Giovanni Acerbi
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Giovanni Acerbi (Castel Goffredo, 14 novembre 1825 – Firenze, 4 settembre 1869) è stato un patriota italiano.
[modifica] Biografia
Nipote dell'esploratore Giuseppe Acerbi, svolse fin dalla giovinezza una intensa attività cospirativa. Partecipò alla difesa di Venezia (1848-1849), fu fra i cospiratori di Mantova (1850), per cui dovette lasciare il Regno Lombardo-Veneto. A Genova collaborò con Mazzini alla preparazione del moto milanese del 1853. Nel 1860 fu uno dei Mille e diresse, con Ippolito Nievo come vice, i servizi di intendenza della spedizione garibaldina;[1] tale incarico gli venne rinnovato anche in occasione della Terza guerra di indipendenza italiana (1866), a cui partecipò sempre a fianco a Garibaldi, e nella spedizione nell'agro romano dell'anno successivo. Nel corso della campagna garibaldina del 1867 proclamò la prodittatura a Torre Alfina, una frazione di Acquapendente, e occupò Viterbo. Fu deputato al parlamento fin dal 1865, militando nelle schiere della sinistra. Morì a Firenze all'età di soli 44 anni per un incidente di carrozza.
[modifica] Note
- ^ Poiché la spedizione doveva avere una Intendenza, questa fu formata sul serio, benché in verità, la cassa di guerra non contenesse che trentamila povere lire. E vi fu messo a capo Giovanni Acerbi, avanzo dei martirii di Mantova, il quale andava rivendicando nelle cospirazioni e nelle guerre l'onor del nome, macchiato da uno del casato che aveva venduto l'ingegno e le lettere all'Austria, prima ch'egli nascesse.
Giulio Cesare Abba, Storia dei Mille