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Guardia di Finanza - Wikipedia

Guardia di Finanza

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Guardia di Finanza

Lo stemma araldico
Attiva 1881
Nazione Italia
Alleanza
Servizio Ministro dell'Economia e delle Finanze
Tipo polizia giudiziaria, polizia tributaria e pubblica sicurezza
Ruolo
Dimensione
Parte di
Comando Generale Roma, viale XXI aprile, 51
Equipaggiamento
Soprannome
Patrono San Matteo
Motto Nec recisa recedit
Colori
Marcia
Mascotte
Battaglie/guerre
Anniversari
Decorazioni
Onori di battaglia
Reparti dipendenti
Comandanti
Comandante Generale Andrea Lacava

(dal 02/05/2008)

Capo cerimoniale
Colonnello del reggimento
Comandanti degni di nota
Simboli
Simbolo
Simbolo
Simbolo
Progetto:Guerra

La Guardia di Finanza è una speciale forza di polizia dello stato italiano. È un Corpo ad ordinamento militare dipendente direttamente dal Ministro dell'Economia e delle Finanze, svolge compiti di polizia giudiziaria, polizia tributaria e pubblica sicurezza legati all'ambito economico e finanziario. Nell'ambito di questi prioritari compiti concorre con la Polizia di Stato nel controllo delle frontiere terrestri ed assume ruolo prevalente nella difesa di quelle marittime. La Guardia di Finanza pur facendo parte delle forze armate dello stato non è inquadrata nel Ministero della Difesa.

Il campo di azione della Guardia di Finanza spazia dalla tutela degli interessi finanziari nazionali e europei, attraverso il contrasto all'evasione impositiva, alla repressione dei reati tributari e delle frodi comunitarie, fra cui il contrabbando, dalla lotta alla criminalità organizzata dal punto di vista economico, mediante l'attività di contrasto al riciclaggio dei capitali illecitamente conseguiti, al reimpiego dei proventi dell'attività criminale, al contrasto del traffico di sostanze stupefacenti.

Indice

[modifica] Simbologia

Il Corpo della Guardia di Finanza è rappresentato da:

  1. Uno stemma araldico;
  2. Una bandiera di guerra;
  3. Una marcia d'ordinanza, intitolata semplicemente marcia d'ordinanza della Guardia di Finanza;
  4. Un santo patrono (san Matteo).

[modifica] Decorazioni

motovedette della G.d.F. attraccate al Molo Beverello di Napoli
motovedette della G.d.F. attraccate al Molo Beverello di Napoli

La Guardia di Finanza è il più decorato dei corpi di polizia italiani, militari e non; questo è l'elenco completo:

  • 5 croci di cavaliere dell'Ordine militare d'Italia
  • 3 medaglie d'oro al valor militare
  • 4 medaglie d'argento al valor militare
  • 6 medaglie di bronzo al valor militare
  • 8 medaglie d'oro al valor civile
  • 1 medaglia d'argento al valor civile
  • 2 croci di guerra al valor militare
  • 7 medaglie d'oro al merito civile
  • 2 medaglie d'oro al merito della Sanità pubblica
  • 10 medaglie d'oro di benemerenza
  • 1 medaglia delle Nazioni Unite
  • 1 medaglia d'oro dell'aquila della Repubblica di Albania

[modifica] Stemma araldico della Guardia di Finanza

Il primo stemma araldico della Guardia di Finanza venne concesso dal decreto del presidente della Repubblica del 18 giugno 1949 e fu poi modificato per renderlo conforme a quelli previsti per l'Esercito con decreto del 6 agosto 1988.[1]

Scudo sannitico, di campo di cielo, al grifone in profilo, posto a sinistra, seduto sugli arti posteriori, d'argento, poggiante la zampa anteriore destra sul forziere d'argento, grifone e forziere attraversanti sulla montagna al naturale, posta a destra e sul mare d'azzurro, fluttuoso d'argento, posto a sinistra, il tutto fondato sulla pianura partita d'oro e di verde; al capo diminuito d'oro. La montagna raffigurata è il Cimon della Pala, che sovrasta Passo Rolle (Trento).

