Giulio Mazarino
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Cardinale | |
Giulio Mazzarino della Chiesa cattolica |
|
Nato | 14 luglio 1602, Pescina |
Ordinato sacerdote |
|
Consacrato vescovo |
|
Vescovo | |
Proclamato cardinale |
16 dicembre 1641 |
Deceduto | 9 marzo 1661, Vincennes |
Cardinale Titolo cardinalizio Collegio cardinalizio · Concistoro Tutti i cardinali |
Giulio Raimondo Mazarino, o Mazzarino, in francese Jules Raymond Mazarin (Pescina, 14 luglio 1602 – castello di Vincennes, 9 marzo 1661), è stato un cardinale, politico e diplomatico italiano attivo soprattutto in Francia, dove servì come Ministro Capo sotto il regno di Luigi XIV, succedendo al cardinale Richelieu.
Indice |
[modifica] Biografia
[modifica] Le origini
Fu il primo di sei figli del siciliano Pietro Mazzarino (1576-1654) e di Ortensia Bufalini, appartenente ad una famiglia della piccola aristocrazia umbra, imparentata con i principi Colonna, presso i quali, a Roma, Pietro aveva servito come maggiordomo e intendente. Giulio nacque a Pescina, all'epoca sede vescovile dei Marsi, dove un suo zio, l'abate Bufalini, possedeva alcuni benefici ecclesiastici, la cui amministrazione aveva affidato a Pietro. Anche il fratello minore di Giulio, Alessandro, intraprese la carriera ecclesiastica, divenendo un religioso domenicano, col nome di fra' Michele ed arrivando alla porpora cardinalizia. Lui stesso divenne cardinale sebbene non fu mai ordinato prete, ma semplice diacono.
[modifica] La formazione e i primi successi
Nacque quindi in Abruzzo ma crebbe a Roma e studiò presso il prestigioso Collegio Romano dei gesuiti, anche se non volle entrare in quest'ordine. Qui studiò insieme al futuro cardinale Girolamo Colonna essendogli stato affiancato, in quanto il padre era al servizio della famiglia Colonna. Grazie al giovane Colonna soggiornò insieme al giovane aristocratico, per un breve periodo anche in Spagna, a Madrid, dove studiò diritto canonico presso l'università di Alcalá de Henares. Si laureò successivamente nel 1628 a Roma in utroque iure presso l'Università 'La Sapienza'.
Nel 1628 scoppiò la Guerra di successione di Mantova e del Monferrato che fu un conflitto circoscritto ma facente parte della grande Guerra dei Trent'anni. In breve nel dicembre 1627 era morto senza eredi il duca di Mantova e del Monferrato, Vincenzo II Gonzaga. Le grandi potenze avevano ciascuna un proprio candidato alla successione; il ramo dei Gonzaga-Guastalla era appoggiato dagli Spagnoli e quindi dagli Asburgo imperiali; mentre il ramo Gonzaga-Nevers era appoggiato ovviamente dai Francesi. Quindi il re spagnolo Filippo IV, l'Imperatore Ferdinando II d'Asburgo e il duca di Savoia Carlo Emanuele I di Savoia erano alleati nell'osteggiare la succesione a Mantova del duca Carlo I di Gonzaga-Nevers a favore invece del loro candidato Ferrante II Gonzaga duca di Guastalla. Il papa Urbano VIII inviò alcune truppe nella Valtellina e Mazzarino fece parte di tale esercito con il grado di capitano di fanteria. In questo periodo egli poté soggiornare a Loreto e ad Ancona. A quel tempo Anna Colonna figlia di Filippo I Colonna e sorella di Girolamo, sposò Taddeo Barberini, nipote del papa Urbano VIII, ed in tale occasione, suo fratello Girolamo, molto legato a Mazzarino, divenne arcivescovo di Albano e cardinale. Quando Girolamo Colonna fu inviato come legato pontificio nel Monferrato, per trovare una via diplomatica al conflitto tra Francia e Spagna, chiese ed ottenne di portare con sè Mazzarino come segretario. Le trattative apparvero subito difficili poiché entrambi gli schieramenti erano decisi ad usare le armi. Il legato pontificio con grande tatto intraprese i dialoghi tra le parti. Mazzarino essendo segretario aveva l'opportunità di spostarsi tra un campo e