L'oro di Napoli
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L'oro di Napoli | |
Titolo originale: | L'oro di Napoli |
Paese: | Italia |
Anno: | 1954 |
Durata: | 118' |
Colore: | b/n |
Audio: | sonoro |
Genere: | commedia |
Regia: | Vittorio De Sica |
Soggetto: | Giuseppe Marotta |
Sceneggiatura: | Cesare Zavattini, Giuseppe Marotta, Vittorio De Sica |
Produttore: | Dino De Laurentiis, Carlo Ponti |
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Episodi:
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Fotografia: | Carlo Montuori |
Montaggio: | Eraldo Da Roma |
Effetti speciali: | Steve Courtley, Brian Cox |
Musiche: | Alessandro Cicognini |
Scenografia: | Gastone Medin, Virgilio Marchi |
Si invita a seguire le linee guida del Progetto Film |
L'oro di Napoli è un film ad episodi del 1954 diretto da Vittorio De Sica, tratto dalla raccolta omonima di racconti di Giuseppe Marotta e adattati per il cinema da Cesare Zavattini.
È stato presentato in concorso all'8° Festival di Cannes.
Dei sei episodi previsti, uno, Il funeralino fu escluso dal montaggio. Ogni episodio ha come interprete principale un nome di primissimo piano: Totò ne Il guappo , Eduardo De Filippo ne Il professore , Sophia Loren in Pizze a credito , Vittorio De Sica ne I giocatori e Silvana Mangano in Teresa.
Indice |
[modifica] Trama
[modifica] Il guappo
Sono 10 anni che un guappo si e' insediato a casa di un povero diavolo (Toto') dettando legge. Il momento della rivincita arriva quando il guappo scoprira' di essere malato.
[modifica] Pizze a credito
Sofia (Sophia Loren) e suo marito Rosario (Giacomo Furia) fanno pizze da asporto. Ma un giorno il costosissimo anello di fidanzamento che Sophia ha sempre portato scompare. Sara' caduto nella pasta della pizza della guardia notturna o in quella del fresco vedovo (Paolo Stoppa). La verita' e' molto piu' amara.
[modifica] Il funeralino
L'episodio piu' triste del film. Quasi senza dialoghi, narra della morte di un bambino e del corteo funebre che lo accompagna per l'ultima volta. Esiste una versione del film in cui quest'episodio e' stato tagliato
[modifica] I giocatori
Un nobile napoletano (Vittorio de Sica) soffocato dalla moglie ricca e bruttissima e ridotto in miseria dal vizio del gioco, cerca la sua rivincita in lunghe partite a carte con il figlio del portiere, un bambino di 8 anni che continua a batterlo a scopa. È poco conosciuta la storia circa la partecipazione di Vittorio De Sica come protagonista di questo episodio. Il grande regista - che più volte prese dalla strada gli attori e le comparse per i suoi film - offrì infatti il ruolo del conte Prospero all'avvocato penalista Alfredo Jelardi (Benevento 1890-1963) dopo averlo visto discutere una causa in tribunale a Napoli. Quando l'avvocato venne convocato da De Sica in un grande albergo napoletano sul lungomare si recò all'appuntamento accompagnato da tre suoi giovani nipoti ascoltò con attenzione la proposta circa il ruolo da interpretare, pur non avendo mai recitato nè al cinema e nè al teatro. Dopo aver a lungo meditato, l'avvocato Jelardi - che era stato allievo del grande Enrico De Nicola ed era molto noto a Napoli - decise però di rifiutare perché, disse, il ruolo del conte schiavo del gioco e ridotto in miseria, rispecchiava per troppi aspetti la sua storia personale. De Sica insistette a lungo affinché accettasse la parte, ma il principe del foro sannita fu irremovibile. Il loro incontro finì con una stretta di mano e con una richiesta di De Sica alla quale Alfredo Jelardi acconsentì con una punta di orgoglio: il regista avrebbe interpretato personalmente quella parte ispirandosi a lui. E così fu.
[modifica] Teresa
Teresa (Silvana Mangano) e' una prostituta che un anonimo corteggiatore vuole sposare. Solo dopo la cerimonia scoprira' che il tutto e' stato organizzato affinché lui espii una grave colpa. Cosa fare? Tenere fermo l'orgoglio ed andare via o cedere agli agi promessi? mm
[modifica] Il professore
Don Ersilio (Eduardo de Filippo) vende saggezza. Per pochi spiccioli da' consigli risolutivi a fidanzati gelosi, militari stanchi e parrocchiani in cerca di una frase ad effetto. Ma il problema del quartiere è: come femare lo spocchioso nobile del luogo? Un pernacchio risolvera' il tutto.
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