Lo scudo ornato dagli emblemi rappresentativi delle onorificenze e delle ricompense al valore:

  • annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda:
    • 3 nastri blu bordati d'oro rappresentante tre medaglie d'oro al valor militare;
    • 4 nastri blu bordati d'argento rappresentante quattro medaglie d'argento al valor militare;
    • 1 nastro blu con la cifra VI rappresentante sei medaglie di bronzo al valor militare;
    • 1 nastro a cinque fasce di ugual larghezza blu, bianca, blu, bianca e blu con la cifra II rappresentante due croci di guerra al valor militare;
    • 1 un nastro a tre fasce di ugual larghezza verde, bianca e rossa con la cifra IX rappresentante otto medaglie d'oro al valor civile ed una medaglia d'argento al valor civile.
  • 1 nastro accollato alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori a tre fasce di ugual larghezza blu, rosso e blu rappresentante cinque croci di cavaliere dell'Ordine militare d'Italia pendente dallo scudo.

Sotto lo scudo, su lista bifida e svolazzante d'oro, il motto, in lettere maiuscole di nero, «NEC RECISA RECEDIT». Motto araldico del Corpo della Guardia di Finanza sin dal 1933, l’antica frase latina «nec recisa recedit» che in italiano potremmo tradurre in «neanche spezzata retrocede», fu rispolverata per le Fiamme Gialle da Gabriele D’Annunzio, il poeta soldato.

Lo scudo è timbrato dalla corona turrita, d'oro, murata di nero, formata da un cerchio, rosso all'interno, con due cordonate a muro sui margini, sostenente otto torri (cinque visibili). Le torri hanno foggia rettangolare, munite di barbacane e di dieci merli alla guelfa (quattro dei quali angolari); sono munite di una porta e di una sola finestra e sono riunite da cortine di muro, ogni porzione della cortina finestrata di nero.

[modifica] Storia

Il Corpo, contrariamente alla versione ufficiale, che ne fa risalire l'origine alla legione truppe leggere (1774), reparto dell'esercito creato per la difesa delle frontiere e sciolto definitivamente per scarsa affidabilità dinastica nel 1821, discende dai preposti doganali del Regno di Sardegna, organismo civile di matrice francese, che i regnanti transalpini mantennero dopo la caduta di Napoleone, e a cui era affidata la vigilanza per fini doganali dei posti di confine e della frontiera.

Dopo la proclamazione del Regno d'Italia, nel 1862 la fusione degli organismi doganali dei disciolti Stati preunitari con i preposti doganali piemontesi determinò la nascita del Corpo delle Guardie doganali, da cui storicamente, e correttamente, può essere fatta risalire l' origine della odierna Guardia di Finanza. Nel 1881, con il cambio di dipendenza dalle dogane alle neo costituite intendenze di finanza, ne viene adeguata la denominazione in Corpo della Regia Guardia di Finanza, che risponde anche ad un progressivo aumento dei compiti d'istituto quale braccio armato dell'amministrazione finanziaria italiana.

Una serie di riforme progressive e successive volte a migliorarne l'organizzazione e l'efficienza ne accentua da un lato l'autonomia dalla direzione generale delle gabelle (nell'ambito del ministero delle finanze) e dall'altro gli aspetti militari, sino alla completa (1907) militarizzazione, sancita dall'estensione dell'uso delle stellette, distintive dei reparti combattenti, sovrapposte alle tradizionali fiamme gialle.

In tempo di pace il Corpo pur non avendo ancora lo stato giuridico militare, fu sottoposto alla giurisdizione militare e a un regime disciplinare in gran parte mutuato da quello vigente per l'esercito, il cui regolamento di disciplina militare viene esteso con legge del 12 luglio 1908.

L'integrazione tra le forze armate dello Stato si completa con la concessione della bandiera di guerra con regio decreto 2 giugno 1911 e con la legge 24 dicembre 1914.

Nella prima guerra mondiale, l'improvvisazione con cui erano stati organizzati i reparti di combattimento del Corpo e l'errato impiego sul campo ne determina una deludente prova in servizio e, malgrado il valore individuale del personale, il prevalente arretramento in compiti di retrovia.

Gli anni venti segnano un periodo di profonda riorganizzazione per la Guardia di Finanza che viene ordinata secondo il modello territoriale dei Reali Carabinieri, con l'innovazione determinata dall'istituzione nel 1923 della polizia tributaria investigativa, quale contingente specializzato e componente di punta del Corpo, che segna il progressivo spostarsi del fulcro dell'attività di servizio dagli originari compiti di polizia daziaria e doganale alla sorveglianza della totalità degli aspetti tributari nazionali.