l'altro degli schieramenti armati; e durante tali spostamenti si era fatto l'idea della superiorità militare francese; in tal senso cercò di far comprendere agli spagnoli tale situazione. Non passò molto tempo che il Marchese di Santa-Cruz della corona spagnola, si convinse di tale inferiorità e quindi di quanto fosse a rischio l'intero esercito spagnolo e che quindi l'unica soluzione fosse la via diplomatica. Mazzarino poi enfatizzò la superiorità francese anche con il generale spagnolo. I negoziati intrapresi da Mazzarino terminarono il 6 aprile 1631 con il Trattato di Cherasco con il quale l'Imperatore e il duca di Savoia riconoscevano la successione di Carlo Gonzaga e la cessione del punto strategico piemontese di Pinerolo, porta di accesso alla valle padana. Questo trattato così vantaggioso per la Francia ebbe un tale effetto positivo su Luigi XIII e sul cardinale Richelieu che entrambi vollero conoscere personalmente Mazzarino. Questi si recò quindi a Parigi dove fu accolto molto calorosamente; e Richelieu in persona gli dimostrò molta riconoscenza donandogli a memoria, una catenella d'oro con il ritratto del re Luigi XIII, gioielli ed una spada di valore molto elevato.
[modifica] Primi contatti con la Francia
Nel 1634 Mazzarino fu inviato ad Avignone come vice-legato pontificio. Successivamente divenne nunzio apostolico a Parigi tra il 1634-1636. Progressivamente inviso agli spagnoli che lo vedevano ormai come schierato dalla parte francese, fu osteggiato all'interno della curia dalla parte filo-spagnola; fu quindi rinviato ad Avignone e nonostante gli sforzi del cardinale Richelieu, gli fu impedito il cardinalato. Richelieu si sentiva avanti con gli anni, e pensò che Mazzarino potesse essere l'uomo giusto che poteva continuare il suo operato. Lo incaricò allora di importanti affari che lo resero ancora più famoso e ben amato dallo stesso re Luigi XIII, che da allora lo fece risiedere presso il palazzo reale. Nel 1639 Richelieu lo chiamò perciò al suo diretto servizio in Francia. Fino a quel momento, il cappuccino padre Joseph aveva trattato gli affari esteri per conto di Richelieu e avrebbe dovuto essere nominato cardinale, ma proprio in quell'anno morì e perciò in sua vece venne nominato cardinale Giulio Mazzarino. Egli dopo un breve soggiorno a Roma, tornò in Francia, dove Richelieu lo nominò suo segretario personale e lo indicò al re quale suo successore.
[modifica] La politica
Nel 1642 Richelieu morì e Mazzarino gli subentrò nella carica di primo ministro. Quando anche Luigi XIII morì nel 1643, a causa della minore età di Luigi XIV Mazzarino assunse in pratica la reggenza della Francia assieme alla regina madre Anna d'Austria.
Le controversie sulla politica del cardinale e la debolezza della reggenza sfociarono in due guerre civili, note come le Fronde, movimenti di opposizione alla politica del Cardinale, che questi riuscì abilmente a sconfiggere con l'appoggio del giovane Luigi XIV e della reggente Anna d'Austria, rafforzando l'autorità regia.
Le Fronde in particolare esplosero a causa del prolungarsi della guerra con gli Asburgo ed il conseguente dissesto delle finanze, che costrinsero Mazzarino ad una ferrea politica fiscale e di accentramento assolutistico, che suscitò l'avversione della nobiltà e il rancore dei contadini ridotti alla fame e fece maturare in tutta la nazione un pericoloso sentimento di rivolta che si manifestò con la cosiddetta Fronda parlamentare del 1648, promossa dal Parlamento di Parigi, che si rifiutò di registrare i nuovi provvedimenti finanziari voluti dal cardinale. Il Parlamento di Parigi chiedeva un maggior controllo pubblico sull'uso del danaro dello Stato. Mazzarino, dopo essere stato costretto a fuggire dalla capitale, tornò dopo aver fatto alcune concessioni.
