grossi felini. Un maschio allevato in cattività in uno zoo americano a poco meno di due anni di età pesava 75 kg e doveva ancora crescere molto.
I giaguari cacciano usando il sistema di tutti i felini. Essi seguono furtivamente la preda attraverso il sottobosco, prima di lanciare l'attacco finale, fulmineo e da distanza ravvicinata; su brevi distanze possono correre velocemente, ma mancano di resistenza. A volte stanno in agguato e aspettano che una possibile preda passi nelle vicinanze: Come il leopardo è un abile arrampicatore e passa diverse ore della sua giornata sugli alberi. I giaguari vanno a caccia di cervi, di grossi roditori, come capibara e aguti, di pecari, e affrontano anche i tapiri, animali che raggiungono il peso di un cavallino; hanno una alimentazione variata, perché a volte si cibano di pesci, che afferrano dall'acqua con le zampe; si sono visti giaguari tuffarsi in acqua per assalire alligatori discretamente grossi. Al contrario di quanto comunemente si crede, non tutti i felini odiano l'acqua! Bisogna tener presente che la maggior parte dei giaguari vive in regioni dove l'acqua è piuttosto tiepida.
[modifica] Sottospecie
Come sempre accade, tipi leggermente diversi abitano nelle differenti zone; perciò i naturalisti hanno descritto varie sottospecie. Per esempio si dice che il giaguaro dell'America centrale, Panthera onca centralis, sia più piccolo della media. Spesso le varianti individuali degli animali che abitano vari luoghi sono notevoli.
[modifica] Giaguari melanici
Una variante individuale molto frequente in certe zone è data dai giaguari «neri» che, come le pantere nere, sono in realtà di un colore marrone molto scuro, per cui le rosette si distinguono a malapena. Il melanismo negli animali è forse effetto di un fattore ereditario, del tipo di quello che dà i capelli rossi a certe persone e che appare salturiamente in certe famiglie. I giaguari di ciascuna regione tendono ad avere una parentela più o meno stretta, e ad assomigliarsi fra di loro molto più che i giaguari di altre regioni. Alcuni anni fa si diceva che i giaguari neri fossero particolarmente frequenti in alcune zone della Costa Rica. È sorprendente che questi esemplari, come le pantere nere, malamente mimetizzati, siano così frequenti: ci sarà pure una ragione, ma non la conosciamo. Probabilmente è dovuta alle condizioni dell'ambiente in cui crescono e vivono.
[modifica] I giaguari e l'uomo
In merito ai rapporti che corrono tra i giaguari e gli animali domestici, i pareri sono discordi: alcuni affermano che i giaguari uccidono raramente il bestiame, altri, invece, sostengono che ciò accade sovente. Si racconta che un giaguaro, negli Stati Uniti del Sud, uccise diciassette vitelli in un brevissimo periodo.
Con l'aumento della popolazione verificatasi nelle due Americhe, è diminuito il numero dei giaguari. Nel diciassettesimo secolo nel solo Paraguay ogni anno venivano uccisi duemila giaguari; ora, benché questi siano frequenti in certe zone, la cifra sarebbe considerata altissima anche tenendo conto di tutta l'area abitata dalla specie. È impossibile dire quanti siano esattamente i giaguari, poiché di solito rimangono ben nascosti. Dove la caccia è redditizia essi rimangono entro un territorio piuttosto piccolo; quando i tempi si fanno difficili vagano in zone più vaste ed allora si possono scorgere in luoghi dove di solito non ve ne sono.
Nonostante la mole e l'indubbia forza, raramente il giaguaro attacca l'uomo, e non è temuto come gli altri felini. Per spiegare l'atteggiamento di questo felino nei riguardi dell'uomo basterà il racconto di ciò che accadde presso Centre City, nel Texas, una notte del 1903: alcuni ragazzi che passeggiavano coi loro cani scoprirono un giaguaro, che prontamente si rifugiò su un albero. Un giovane armato di rivoltella gli sparò e lo ferì; l'animale si gettò a terra e si rifugiò in alcuni cespugli vicini: qui fu presto circondato da persone attirate dal fracasso. Benché in situazione disperata il giaguaro non tentò alcuna sortita (come fanno invece i leopardi) contro i suoi aggressori; però straziò ed uccise un cane e riservò lo stesso trattamento ad un cavallo che si era trovato coinvolto nella mischia. Pur con la confusione ed il vantaggio dell'oscurità non fece alcun tentativo di aggredire gli uomini, e alla fine fu colpito da una pallottola e ucciso.
Non si può essere però mai sicuri sul modo di comportarsi delle belve; qualche volta i giaguari hanno procurato brutte sorprese. Nel 1825 un giaguaro viveva in un'isola bassa e cespugliosa lungo un affluente del Rio Grande in quel territorio che ora si chiama Nuovo Messico; il fiume per una piena, si ingrossò rapidamente, e il giaguaro per salvarsi dovette gettarsi a nuoto toccando terra nel giardino del Convento di San Francisco a Santa Fé. Vedendo una porta aperta cercò rifugio nel convento dove, entrato in sacrestia, fu immediatamente affrontato da un converso che veniva dal confessionale; il giaguaro lo uccise e dopo di lui uccise una dopo l'altra tre persone accorse in aiuto. I sopravvissuti chiusero la porta della sacrestia imprigionandolo; dopo di che, praticata una feritoia nella porta vi introdussero la canna di un fucile e spararono al giaguaro uccidendolo prima che potesse provocare altre disgrazie.
[modifica] Bibliografia
- Cat Specialist Group 2002. Panthera onca. In: 2007 IUCN Red List of Threatened Species. IUCN 2007.
[modifica] Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene file multimediali su Panthera onca
- Wikispecies contiene informazioni su Panthera onca
[modifica] Collegamenti esterni
- Short narrated video about the jaguar
- The Nature Conservancy's Species Profile: Jaguar Learn more about the Jaguar
- Jaguar preys on Anaconda
- ARKive - images of the jaguar (Panthera onca)
- The Jaguar in Argentina Red Yaguareté Argentina