Contemporaneamente, si costituisce nell'ambito del Ministero lo «Ufficio tecnico centrale per la Polizia Tributaria Investigativa», retto da un generale della Guardia di Finanza. La nozione giuridica di "Polizia Tributaria" è precisata dalla legge 7 gennaio 1929, n.4, che riordina organicamente la materia della repressione delle violazioni finanziarie.

L'immeritata fama di scarsa resa militare della grande guerra è in gran parte cancellata dalle prove di abnegazione del secondo conflitto mondiale, culminate con la liberazione di Milano e dalla tenace opera di contrasto al contrabbando, dapprima terrestre e poi via mare, nei due dopoguerra.

Ricostruzione post bellica, sviluppo economico, liberalizzazione degli scambi internazionali e i primi accenni di un processo di integrazione europea portano il sistema tributario italiano a un nuovo assetto. La riforma dell'imposizione diretta del Ministro Vanoni e il ruolo ormai determinante assunto nel sistema dall'imposta generale sull'entrata rendono necessario un profondo mutamento del sistema di repressione dell'evasione fiscale. Il 2 maggio 1949, alla presenza dei ministri Vanoni, Pella e La Malfa, il comandante generale inaugura presso l'accademia del Corpo il primo corso per verificatori contabili, diretto dal professor Cosciani, al quale sono destinati ufficiali del Corpo e funzionari dell'amministrazione finanziaria.

Da tale momento la preparazione all'attività di polizia tributaria diviene il tema centrale dell'addestramento di formazione e di perfezionamento per gli ufficiali ed i sottufficiali. Segue un periodo di intenso ammodernamento. Nel giro di pochi anni, vengono radicalmente trasformati il naviglio, il parco automobilistico e l'organizzazione delle telecomunicazioni; viene istituito il servizio statistico, dotato di un centro meccanografico, e il servizio cinofili per l'allevamento e l'addestramento dei cani anticontrabbando. Negli stessi anni, viene stabilito l'impianto generale del Corpo basato sulla legge 23 aprile 1959, n.189 che ne fissa i compiti istituzionali, successivamente adeguati da specifici provvedimenti settoriali attributivi di determinate competenze.

Nel quadro di un più ampio processo di riorganizzazione dell'Amministrazione statale la struttura ordinativa è stata di recente revisionata (decreto del presidente della Repubblica 29 gennaio 1999, n.34) per conseguire obiettivi di maggiore efficienza, efficacia ed economicità dell'azione amministrativa.

[modifica] Le Fiamme gialle oggi

Motoscafo delle "Fiamme Gialle" a Venezia
Motoscafo delle "Fiamme Gialle" a Venezia

L'inizio del nuovo millennio coincide con una revisione organizzativa, anche questa volta mutuata sull'esperienza dei Carabinieri, che lega la struttura territoriale della Guardia di Finanza a quella amministrativa dello Stato, segnando il definitivo distacco dalla visione del corpo come mera polizia tributaria, riaffermando, nella concezione allargata di polizia economico-finanziaria, gli altri e preponderanti compiti tradizionali, tra cui la repressione del contrabbando, la lotta al traffico di sostanze stupefacenti, la repressione dei reati di criminalità organizzata con particolare riferimento al riciclaggio del denaro, la lotta al finanziamento al terrorismo internazionale e l'ordine pubblico.

Oltre alle attribuzioni di pubblica sicurezza e di polizia giudiziaria, comuni alle altre polizie, i finanzieri hanno poteri speciali (esclusivi) di polizia tributaria.

Attualmente il Corpo ha una forza organica di più di 65.000 militari delle varie categorie (ufficiali, marescialli, brigadieri, appuntati e finanzieri).

