Jean-Louis Trintignant
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Jean-Louis Trintignant (Piolenc, 11 dicembre 1930) è un attore francese.
Figlio di un industriale, studiò teatro negli anni '50 prima di imporsi, nel 1955, nel film di Roger Vadim E Dio creò la donna, al fianco di Brigitte Bardot. La carriera di Trintignant si interruppe per alcuni anni a causa del servizio militare obbligatorio. Dopo aver servito ad Algeri, ritornò a Parigi per proseguire la sua attività cinematografica. Il grande successo del film Un uomo una donna (1966) di Claude Lelouch gli assicurò la fama di star internazionale.
Recitò in film come Il conformista di Bernardo Bertolucci e il thriller politico del 1969 Z - L'orgia del potere; questo film lo portò a vincere il premio per il miglior attore al Festival di Cannes nel 1969.
Sposò Nadine Marquand, essa stessa attrice oltre che scenografa e regista; i due in seguito divorziarono. Ebbero una figlia, Marie (21 gennaio 1962 - 1 agosto 2003), che all'età di 17 anni recitò in La terrazza al fianco del padre.
Durante gli anni '70 Trintignant recitò in numerosi film e nel 1983 partecipò all'ultimo film di François Truffaut, Finalmente domenica!.
Alla fine degli anni '80 e agli inizi dei '90, Trintignant lavorò poco spesso a causa di problemi di salute dovuti ad un incidente stradale. Il suo ruolo, nel 1994, nell'ultimo film di Krzysztof Kieślowski, Tre colori: Film Rosso fu una rara apparizione per lui ma gli valse una nomination come Miglior attore ai Premi César.
[modifica] Curiosità
Trintignant è nipote di un pilota automobilistico, Louis Trintignant, morto in un incidente nel 1933 mentre si stava esercitando sul circuito di Péronne nella Piccardia. Un altro suo zio, Maurice Trintignant, nato nel 1917, fu un pilota di Formula Uno, vincitore due volte del Gran Premio di Monaco e della 24 ore di Le Mans. Anche per questi motivi, molti suoi ruoli si riferiscono all'automobilismo, come Un uomo, una donna (1966).
La figlia di Trintignant, Marie, è deceduta nel 2003, il 1° agosto, dopo essere stata picchiata dal fidanzato Bertrand Cantat, voce del gruppo Noir Désir.
[modifica] Filmografia
- "S.O.S. Lutezia" di Christian Jaque (1955)
- "Piace a troppi" di Roger Vadim (1956)
- "Estate violenta" di Valerio Zurlini (1959)
- "Relazioni pericolose" di Roger Vadim (1959)
- "Piena luce sull'assassino" di Georges Franju (1961)
- "Il gioco della verità" di Robert Hossein (1961)
- "Gli amanti dell'isola" di Alain Cavalier (1962)
- "Appuntamento per uccidere" di André Versini (1962)
- "I sette peccati capitali" film a episodi (1962)
- "Il sorpasso" di Dino Risi (1962)
- "Il successo" di Mauro Morassi (1963)
- "Il castello in Svezia" di Roger Vadim (1963)
- "La dolce pelle di Yvonne" di Jacques Robin (1964)
- "Angelica alla corte del re" di Bernard Borderie (1965)
- "Un giovane, una giovane" di Serge Korber (1965)
- "Mata Hari, agente segreto H 21" di Jean-Louis Richard (1965)
- "Io uccido, tu uccidi" di Gianni Puccini (1965)
- "Mon amour, mon amour" di Nadine Marquand Trintignat (1966)
- "Un uomo, una donna" di Claude Lelouch (1966)
- "Un gettone per il patibolo" di Michel Drach (1966)
- "La lunga marcia" di Alexandre Astruc (1966)
- "Col cuore in gola" di Tinto Brass (1967)
- "Trans-Europ-Express" Alain Robbe-Grillet (1967)
- "Il grande silenzio" di Sergio Corbucci (1968)
- "Z - L'orgia del potere" di Constantin Costa Gravas (1968)
- "L'uomo che mente" di Alain Robbe-Grillet (1968)
- "Metti, una sera a cena" di Giuseppe Patroni Griffi (1968)
- "La matriarca" di Pasquale Festa Campanile (1968)
- "La morte ha fatto l'uovo" di Giulio Questi (1968)
- "Il ladro di crimini" di Nadine Marquand Trintignant (1968)
- "Les biches - Cerbiatte" di Claude Chabrol (1968)
- "Così dolce così perversa" di Umberto Lenzi (1969)
- "Voyou - La canaglia" di Claude Lelouch (1970)
- "Il conformista" di Bernardo Bertolucci (1970)
- "La mia notte con Maud" di Eric Rhomer (1970)
- "Senza movente" di Philippe Labro (1971)
- "Un uomo da abbattere" di Philippe Condroyer (1972)
- "Funerale a Los Angeles" di Jacques Deray (1972)
- "La corsa della lepre attraverso i campi" di René Clément (1972)
- "L'attentato" di Yves Boisset (1973)
- "L'uomo in basso a destra nella fotografia" di Nadine Marquand Trintignant (1973)
- "I violini del ballo" di Michel Drach (1973)
- "Il segreto" di Robert Enrico (1974)
- "Il montone infuriato" di Michel Deville (1974)
- "Noi due senza domani" di Pierre Granier-Deferre (1974)
- "Giochi di fuoco" di Alain Robbe-Grillet (1974)
- "Codice 215: Valparaiso non risponde" di Helvio Soto (1975)
- "Caccia al montone" di Gérard Pirès (1975)
- "Un giorno e una notte" di Nadine Marquand Trintignant (1975)
- "Flic story" di Jacques Deray (1975)
- "La donna della Domenica" di Luigi Comencini (1975)
- "Viaggio di paura" di Serge Leroy (1976)
- "Appuntamento con l'assassino" di Gérard Pirès (1976)
- "Il deserto dei tartari" di Valerio Zurlini (1976)
- "L'assassino che passa" di Michel Vianey (1977)
- "I soldi degli altri" di Christian Chalonge (1978)
- "La notte in bianco" di Clarisse Gabus (1979)
- "Vi amo" di Claude Berri (1980)
- "La banchiera" di Francis Girod (1980)
- "La terrazza" di Ettore Scola (1980)
- "Il grande perdono" di Alexandre Arcady (1981)
- "Passione d'amore" di Ettore Scola (1981)
- "Rebus per un delitto" di Nicholas Ribowski (1981)
- "Acque profonde" di Michel Deville (1981)
- "Colpire al cuore" di Gianni Amelio (1982)
- "Sotto tiro" di Roger Spottiswoode (1983)
- "Scandalo a palazzo" di Francis Girod (1983)
- "Finalmente domenica!" di François Truffaut (1983)
- "Viva la vita" di Claude Lelouch (1985)
- "Rendez-vous" di André Téchiné (1985)
- "Tornare per rivivere" di Claude Lelouch (1985)
- "La donna della mia vita" di Régis Wargnier (1986)
- "Un uomo, una donna: 20 anni dopo" di Claude Lelouch (1986)
- "L'estate prossima" di Jean-Louis Trintignant (1986)
- "Bunker Palace Hotel" di Enki Bilal (1989)
- "Merci la vie" di Bertrand Blier (1991)
- "Tre colori: Film rosso" di Krzysztof Kieslowski (1994)
- "Regard les hommes tomber - Guarda gli uomini cadere" di Jacques Audiard (1994)