In politica estera il cardinale fu l'artefice della negoziazione delle importanti paci di Westfalia (1648) e dei Pirenei (1659), che stabilirono un nuovo assetto dell'Europa; la pace di Westfalia pose fine alla cosiddetta Guerra dei Trent'Anni, iniziata nel 1618, e alla Guerra degli Ottant'anni, tra la Spagna e le Province Unite; la pace fu poi completata con il Trattato dei Pirenei, del 1659, che mise fine alle ostilità tra Spagna e Francia. I due trattati permisero alla Francia l'annessione di ben tre nuove province: l'Alsazia, l'Artois e il Rossiglione, ma soprattutto spezzarono l'accerchiamento della Francia da parte degli Asburgo di Spagna e d'Austria, determinando però la completa frantumazione della Germania in numerosissimi stati quasi completamente indipendenti.
Il trattato di Westfalia inaugurò inoltre un nuovo ordine internazionale, un sistema in cui gli Stati si riconoscevano tra loro proprio e solo in quanto Stati, al di là della fede dei vari sovrani. Nacque quindi la comunità internazionale più vicina a come la si intende oggi: laica ed aconfessionale, in cui assume importanza il concetto di sovranità dello Stato.
[modifica] La parentela
Il cardinale Mazzarino favorì molti suoi parenti, in particolare le figlie (e il figlio) delle sorelle Geronima Mazarino-Mancini e Laura Margherita Martinozzi-Mazarino (1608–1685). Le nipoti, in numero di cinque, furono dette "mazarinette": belle e piuttosto intriganti, si accasarono molto bene.
Le figlie di Laura Margherita Mazarino e del conte Gerolamo Martinozzi:
- Anna Maria Martinozzi (Roma, 1637 – Parigi, 1672), sposò il principe Armando di Borbone-Conti, capostipite del ramo omonimo
- Laura Martinozzi (Fano, 27 maggio 1639 - Roma, 19 luglio 1687), sposò Alfonso IV d'Este Duca di Modena, sua figlia Maria di Modena divenne Regina d'Inghilterra, l'altro figlio, Francesco II d'Este fu Duca di Modena e Reggio.
Le figlie di Geronima Mazarino (Roma, 1614 – Parigi, 1656) e del barone Michele Lorenzo Mancini:
- Laura Vittoria Mancini (Roma, 1636 – Parigi, 1657), sposò il principe Luigi II di Vendôme, 5° duca di Vendôme
- Olimpia Mancini (Roma, 1639 – Bruxelles, 1708), sposò il principe Eugenio Maurizio di Savoia-Carignano, conte di Soissons (il principe e condottiero Eugenio di Savoia fu uno dei suoi figli). Fu esiliata per ordine di Luigi XVI a seguito di una vicenda di avvelenamenti.
- Ortensia Mancini (Roma 1646 – Chelsea, 1699), creata duchessa di Mazarin grazie allo zio, sposò Armand-Charles de la Porte, duca di La Meilleraye (dal quale successivamente si separò)
- Maria Anna Mancini (Roma, 1649 – Parigi, 1714), sposò Maurice Godefroy de La Tour d’Auvergne, 3° duca di Bouillon, figlio di Fréderic Maurice de La Tour d'Auvergne e quindi nipote di Henri de La Tour d'Auvergne-Bouillon, più conosciuto con il soprannome di Grand Turenne
ed il figlio di Geronima Mazarino:
- Filippo Giuliano Mancini (Roma, 1641 – Parigi, 1707), ricevette in dono dallo zio il Ducato di Névers, acquistato appositamente per lui da Carlo II di Gonzaga-Nevers, ed il relativo titolo di Duca di Névers
[modifica] Nella letteratura
Mazarino è uno dei personaggi principali del romanzo di Alexandre Dumas Vent'anni dopo, continuazione del celebre I tre moschettieri. Nel libro è presentato come molto odiato dai francesi.
[modifica] Bibliografia
- Pierre Goubert, Mazzarino, Milano, Rizzoli, 1992, ISBN 8817842117
- Giulio Mazarino, Breviario dei politici, Torino, Marco Valerio, 2005, ISBN 8875470227
[modifica] Voci correlate
Predecessore: | Vescovo di Metz | Successore: | |
---|---|---|---|
Enrico di Borbone-Verneuil | 1652–1658 | Karl von Fürstenberg |