Tradizionalmente la Guardia di Finanza recluta i propri dipendenti in due contingenti, il cosiddetto ramo terra, che annovera la maggioranza dei finanzieri, compreso il Servizio Aereo della Guardia di Finanza, ed il ramo mare, che inquadra il personale specializzato prevalentemente impiegato nel Servizio Navale della Guardia di Finanza. Questa ripartizione, che si realizza in due percorsi professionali diversi, seppure paralleli, a partire dall'arruolamento, ha una giustificazione che risale al periodo della Guardia Doganale, in quanto il Corpo, allora privo di reparti di addestramento, reclutava personale che aveva già svolto il servizio militare ma era soggetto in caso di guerra a chiamata nelle Forze Armate, quindi per coloro che avevano svolto il servizio nell'Esercito, era previsto l'impiego a terra, per coloro che invece provenivano dalla Marina, ed avevano, quindi, formazione e dimestichezza marinare, era previsto il servizio nella vigilanza costiera o sui laghi.

Altra peculiarità del Corpo, molto più accentuata rispetto alle altre forze di polizia e derivante dal continuo adeguamento della struttura organizzativa ai molteplici compiti istituzionali è la compresenza ad ogni livello di reparti cosiddetti ordinari e reparti specialistici, cioè di articolazioni che svolgono, con personale selezionato sul campo e particolarmente addestrato, peculiari e specifici incarichi di alta specializzazione in àmbiti di servizio particolari e di comandi che, nell'àmbito della loro circoscrizione di servizio (a livello regionale, provinciale, subprovinciale) hanno competenze generali in ogni settore di servizio della Guardia di Finanza; è il caso dei GICO (gruppo di investigazione sulla criminalità organizzata), dei GOA (gruppo operativo antidroga) e dei reparti AT-P.I. (antiterrorismo pronto impiego).

L'Associazione d'Arma di riferimento è l'Associazione Nazionale Finanzieri d'Italia.

[modifica] Ordinamento

Le dotazioni organiche assegnate alla Guardia di Finanza per l’assolvimento dei compiti istituzionali sono approssimativamente determinate in:

  • 3.000 ufficiali;
  • 23.000 ispettori;
  • 13.000 sovrintendenti;
  • 28.000 appuntati/finanzieri.

Nel dicembre 2006 la struttura organizzativa comprendeva:

Per l'esecuzione del servizio la Guardia di Finanza è articolata in 6 comandi interregionali, retti da generale di corpo d'armata, da cui dipendono:

  • 20 comandi regionali, di livello generale di brigata, che svolgono funzioni di comando, coordinamento e controllo dei dipendenti reparti di immediata proiezione operativa costituiti, nella dicotomia fra reparti territoriali ordinari e reparti specializzati, dai:
  • reparti operativi aeronavali, comandati da colonnelli, che dirigono e coordinano l'attività specialistica dei reparti marittimi e di volo in ambito di una o più regioni;
  • comandi provinciali, retti da colonelli, alle dipendenze dei quali operano secondo un modulo di coesistenza di organismi specialistici ed organismi ordinari, di norma, un nucleo di polizia tributaria, unità ad alta specializzazione nella investigazione tributaria, economica, finanziaria ed antidroga ed articolata in gruppi di sezioni, e un numero variabile di gruppi, compagnie, tenenze e brigate, di consistenza organica diversa in relazione alla situazione socio-economica ed alle esigenze operative dell’area di competenza. Nell'ambito dei comandi provinciali, nelle zone montagnose esiste il Soccorso alpino della Guardia di Finanza, articolato in stazioni S.A.G.F., che impiega personale particolarmente addestrato al servizio in montagna per operazioni di soccorso.

Parallelamente ai comandi interregionali, con competenze specialistiche in ambito nazionale esistono, sempre a livello generale di corpo d'armata:

