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Ovada - Wikipedia

Ovada

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Ovada
[[Immagine:{{{panorama}}}|300px|Panorama di Ovada]]
Ovada - Stemma
Nome ufficiale: {{{nomeUfficiale}}}
Stato: bandiera Italia
Regione: Piemonte
Provincia: stemma Alessandria
Coordinate: 44°38′21″N 8°38′47″E / 44.63917, 8.64639
Altitudine: 186 m s.l.m.
Superficie: 35,33 km²
Abitanti:
11.851 31-05-2007
Densità: 335,43 ab./km²
Frazioni: Costa, Gnocchetto, Grillano, San Lorenzo 
Comuni contigui: Belforte Monferrato, Cremolino, Molare (AL), Rocca Grimalda, Rossiglione (GE), Silvano d'Orba, Tagliolo Monferrato, Trisobbio, Carpeneto
CAP: 15076
Pref. tel: 0143
Codice ISTAT: 006121
Codice catasto: G197 
Nome abitanti: ovadesi 
Santo patrono: San Paolo della Croce 
Giorno festivo: 18 ottobre 
Comune
Posizione del comune nell'Italia
Sito istituzionale
Portale:Portali Visita il Portale Italia

Ovada (in piemontese Ovà [ʊ'(β)a], in ligure [ʊ'a:]) è un comune di 11.851 abitanti della Provincia di Alessandria situato nell'Alto Monferrato, su un poggio alla confluenza dello Stura di Ovada nell'Orba.

Vi nacque Paolo Daneo, proclamato santo e noto come San Paolo della Croce.

Indice

[modifica] Storia

Trae il toponimo dal latino Vadum, ad indicare la probabile esistenza in epoca romana di un luogo di transito e guado in prossimità della confluenza dei due torrenti.

Menzionata per la prima volta nel X secolo, fece parte della marca aleramica, passando poi sotto il dominio dei marchesi di Gavi, dei marchesi del Bosco e infine dei Malaspina, che in varie riprese (1272-1277) la cedettero a Genova. Occupata dai duchi di Milano e attribuita alla famiglia Trotti, fu infeudata agli Adorno, che la tennero fino al 1499, quando il re di Francia Luigi XII la restituì ai Trotti.

Nel 1528, in seguito all'ascesa di Andrea Doria e al passaggio della Repubblica di Genova sotto la protezione dell'Impero, Ovada, che nel frattempo si era ribellata ai suoi feudatari, fu conquistata dalle truppe di Bartolomeo Spinola.

Colpita dalla peste del 1630, perdette i 4/5 della popolazione. Nel 1746, durante la guerra di successione austriaca, fu occupata dalle truppe austro-piemontesi, che la tennero per tre anni.

Occupata dai francesi durante le Campagne d'Italia, entrò a far parte dell'impero napoleonico. Alla caduta di Napoleone, passò al Regno di Sardegna (1815).

[modifica] Luoghi di importanza storica e culturale

Il centro storico della città mantiene la tipica struttura ligure con stretti carrugi e case dipinte.

L'antica chiesa di Santa Maria delle Grazie, la cui facciata risale al XVIII secolo, è un edificio cristiano dalle origini remote, probabilmente un battistero, come ne farebbe supporre la forma circolare. Di fronte sorge il palazzo Spinola (seconda metà del XVII secolo).

La casa natale di San Paolo della Croce fu dichiarata monumento nazionale nel 1918.

La chiesa della Confraternita della SS. Annunziata (XIV secolo) contiene tele di Luca Cambiaso, del Brea e dello Schiena, nonché un gruppo ligneo della Madonna del Carmine e uno dell'Annunciazione opera del Maragliano.

L'antica parrocchiale possiede un'abside romanica con successivi ampliamenti; ad essa è collegata la torre civica del 1300. Dopo il trasferimento della parrocchia, due navate furono trasformate nella Loggia di S. Sebastiano, mentre la terza navata fu utilizzata per accedere all'Oratorio di San Giovanni Battista e della SS. Trinità.
L'oratorio contiene al suo interno affreschi del Canepa da Voltri e il gruppo ligneo della Decollazione di S. Giovanni Battista, ancora del Maragliano.

La facciata della chiesa di Nostra Signora Assunta
La facciata della chiesa di Nostra Signora Assunta

La chiesa dell'Assunta, seicentesca, domina l'intera città con i due alti campanili e la cupola. Al suo interno si può ammirare l'altare maggiore in marmo, realizzato su disegno dell'Antonelli, e il grande organo.

Fuori del centro storico sorgono il bel parco di Villa Gabrieli, il Castello di Lercaro e l'ex Ospedale Civile, costruito su progetto dell'Antonelli. Di rilievo è anche il castello di Grillano: frutto dell'accorpamento di diverse strutture originarie del XVIII secolo, è stato massicciamente ristrutturato a fine Ottocento; ospita un'azienda vinicola attiva dagli anni 1930 ed è inserito nel circuito dei "Castelli Aperti" del Basso Piemonte.

