Giovanni Francesco Mormando
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Giovanni Francesco Mormando - al secolo Giovanni Francesco Donadio[1] - (Mormanno, 1449 [2] – Napoli, 1530 [2]) è stato un architetto e organaro italiano attivo principalmente a Napoli.
Arrivò a Napoli nel 1483, nel 1485 conobbè il fiorentino Giuliano da Maiano che influenzò notevolmete la sua architettura, il suo primo incarico fu la ricostruzione, da fondamenta, della SS. Severino e Sossio della quale vi disegno anche gli arredi, egli fu anche chiamato dal re Ferdinando il Cattolico in Spagna per edificare una chiesa e un palazzo reale. La figlia, Diana, fu sposa dell'architetto Giovanni Francesco di Palma, prosecutore dei progetti del Mormando.
Inoltre fu nominato primo architetto del regno.
Oltre a essere architetto, fu anche organaro e organista eccellente, infatti costruì due organi per il Castel Nuovo e uno per la chiesa di Santa Maria della Pace a Roma. Il Mormando nel Regno di Napoli, e soprattutto nella capitale riuscì a conferire una nuova veste al Rinascimeto fiorentino declinandolo in uno stile più autoctono che risulta essere il capostipite del Rinascimento napoletano, creando così anche degli archetipi utilizzati da molti altri nel corso del XV secolo e del XVI secolo.
Morì a Napoli nel 1530
In citta realizzò numerose opere di architettura tra cui:
- Palazzo Saluzzo di Corigliano
- Chiesa di Santa Maria della Stella alle Paparelle;
- La chiesa inferiore del complesso di Santi Severino e Sossio;
- Palazzo del Panormita
- Palazzo Mormando
- Palazzo Marigliano
- Palazzo Acquaviva d'Atri
- Palazzo della Marchesa di Castelluccio
[modifica] Note
- ^ Secondo Bernardo De Dominici, egli sarebbe nato, con attribuizione errata, a Firenze e avrebbe lavorato dapprima con Leon Battista Alberti e con Filippo Brunelleschi. Tale concetto del De Dominici ha influenzato altri scritti come Memorie di architetti antichi e moderni scritto da Francesco Milizia alla fine del settecento.
- ^ a b Sempre secondo il De Dominici egli sarebbe nato nel 1455 e morto nel 1552 (attribuizione errata).