  • il comando dei reparti speciali, dal quale dipendono, al comando di generali di brigata:
    • un comando tutela della finanza pubblica articolato in:
      • nucleo speciale entrate, che opera in materia di entrate del bilancio nazionale e degli enti locali;
      • nucleo speciale spesa pubblica e repressione frodi comunitarie, competente in materia di spesa pubblica, di frodi al bilancio comunitario, di contrabbando, di controllo alle uscite del bilancio nazionale e degli enti locali;
    • un comando tutela dell'economia, articolato in:
      • nucleo speciale polizia valutaria, che opera a tutela dei mercati finanziari e nei settori di servizio riguardanti il riciclaggio, i movimenti transfrontalieri di capitali, l’intermediazione finanziaria, l’usura, la disciplina dei mezzi di pagamento, il finanziamento al terrorismo, la tutela del risparmio, gli illeciti previsti dal testo unico delle leggi bancarie, dal quello della finanza e dalla normativa che regola l’esercizio dell’attività di assicurazione;
      • nucleo speciale tutela mercati, con funzioni di tutela delle regole dei mercati, in particolare in materia di illeciti contro l’economia pubblica, l’industria ed il commercio. Il reparto è inoltre, il referente per la Guardia di finanza delle autorità antitrust;
      • servizio centrale di investigazione sulla criminalità organizzata, che opera a contrasto dei reati di criminalità organizzata;
      • nucleo speciale per la radiodiffusione e l’editoria, che collabora con l’autorità per la garante delle comunicazioni;
    • un comando unità speciali dal quale dipendono:
      • il nucleo speciale commissioni parlamentari d’inchiesta, per l’attività di collaborazione con gli omonimi organi parlamentari;
      • il nucleo speciale funzione pubblica e privacy;
      • il nucleo speciale frodi telematiche, (l'ex G.a.t.) che opera a contrasto degli illeciti economico-finanziari perpetrati per via telematica ed i reati commessi da hacker e cracker.
      • il nucleo speciale tutela pubblica amministrazione per la prevenzione ed il contrasto della corruzione e delle altre forme di illecito nella pubblica amministrazione.
  • il comando aeronavale centrale, preposto al:
    • Comando Operativo Aeronavale, articolato su un gruppo esplorazione aeromarittima e cinque gruppi aeronavali, che conduce e coordina l'attività di vigilanza aeromarittima a livello nazionale;
    • comando logistico aeronavale, articolato su un centro navale ed un centro di aviazione, che provvede alla funzione logistica centralizzata di settore;

Esiste, inoltre, la branca addestrativa dell' ispettorato per gli istituti di istruzione, retto da generale di corpo d'armata, dal quale dipendono tuuti i reparti preposti al reclutamento, alla formazione ed alla specializzazione del personale dei vari ruoli del corpo nonché i prestigiosi gruppi sportivi (le Fiamme gialle), in cui militano numerosi atleti olimpici (tra cui la medaglia d'oro Domenico Fioravanti). L'ispettorato per gli istituti di Istruzione, in particolare, ha una struttura simile a quella degli omologhi Comandi Interregionali, assolve funzioni di comando, coordinamento e controllo dei reparti ed istituti dipendenti delle attività nei settori:

  • del reclutamento della formazione degli allievi;
  • dell’addestramento e della specializzazione post-formazione del personale già in servizio.

Alle proprie dipendenze sono posti i seguenti reparti:

  • Accademia della Guardia di Finanza: con sedi a Bergamo e a Roma (Castel Porziano), retta da Generale di divisione/brigata;
  • Scuola Ispettori e Sovrintendenti: con sede a L'Aquila, retta da Generale di divisione;
  • Scuola di Polizia Tributaria: con sede a Lido di Ostia (Roma), retta retta da Generale di divisione/brigata;
  • Centro di Reclutamento: con sede a Roma, retta da Generale di divisione/brigata;
  • Legione Allievi: con sede a Bari, retta da Generale di divisione/brigata, con alle dipendenze la Scuola Allievi Finanzieri alla sede, la Scuola Nautica di Gaeta e la Scuola Alpina di Predazzo;
  • Centro Addestramento di Specializzazione, con sede ad Orvieto, retto da Generale di Brigata/Colonnello;
  • Centro Sportivo: con sede a Roma (Castel Porziano), retto da Generale di Brigata.

Come supporto tecnico troviamo il Reparto Tecnico Logistico – Amministrativo per gli Istituti di Istruzione , con sede a Lido di ostia (Roma), retto da Colonnello.

