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Grondona - Wikipedia

Grondona

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Grondona
Panorama di Grondona
Grondona - Stemma
Nome ufficiale: {{{nomeUfficiale}}}
Stato: bandiera Italia
Regione: Piemonte
Provincia: stemma Alessandria
Coordinate: 44°41′51″N 8°57′59″E / 44.6975, 8.96639
Altitudine: 303 m s.l.m.
Superficie: 25,74 km²
Abitanti:
525 31-12-2006
Densità: 20,40 ab./km²
Frazioni: Variana, Chapparolo, Torrotta, Sezzella, Sasso, Lemmi, Cá di Lemmi 
Comuni contigui: Arquata Scrivia, Borghetto di Borbera, Isola del Cantone (GE), Roccaforte Ligure, Vignole Borbera
CAP: 15060
Pref. tel: 0143
Codice ISTAT: 006085
Codice catasto: E191 
Nome abitanti: grondonesi 
Santo patrono: San Sebastiano 
Giorno festivo: 20 gennaio 
Comune
Posizione del comune nell'Italia
Sito istituzionale
Portale:Portali Visita il Portale Italia

Grondona (in piemontese Grondòuna, in ligure Grondonn-a) è un comune della provincia di Alessandria sul torrente Spinti, tributario dello Scrivia, unico comune completamente nella valle omonima.

Indice

[modifica] Storia

Grondona viene citata per la prima volta nel 1164 quando l'imperatore del Sacro Romano Impero Federico I "Barbarossa" che confermava i privilegi del comune di Pavia, a cui sottoponeva Grondona. Nel 1176 Grondona veniva integrata nei domini del comune di Tortona. Nel 1181 i signori di Grondona che erano Alberto Becco, Corrado, Alberto e Gugliemo Pavese giuravano fedeltá al comune di Tortona, in cambio il comune agli stessi Grondona. Nel 1181 il marchese Guido II, marchese di Gavi cedeva al suddiacono Girvino la metá del castello di Grondona e altri castelli al prezzo di 600 denari d'argento comprese le torri, le mura, i fossati e qualsiasi bene fosse all'interno e all'esterno degli stessi compresi i diritti e redditi pertinenti. Nel 1185 i consoli di Tortona promettevano la protezione ai milanesi che avessero percorso la Valle Scrivia e la giurisdizione tortonese, dove figurano i de Grondona, signori di Grondona, che passavano quindi sotto la protezione dei vescovi di Tortona. Nel periodo 185-1192 sono frequenti scorribande genovesi che fanno temere al vescovo di Tortona la fedeltà dei signori di Grondona. Nel 1192 Grondona giura nuovamente fedeltà a Tortona con l'intermediazione dei marchesi di Gavi e di Parodi, alleati di Tortona. Tra il 1198 e il 1202 i marchesi di Gavi alienano completamante i loro diritti feudali su Grondona. I de Grondona sono quindi gli unici signori del luogo e nel 1210 giurano fedeltá a Tortona. Nel 1259 si costituisce come comune autonomo, governato da un podestá, il primo é il signore del luogo Federico da Grondona, signore anche di Dernice, Roccaforte e Mangioncalda di Carrega. Tra il 1294 e il 1310 Percivalle Fieschi, futuro vescovo di Tortona acquista dai signori di Grondona parte del feudo che era quindi amministrato in condominio tra Fieschi, marchesi di Gavi e signori di Grondona. Nel 1350 dopo una controversia risolta dal luogotenente dell'impero Generardo di Arnstein venivano delimitati i confini del feudo con le comunitá di Montessoro di Isola del Cantone e Roccaforte. Nel 1369 vengono delimitati i confini del feudo con le comunitá di Prato di Cantalupo e Roccaforte. Nel 1433 Nicolò Fieschi giura fedeltá ai Visconti. Nel 1457 passa definitivamente sotto il Ducato di Milano, ma nel 1471 é restituito a Nicolò Fieschi. Nel 1457 era castellano di Grondona per il Ducato di Milano il marchese Giacomo Malaspina, nel 1477 viene restituito a Nicoló Fieschi, dato che aveva giurato fedeltá al nuovo duca di Milano Gian Galeazzo Sforza. Nel 1547 passa insieme a Vargo di Stazzano ad Andrea Doria che lo renderá feudo imperiale, ma nel 1560 ritorna ai Malaspina, che lo terranno fino al 1797. Nel 1736 con la Contea di Tortona passa ai Savoia. nel 1797 entra a far parte della Repubblica Ligure, nel 1805 dell'Impero francese e nel 1815 rientra a far parte del Regno di Sardegna nella Provincia di Novi e nella regione Liguria, da cui viene staccata nel 1859 col decreto Rattazzi per entrare a far parte della provincia di Alessandria e quindi del Piemonte. Dal 1943 al 1945 nelle sue frazioni si svolsero combattimenti tra nazifascisti e partigiani. Grondona fu liberata il 27 aprile 1945.