[modifica] Il santuario di San Paolo della Croce

Il Santuario di San Paolo della Croce è stato edificato nel luogo dove per molti decenni si ergeva una piccola chiesa prefabbricata, dedicata a San Paolo della Croce e voluta dalla comunità di una nuova zona della città che si era andata nel tempo espandendo con la costruzione di nuove abitazioni.

Grazie alla donazione di alcuni terreni da parte di famiglie della zona, nel 1984 è stata posta la prima pietra e la costruzione è stata terminata quattro anni dopo. Il progetto architettonico è del Padre Passionista Ottaviano D'Egidio, che ha voluto simboleggiare nella pianta semicircolare e nell'ardita copertura a vela, sostenuta da una struttura lignea lamellare, l'elevazione dello spirito umano verso la Divinità. La struttura muraria è, invece, in cemento armato a vista.

La chiesa, come quella prefabbricata precedente, è stata dedicata a San Paolo della Croce e ne è divenuta il Santuario. La sua costruzione è stata possibile grazie al lavoro di moltissimi Ovadesi, che hanno prestato la loro opera volontaria, alle donazioni degli istituti bancari cittadini e alla insostituibile opera pastorale del parroco don Giovanni Valorio.

[modifica] Economia

Ovada è zona di produzione dell'omonimo dolcetto, vino DOC locale.

[modifica] Trasporti e vie di comunicazioni

La stazione ferroviaria principale di Ovada
La stazione ferroviaria principale di Ovada

[modifica] Strade ed autostrade

Ovada è situata lungo la Strada Statale 456 del Turchino che collega Genova Voltri con Acqui Terme e alla confluenza della SP155 che la collega con Novi Ligure.
Il comune è raggiungibile anche tramite l'Autostrada A26 dei Trafori, con casello d'uscita ad 1 km. dal paese.

[modifica] Linee ferroviarie

Per approfondire, vedi la voce [[]].

Ovada è dotata di due stazioni ferroviarie.
La principale è sulla linea Genova - Acqui Terme, mentre la seconda, chiamata Ovada Nord, si trova sulla linea secondaria regionale proveniente da Alessandria.

Per quello che riguarda la categorizzazione delle stazioni[1] RFI considera Ovada di categoria silver ed Ovada Nord di categoria bronze[2].

Curioso il fatto che la stazione ferroviaria di Molare (categoria bronze[2]), sulla linea Genova - Acqi Terme, si trovi in realtà ancora sul territorio del comune di Ovada, in località Coinova.

[modifica] Manifestazioni e ricorrenze

Processione di San Giovanni il 24 giugno di ogni anno. Spettacolare avvenimento religioso (con alcune punte di paganesimo) con portatori di "casse" (pesantissimi gruppi lignei antichi)e "cristi"(crocifissi enormi) che si cimentanoin ardite evoluzioni per le vie del centro storico.

  • Incontro dell'Amicizia, meeting internazionale di atletica. Prima edizione nel 1994.
  • Week-End alla Croce Verde. Porte aperte con sagra gastronomica. [1].

[modifica] Amministrazione comunale

Sindaco: Andrea Luigi Oddone (lista civica) dal 14/06/2004
Centralino del comune: 0143 8361
Email del comune: segreteria@comune.ovada.al.it