[modifica] Antidroga

Unità Cinofila al Terminal 2 dell'Aeroporto di Malpensa
Unità Cinofila al Terminal 2 dell'Aeroporto di Malpensa

Dai dati statistici della Direzione centrale dei servizi antidroga, del Ministero dell'Interno, circa il 60% della droga sequestrata in Italia da tutte le forze di polizia, viene scoperto dalla Guardia di Finanza. In dettaglio circa il 77% del totale dei sequestri di eroina, il 69% di cocaina e il 54% di hashish e marijuana nel 2005.[2]

Uguali risultati sono stati ottenuti nel 2006, con l'81% delle quantità sequestrate in Italia di eroina, il 67% di cocaina e il 61% di hashish e marijuana.[3] I medesimi dati statistici evidenziano come in generale la maggior parte della droga venga sequestrata sul territorio e non negli spazi doganali, risultato evidente delle numerose indagini portate avanti dai militari del Corpo. Alcune di queste prendono avvio dai fermi effettuati negli ingressi dello Stato (porti, aeroporti, valichi) dove la Guardia di Finanza esegue specifici controlli finalizzati alla repressione del traffico di stupefacenti. Quotidianamente decine di chilogrammi di droga vengono scoperti nei principali aeroporti, porti, frontiere stradali e ferroviarie. Per contrastare i metodi di occultamento della droga: (doppifondi di valigia, ovuli ingeriti, statue ripiene, etc.) il corpo si avvale anche del fiuto dei Cani Antidroga in servizio nella Guardia di Finanza. Attualmente i cani vengono addestrati nei Centri di allevamento ed addestramento Cinofili della Guardia di Finanza di Intimiano (CO) e di Castiglione del Lago (PG).

[modifica] Evasione fiscale

Secondo le stesse statistiche, nel 2006 sono stati scoperti e segnalati 7 000 evasori totali, ossia completamente sconosciuti al fisco, per un imponibile evaso di 15,3 miliardi di euro, pari ad un capitale pro capite di 3 milioni di euro. L'evasione recuperata in questo modo remunerano i costi della struttura a carico dell'erario. Il ruolo del Corpo in questo ambito è la rilevazione e l'accertamento dell'evasione, per la definizione amministrativa delle violazioni sono competenti gli organi dell'agenzia delle entrate.

[modifica] Comparazione fra i gradi delle forze armate e della Guardia di Finanza con le qualifiche della Polizia di Stato

Polizia di Stato Guardia di Finanza
Arma dei Carabinieri
Esercito Italiano
 
Agente Finanziere - carabiniere Primo caporal maggiore (VSP)
Agente Scelto Finanziere scelto - carabiniere Scelto Caporal maggiore scelto (VSP)
Assistente Appuntato Caporal maggiore capo (VSP)
Assistente capo Appuntato scelto Caporal maggiore capo scelto (VSP)
 
Vice sovrintendente Vice brigadiere Sergente
Sovrintendente Brigadiere Sergente maggiore
Sovrintendente capo Brigadiere capo Sergente maggiore Capo
     
Vice ispettore Maresciallo Maresciallo
Ispettore Maresciallo ordinario Maresciallo ordinario
Ispettore capo Maresciallo capo Maresciallo capo
Ispettore superiore sostituto ufficiale di pubblica sicurezza Maresciallo aiutante (G.d.F.)
maresciallo aiutante sostituto ufficiale di pubblica sicurezza (CC)
Primo maresciallo
Ispettore superiore sostituto commissario Luogotenente (G.d.F.)
maresciallo aiutante luogotenente (CC)
Primo maresciallo luogotenente
     
Sottotenente Sottotenente
Vice commissario Tenente Tenente
Commissario Capitano Capitano
    Primo capitano (qualifica)
 
Commissario capo Maggiore Maggiore
Vice Questore Aggiunto Tenente colonnello Tenente colonnello
Primo dirigente
(vice questore vicario)
Colonnello Colonnello
 
Dirigente Superiore
(Questore)
Generale di Brigata Generale di brigata
(o brigadier generale)
Dirigente Generale di Pubblica Sicurezza Generale di Divisione Generale di divisione
(o maggior generale)
Dirigente Generale di Pubblica Sicurezza di livello B Generale di Corpo d'Armata Generale di corpo d'armata
(o tenente generale)
Prefetto
(capo della polizia)
Generale di corpo d'armata comandante generale Generale
(capo di stato maggiore dell'esercito)

[modifica] L’originalità della Guardia di Finanza

Il Corpo rappresenta un unicum nel panorama delle forze di polizia del mondo, infatti altri organismi che hanno condiviso nascita e sviluppo paralleli e similari, anche in relazione ai diversi assetti istituzionali ed alla diversa tradizione dei paesi di appartenenza, hanno assunto caratteri molto differenti.

