Kuchum
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Kuchum khan (in tartaro: Küçüm, Күчүм; in russo: Кучум; in baraba Küçüm - pronunciato /kytsym/ - Күцүм) (? - 1605) fu l'ultimo khan del khanato di Sibir (1563 - 1598).
I tentativi di Kuchum di imporre la religione islamica ai suoi sudditi ed i suoi raid, furono ostacolati dallo zar russo tramite l'invio dei cosacchi. Kuchum è ricordato in particolare per la vigorosa resistenza contro gli invasori russi.
[modifica] Background
Kuchum era figlio del principe Mortaza della dinastia shaybanide (Şäyban). Nel 1554 lottò per il trono contro i suoi rivali Yadegar (Yädegär) e Bekbulat, entrambi vassalli della Russia. Nel 1563 Yadegar venne sconfitto e Kuchum conquistò il trono. Nel 1573 Kuchum condusse un raid contro Perm: per questo e per altri raid di minore importanza lo zar di Russia sostenne l'invasione cosacca della Siberia.
[modifica] La guerra con la Russia
Nel 1582 il khanato di Sibir venne attaccato dall'ataman cosacco Jermak, che nella battaglia di cape Chuvash sconfisse le forze di Kuchum e conquistò la capitale Qashliq.
Kuchum si ritirò nella steppa ed in pochi anni radunò le sue forze. Il 6 agosto 1584, nel cuore della notte, attaccò ed uccise Yermak e gran parte del suo esercito, riprendendo il controllo della città di Qashliq, ormai in rovina.
Kuchum tentò di unire le fazioni rivali presenti nella nobiltà del khanato, ma incontrò resistenze. Dopo essere scampato ad un attentato da parte di Qarachi Sayet khan (Säyet), Kuchu, fu costretto a spostare la sua tribù nella steppa a sud del fiume Irtysh. Lì tento di instaurare un nuovo khanato, iniziando una guerra con i governatori russi.
Nel 1586 fu di nuovo attaccato e respinto. Dopo varie schermaglie venne definitivamente sconfitto nell'agosto del 1598 nella battaglia di Urmin, presso il fiume Ob', dal governatore Andrey Voyeykov. Kuchu, scappò nelle terre dell'orda Nogai, ma Voyeykov catturò la sua famiglia, portandola in ostaggio a Mosca. Lo zar invitò Kuchum a raggiungere la sua famiglia a Mosca e ad "approfittare" dei suoi servizi. Ma Kuchum preferì trascorrere il resto della vita in esilio, piuttosto che diventare un servitore dello zar.
Si ritiene che Kuchum sia morto nel 1605 circa a Bukhara.
Kuchum è citato in molte canzoni e leggende tartare e russe; i suoi discendenti rimasero in Moscovia, assumendo il titolo di Sibirsky.