[modifica] Evoluzione demografica

Abitanti censiti

[modifica] Personalità legate ad Ovada

  • Stefano Farina, noto arbitro internazionale di calcio; fa parte della sezione arbitrale di Novi Ligure ma ha abitato a Ovada dall'infanzia fino al trasferimento a Roma pochi anni fa.
  • Emanuele Borgatta, nato a Ovada nel 1809, morto nel 1883, pianista. Fu allievo di Stanislao Mattei che era stato maestro di Gioacchino Rossini
  • Marietta Camera (S. Lorenzo d'Ovada 1818 - Ovada 1894) fondò la Congregazione delle Figlie di N. S. della Pietà. Fu infermiera presso l'Ospedale di S. Antonio in Ovada dal 1860 al 1864.
  • Clotilde Cravino, nativa di Acqui Terme, moglie di un agiato negoziante ovadese, accusata di aver avvelenato, con sublimato corrosivo, i due figli e il marito, su istigazione dell'amante. Dopo 22 mesi di detenzione venne assolta e rimessa in libertà. Morì il 17 giugno 1923, 43 giorni dopo la sentenza. La vicenda giudiziaria animò la stampa dell'epoca in maggior parte colpevolista (M. Canepa in Urbs, giugno 2006).
  • Luigi Fasce (1695-1760), genovese di nascita, si trasferì in Ovada per le nozze e vi rimase sino alla morte. Fu buon scultore in legno, quasi esclusivamente di Madonne e soggetti religiosi.
  • Adriano Bausola (1930-2000) fu rettore dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano fino al 1998.
  • Giambattista Cereseto (1816-1858), Padre Scolopio. Una targa posta dal Comune di Ovada nel centenario della sua morte recita:
« Con sapienza di maestro e cuore di patriota guidò la studiosa gioventù alla purezza degli ideali. Poeta della cristiana epopea cercò nei sommi veri ispirazione e conforto. Scrittore multiforme ebbe scioltezza di stile e acume critico »
  • Giacomo Costa (1833-1897) fu avvocato generale erariale, senatore (dal 1886) e guardasigilli (dal 1896).
  • Antonio Rebora (Ovada 1815-1861), musicista, allievo di Agostino Belloli e Benedetto Neri, fu autore di opere, drammi, concerti e musica sacra. Ovada nel 1926 gli ha dedicato la Scuola di musica da marcia e da concerto.
  • Giovanni Taffone (1941), detto "Tata". Da semplice impiegato diviene uomo di spettacolo. Nel 1964 vince il premio "Maschera di Bronzo" al FESTIVAL INTERNAZIONALE DEI CLOWN, dove concorre con nomi prestigiosi quali Charle Rivel, Cavallini, Zavatta... Nel 1966 apprende il mestiere in un circo svizzero, grazie ad artisti del circo di Mosca. In pochi anni diventa giocoliere, imitatore, funambolo, equilibrista, contorsionista, animatore, presentatore, illusionista, parodista e mimo.
  • Franco Resecco (1920-2007), pittore, ha coltivato e perfezionato la tecnica dell'incisione presso lo studio del prof. A.H. Gagliardo. Sue opere si trovano in numerose collezioni italiane e straniere. Attivo autore di poesie dialettali e sempre attento alla tradizione popolare e culturale ovadese.
  • Natale Proto (1908-1997), pittore e artista, lavorò alla decorazione di numerosi palazzi in Ovada. Nel 1939-40 si trasferì a Milano, chiamato a lavorare nello studio di scenografia "Ercole Soriani". Tornato ad Ovada, fu protagonista e promotore di cultura e di numerose "mostre d'arte", nonché animatore e benefattore dell'Accademia Urbense. Nel 1991 fu proclamato "Ovadese dell'Anno".
  • Don Giuseppe Salvi (1871-1934), dopo aver compiuto gli studi ecclesiastici ad Acqui, fu professore in quel Seminario. Tornato nella città natale, si dedicò all'assistenza ed all'educazione dei giovani, avverandosi le parole profetiche che San Giovanni Bosco, ospite dei suoi genitori, aveva pronunciato il 6 agosto 1872: " … questo fanciullo si farà prete e mi imiterà in tante cose." Acquistò con le proprie sostanze 2500 metri quadrati di terreno ortivo ed edificò il Ricreatorio con il cinema-teatro.
  • Monsignor Fiorello Cavanna (1902-1983), sacerdote educatore. Nato a Morbello, fondò l'Oratorio Votivo con i relativi impianti sportivi e la Casa della Famiglia Cristiana. Fu parroco di Ovada. Ebbe doti di programmatore nelle iniziative, dando prova di vero realismo e concretezza. Aveva preso parte alla Resistenza, esperienza che segnò profondamente la sua vita. La città gli ha intitolato una via negli anni '90.
  • Paolo Peloso Musicista, Direttore d'Orchestra.Nato a Ovada, si è dedicato giovanissimo alla musica . Diplomatosi in organo e pianoforte al Conservatorio "Paganini" di Genova, ha frequentato assieme ad Abbado e Zubin Metha, i corsi di Direzione d'Orchestra presso l'Accademia Chigiana di Siena . Debuttò a Siena ma l'esordio ufficiale avvenne a Genova il 27 maggio 1964 . La sua carriera lo vede al San Carlo di Napoli, alla Scala di Milano ove lavorò con Nurejev, a Firenze Torino, Catania, Bologna e Bolzano . All'estero alla StaatsoOper di Amburgo, a San Francisco per cinque stagioni con Pavarotti e la Caballè, a Toronto a Tolosa, in Canada e di nuovo negli Stati Uniti. Preferisce dirigere opere liriche piuttosto che sinfoniche . Predilige la musica romantica ma dirige tutti gli autori.
  • Moana Pozzi al secolo Anna Moana Rosa Pozzi (Genova, 27 aprile 1961 - Lione, 15 settembre 1994), pornostar, attrice e showgirl italiana. Di Lerma è la famiglia Pozzi e nel 1981, quando uscì il primo film hard di Moana, vi fu grande scandalo in paese. Alla proiezione nella cittadina vi fu il tutto esaurito.

[modifica] Note

[modifica] Collegamenti esterni



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