Nato come componente di polizia dell’amministrazione doganale, secondo un modello di matrice francese (che subentrò all’inefficiente sistema combinato di affido ad agenti privati della riscossione dei dazi e a reparti militari del controllo delle frontiere in funzione anticontrabbando, tipico dello stato sabaudo) ha subìto una evoluzione del tutto peculiare, anche per la volontà governativa di privilegiare il potenziamento di una organizzazione preesistente alla creazione di nuovi organismi di controllo, mano a mano che si complicava il quadro del sistema tributario nazionale.

A ciò non fu estranea la tradizionale impostazione cavouriana di parziale coesistenza e contrapposizione degli organi istituzionali, necessaria in uno stato ancora debole quale quello italiano di recente unificazione, non solo al fine di salvaguardane l’integrità, suddividendo competenze ed attribuzioni in modo che ogni ufficio dovesse appoggiarsi ad un altro per completare il proprio lavoro, di cui non risultava quale unico depositario, ma anche di amalgamare, per quanto possibile, le diverse estrazioni e tradizioni culturali dei componenti le burocrazie degli stati preunitari.

Ancora oggi, infatti, se il lavoro svolto in campo poliziesco è in tutto assimilabile a quello delle altre forze di polizia, si può osservare, nel campo delle funzioni di polizia economico finanziaria, una linea di faglia tra il ruolo di organo segnalatore proprio della Guardia di Finanza e quello di organo di definizione ed accertamento tipico delle varie branche del Ministero dell’Economia delle Finanze, che si occupano di riesaminare l’attività di servizio del Corpo e di decidere sussistenza quantità e qualità delle sanzioni da irrogare.

A differenza di quanto accaduto, ad esempio, in Francia, dove la guardia doganale rimase una branca specializzata dell’amministrazione omonima, fu deciso di dare un’assetto autonomo ed unitario alla Guardia di finanza, che fu posta, e lo è ancora adesso, alle dipendenze dirette del capo del dicastero e non nell’ambito del ministero delle finanze stesso. Anche l’adozione di un inquadramento militare rispondeva all’esigenza di garantire l’indipendenza della compagine del Corpo dagli uffici a beneficio dei quali svolgeva l’attività ispettiva, aggiogando nel contempo i finanzieri ad un sistema disciplinare più pesante, che poteva assicurare una maggiore integrità morale dei componenti. Il carattere militare, inoltre, permetteva di conferire al Corpo quel carattere di guardia di frontiera ai confini di terra e di mare, che avvicinava l’istituzione ai modelli organizzativi degli stati del centro Europa, carattere affievolitosi solo negli ultimi anni, auspice anche il processo di unificazione europea, a favore di altri organismi quali le specialità polizia di frontiera della Polizia di Stato e guardia costiera, delle Capitanerie di Porto.

In sostanza l’opzione scelta, quella di concentrare, nel tempo, più funzioni ispettive nella Guardia di Finanza a scapito degli uffici ai quali è stata affidata la prosecuzione amministrativa degli atti, anziché dare vita a più organismi, aveva la ragione pratica di contenere le spese necessarie a dare vita a nuovi improvvisati complessi, spesso estranei alle tradizioni delle amministrazioni peninsulari, salvaguardando i risultati, affidati ad un organo già collaudato.

Ultimamente tale impostazione è stata in un certo qual modo persa di vista, anche in ragione della progressiva complicazione del quadro normativo di riferimento, e all’azione ispettiva del Corpo si è affiancata l’attività di molteplici articolazioni investigative create in seno alle rinnovate autority ed agenzie dei dicasteri che beneficiavano dei servizi svolti dalla Guardia di Finanza.

[modifica] Note

  1. ^ Corporate_Identity_e_Comunicazione_Integrata_della_Guardia_di_Finanza.pdf
  2. ^ Rapporto annuale 2005 della Guardia di Finanza in confronto alle Schede statistiche nazionali 2005 della Direzione Centrale dei Servizi Antidroga
  3. ^ Rapporto annuale 2006 della Guardia di Finanza e i Dati nazionali della Relazione Annuale Antidroga 2006

[modifica] Voci correlate

[modifica] Altri progetti

[modifica] Collegamenti esterni

[modifica] Rapporti ed analisi strategiche


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