Il lungo addio (film)
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Il lungo addio | |
Una scena del film |
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Titolo originale: | The Long Goodbye |
Paese: | Stati Uniti |
Anno: | 1973 |
Durata: | 112' |
Colore: | colore |
Audio: | sonoro |
Genere: | drammatico, thriller |
Regia: | Robert Altman |
Soggetto: | Raymond Chandler |
Sceneggiatura: | Leigh Brackett |
Produttore: | Jerry Bick |
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Fotografia: | Vilmos Zsigmond |
Montaggio: | Lou Lombardo |
Musiche: | John Williams |
Si invita a seguire le linee guida del Progetto Film |
« Nulla dice addio come una pallottola... » | |
(Philip Marlowe)
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Il lungo addio è un film del 1973, diretto dal regista Robert Altman, tratto dall'omonimo romanzo di Raymond Chandler. Il film annovera stelle come Elliott Gould nel ruolo di Philip Marlowe, il conosciutissimo Sterling Hayden nel ruolo di Roger Wade e il regista Mark Rydell nel ruolo del gangster Marty Augustine. Il lungo addio rispecchia il modello di vita hollywoodiano durante gli anni settanta. Secondo Daniel O'Brien dell'Hollywood Survivor il film è «uno studio di un uomo pieno di morale che scorda senza rimorso - a causa di una società oppressiva e crudele - tutte le nozioni di amicizia e lealtà che aveva appreso (...)».
Come detto, il film si svolge negli anni settanta a differenza del romanzo, che è ambientato negli anni quaranta,
Indice |
[modifica] Trama
Philip Marlowe (Elliott Gould) - detective privato - aiuta l'amico Terry Lennox (Jim Bouton) a fuggire in Messico - questi ingiustamente accusato di avere ucciso la moglie. La polizia locale scopre il piano di Marlowe e lo arresta con l'accusa di favoreggiamento: dopo poco tempo, Philip viene rilasciato poiché Lennox si è suicidato. Tornato tra le spiagge di Malibu - la sua patria - Marlowe acconsente a lavorare per la moglie di un vecchio scrittore alcolizzato, Roger Wade (Sterling Hayden). Durante l'incarico assegnatogli dalla moglie di Wade, il gangster Marty Augustine (Mark Rydell) cerca di uccidere Marlowe, con l'accusa di aver rubato insieme al defunto Lennox una ingente somma di danaro - al cui furto avrebbe partecipato anche Marlowe.
[modifica] Recensioni
[modifica] Italia
« Contorto, lentissimo, ma a modo suo avvincente poliziesco di Robert Altman, autore dal talento inversamente proporzionale alla linearità, ma quasi insuperabile nella descrizione dei personaggi. Il suo Marlowe è, con quello di Robert Mitchum, il migliore degli otto susseguitisi sullo schermo dal 1939, grazie anche all'interpretazione di Elliot Gould, scarno, essenziale, ironico quanto basta » | |
[modifica] Estero
Le critiche iniziali del film erano diverse e al botteghino il film non guadagnò molto, complice il fatto che rispetto al racconto cambiavano parecchie cose. Sight and Sound e il The Film Quarterly attaccarono in maniera eccessiva il personaggio interpretato da Gould, Marlowe - dicendo che una sola interpretazione non può far satira o distruggere un'icona fino a quando non si crea un'altra di queste interpretazioni. Alcuni critici obiettarono il fatto che un Marlowe degli anni settanta, sentendosi tradito, avrebbe ucciso il suo amico alla fine del film. Ad Altman piacque il nuovo finale così tanto che egli insistette su una clausola nel contratto che garantiva che la fine non sarebbe stata cambiata durante la post-produzione o il montaggio. La violenza così fredda, viscida e giovanile di Gould, era un chiaro segno della distanza di Il lungo addio da Il grande sonno con Humphrey Bogart. Altri critici lo compararono in maniera positiva rispetto ad altri film di Altman. Una rivisitazione del film fatta dal New York Times diceva:
« Non siate ingannati dalle voci di corridoio, "Il lungo addio" non è un inganno. È un grande divertimento, ma è anche un'opera seria e unica » | |
(Vincent Canby, New York Times)
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Con il tempo, Il lungo addio fu accettato più largamente e rivisto da alcuni critici come il capolavoro di Altman.
[modifica] Curiosità
- Il film fu analizzato dal critico Roger Erbert alla Conferenza sull'Economia Mondiale a Boulder, in Colorado del 2006 come fonte per alcune sue analisi sul cinema.
- La trama devia drasticamente dal romanzo di Raymond Chandler (Il lungo addio). Leigh Brackett ha infatti cambiato queste cose: Marlowe che uccide il suo migliore amico Terry Lennox alla fine del film è sicuramente il punto di rottura dal romanzo più elevato. Il ruolo del padre ricco di Sylvia Lennox è stato eliminato dalla sceneggiatura. Il suicidio di Roger Wade era originalmente un omicidio nel romanzo. Marty Augustine è totalmente diverso rispetto al suo alter-ego nel libro.
- Nina Van Pallandt ha il ruolo di Eileen Wade; diventa famosa come l'amante dello scherzoso Clifford Irving, che era entrato in galera quando alla sua biografia di Howard Hughes fu fatta causa per frode. Questo era il suo primo film girato in lingua inglese.
- Il film prende in giro gli stereotipi di Hollywood, aprendosi e chiudendosi con una versione evocante gli anni Cinquanta di Urrà per Hollywood — nella sequenza iniziale viene mostrato un dipinto antico delle colline di Hollywood e la telecamera procede a far vedere Marlowe, ora negli anni Settanta. E Marlowe, un personaggio degli anni Cinquanta trapiantato ai Settanta è l'unico personaggio che fuma nel film.
- Il film è spesso "sciacquato", con colori deboli. In fase di montaggio infatti Altman espose i negativi parzialmente. Molte riprese sono attraverso una finestra o una gabbia, spesso riflessa nella finestra.
- In una scena del film Marlowe dice che sta per «chiamare Ronal Reagan», che era il governatore della California; e il futuro attore e governatore californiano Arnold Schwarzenegger appare in un ruolo minore durante la scena successiva: nel ruolo di uno degli scagnozzi di Augustine, vestendo una maglietta rossa e pantaloni marrone chiaro.
- C'è una piccola dedica al Il falcone maltese in una scena; quando Marlowe sta parlando con Eileen Wade si vede un falcone maltese verde su un paralume nello sfondo. Un'altra piccola dedica è a Viaggio a Tokyo, visto in un riflesso del vetro mentre Marlowe sta andando all'ospedale in ambulanza - entrambe sono però molto veloci, e facili a non vedersi.
- La scena finale ha una forte somiglianza con la scena finale di Il terzo uomo, così come il discorso finale di Terry Lennox ha una grande somiglianza con l'orologio a cucù di Orson Welles trasportato in Il terzo uomo.
- Cosa sia veramente il cosiddetto "lungo addio" è difficile stabilirlo. Potrebbe essere quello a Terry Lennox, o potrebbe essere quello all'intero genere di film con detective.
- Inizialmente Dan Blocker, che interpretava Hoss in Bonanza ed era un intimo amico di Robert Altman, era stato scelto per interpretare Roger Wade, ma morì prima che iniziassero le riprese. Il film è dedicato a Dan Blocker.
- La colonna sonora del film consiste in due canzoni, la prima menzionata Urrà per Hollywood e un'altra intitolata Il lungo addio. Ogni volta che si sente Il lungo addio c'è una variazione nel tema composto da John Williams.
[modifica] Collegamenti esterni
- Scheda su Il lungo addio dell'Internet Movie Database.