Henri Gatien Bertrand
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Henri Gatien conte di Bertrand, noto anche col nome di Bertrand[1] (Châteauroux, 28 marzo 1773 – Châteauroux, 31 gennaio 1844) è stato un generale francese, aiutante di campo di Napoleone Bonaparte.
Nato da una famiglia borghese, allo scoppio della Rivoluzione francese aveva appena terminato gli studi alla Prytanée national militaire e si arruolò nell'esercito come volontario. Nel corso della Campagna d'Egitto, Napoleone lo nominò colonnello (1798) e in seguito brigadier generale, e dopo la Battaglia di Austerlitz suo aide-de-camp (aiutante di campo).
La sua vita è fortemente intrecciata con quella di Napoleone che aveva in lui la massima fiducia e lo onorò nel 1808 con il titolo di conte.
Nel 1809 diresse la costruzione dei ponti sui quali i francesi attraversarono il Danubio nel corso della battaglia di Wagram.
Il 9 aprile 1811 succede a Marmont come governatore delle province Illiriche. Non ebbe successo nell'incarico perché ritenuto esitante nel prendere decisioni. Alla fine del 1812 Napoleone lo dovette sollevare dall'incarico e gli assegnò il comando del IV Corpo della Grande Armée. Il 18 novembre 1813, a seguito della morte di Duroc nella battaglia di Bautzen, venne nominato Gran Maresciallo di corte e prese residenza al Palazzo delle Tuileries.
Durante la guerra della sesta coalizione del 1813, comandò il IV Corpo che condusse in battaglia a Großbeeren, Dennewitz e nella Battaglia di Lipsia.
Dopo la sconfitta a Lipsia, fu grazie alla sua iniziativa se l'esercito francese non fu totalmente distrutto. Accompagnò Napoleone all'isola d'Elba nel 1814 e ritornò con lui nel 1815 per i Cento Giorni. Ebbe un comando nella battaglia di Waterloo e dopo la sconfitta, accompagnò Napoleone all'isola di Sant'Elena. Condannato a morte in contumacia il 7 maggio 1816, non ritornò in Francia che dopo la morte di Napoleone. Luigi XVIII gli concesse l'amnistia il 24 ottobre 1821 e gli consentì di mantenere il grado militare.
Accolto al suo ritorno trionfalmente a Calais, si divise tra le sue terre di Laleuf vicino Châteauroux e il suo piccolo albergo parigino di rue de la Victoire. Nominato a capo dell'École polytechnique nel novembre 1830, fu eletto deputato lo stesso anno, ma perse le elezioni successive nel 1834 e si ritirò a vita privata. Sua moglie Fanny de Dillon (figlia di Arthur de Dillon) morì di cancro al seno il 10 marzo 1836. Si trasferì in Martinica per tre anni per sfuggire alle difficoltà di dover seguire i figli, con il pretesto di curare le piantagioni di canna da zucchero della suocera.
Nel 1840 venne scelto per accompagnare il principe di Joinville a Sant'Elena per recuperare e riportare in Francia le spoglie dell'imperatore. Ricevuto l'incarico, consegnò la spada di Napoleone, che aveva custodito per tutto il tempo, al re Luigi Filippo. Tornò dalla spedizione e fu uno dei quattro ufficiali che scortò a cavallo il feretro durante il funerale solenne che si tenne a Parigi il 15 dicembre 1840. [2] Partì per un lungo viaggio verso i Caraibi e gli Stati Uniti d'America e ritornò in Francia per morire a Châteauroux all'età di settant'anni. Alla cerimonia funebre partecipò il solo figlio Arthur. Il 5 maggio 1847, a seguito della proposta del colonnello e deputato Armand de Bricqueville, le spoglie furono traslate a Parigi per essere tumulate presso l'Hôpital des Invalides di fronte a Duroc. Dopo la traslazione della tomba di Napoleone nella attuale cripta disegnata da Louis Visconti, è tornato a occupare una posizione di onore, all'ingresso della sala, vicino all'imperatore che servì durante la vita.
La sua commovente fedeltà lo rese molto popolare in Francia.
[modifica] Onorificenze
[modifica] Note
- ^ Anche Gratien secondo alcune fonti
- ^ Ricevuto dal re l'incarico di rimettere la spada e il copricapo sulla bara di Napoleone, non vi riuscì per l'emozione.