[modifica] Il Castello

Il mastio del castello
Il mastio del castello

Costruito nel tardomedioevo, la prima fase muraria risale al 1181, quando su iniziativa dei vescovi di Tortona, che vi costruirono il castello, che era di forma oblunga, con tre torri cilindriche e una cappella, segui la storia di Grondona, dal 1797 venne abbandonato. Venne distrutto da una frana il 12 aprile 1934 che provocò dieci vittime. Il quotidiano Il Secolo XIX di Genova del 14 aprile 1934 scrive della frana del monte Asserello sull'abitato in questo modo, all'epoca Grondona era frazione di Arquata Scrivia:

« Arquata Scrivia, 13 aprile - Cinque case travolte da una frana in una frazione di Arquata Scrivia. La notte scorsa, nella frazione di Grondona - un gruppo di rustiche case annidate nell'alta valle degli Spinti, sotto un grosso castello in parte in rovina - è accaduta fulminea una sciagura gravissima che ha gettato nel lutto più profondo il paese e che ha addolorato e impressionato gli abitanti della regione. Mancavano pochi minuti alle 23, quando dalla vetta del monte soprastante l'abitato di Grondona e sul quale dominava il castello si è spaccata in due e la parte a levante è precipitata per una larghezza di 200 metri sul borgo Castello. I pochi paesani che ancora non si erano coricati, avvertirono una forte scossa, seguita da un boato fortissimo. La frana, per tutta la lunghezza del monte a levante del piccolo paese, che non conta più di ottocento abitanti, si abbatteva con furore di distruzione sulle case sottostanti, recando ovunque la rovina e la morte. Le macerie irruppero violente sopra l'abitato del borgo, radendo al suolo cinque case e lesionandole altre dieci. La maggior parte della popolazione che a quell'ora era stata sorpresa nel sonno è uscita tutta dalle case senza rendersi subitamente conto di che cosa si trattasse. L'opera di soccorso è stata subito iniziata per dissotterrare coloro che sorpresi nel sonno, erano stati trovati e seppelliti dalle macerie delle case e della frana. Poco prima delle 11 mentre la frana continuava a sfaldarsi, con grave pericolo per il resto del paese di Grondona e di tutti i volenterosi accorsi che hanno lavorato con grande lena ed elevatissimo spirito altruistico, tutte le salme sono state estratte dalle macerie. »

Tuttora del vecchio castello dopo questa frana rimane solo il mastio.

[modifica] Chiesa dell'Assunta

Chiesa romanica del dodicesimo secolo, edificata nella giurisdizione di San Vittore di Borghetto di Borbera, fin dalle origini il cimitero del paese ne ingloba una parte, è stata rimaneggiata e ampliata tra il 1645 e il 1647 e nel 1756. Il portale é con arco a tutto sesto con scolpito una croce, tre gigli e la mano benedicente di Dio. L'architrave invece é liscio collegato a colonnine terminati a crochet. Si trovano affresci dedicati a sant'Antonio abate, san Giacomo di Compostela, san Pietro e san Giorgio, la Vergine nell'atto di bastonare il Diavolo tra Sant'Andrea e sant'Antonio abate di Antonio Barbe del 1649 e la Madonna con Bambino tra i santi Pietro e Paolo del XV secolo. Il campanile é anch'esso in stile romanico a pianta quadrata, alto quattro piani segnati esternamente da cornici a dente di sega con specchiature ad archetti pensili ciechi. La cella campanaria é aperta da bifore con pilastrino che si conclude con capitello a stampella.

La Chiesa dell'Assunta
La Chiesa dell'Assunta

[modifica] Amministrazione comunale

Sindaco: Paolo Sassi (lista civica) dal 14/06/2004
Centralino del comune: 0143 632821
Email del comune: non_disponibile

[modifica] Evoluzione demografica

Abitanti censiti



[modifica] Personalità legate a Grondona

[modifica] Manifestazioni

  • Festa delle Tinelle. Località Chiapparolo. Ultima domenica di luglio.
  • Sagra A' Rampanna. Località Lemmi. Arte, tradizioni e musica. 2a domenica di agosto.
  • Sagra della capra e della fersulla. Ultimo fine settimana di agosto.

[modifica] Bibliografia

Autori Vari. Il Secolo XIX 1886-1986. Il Secolo XIX, 1986.



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