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Gerhard Berger - Wikipedia

Gerhard Berger

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Gerhard Berger
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Dati biografici
Nome Gerhard Berger
Nato 27 agosto 1959
Wörgl
Paese bandiera Austria
Nazionalità
Passaporto
Morto
Altezza cm
Peso kg
Dati agonistici
Disciplina Automobilismo
Specialità
Categoria Formula 1
Record
Ranking °
Ruolo
Squadra
Ritirato
Carriera
Giovanili
Club professionistici  
Nazionale
Carriera da allenatore
Incontri disputati
Carriera in Formula 1
Esordio
Stagioni 1984-1997
Scuderie ATS, Arrows, Benetton, Ferrari, McLaren
Mondiali vinti
Miglior risultato finale 3° (1988, 1994)
GP disputati 210
GP vinti 10
Podi 48
Pole position 12
Punti ottenuti {{{puntiottenuti}}}
Giri veloci 21
Palmarès
 

Gerhard Berger (Wörgl27 agosto 1959) è un ex pilota automobilistico austriaco di Formula 1, vincitore di 10 Gran Premi.

Indice

[modifica] La carriera in Formula 1

[modifica] Gli inizi: ATS e Arrows

Gerhard esordì nei Gran Premi alla fine del 1984 con la ATS motorizzata BMW turbo. A Monza ottenne il suo primo punto mondiale.

L'anno successivo passò alla Arrows, ma i risultati latitarono fino ai Gran Premi di Sud Africa e Australia, dove in totale ottenne 3 punti.

[modifica] Il debutto della Benetton e la prima vittoria

Nel 1986 portò al debutto la scuderia Benetton, team esordiente che aveva rilevato la Toleman. Con la motorizzazione turbo della BMW Berger fu autore di buone prestazioni, culminate con la prima vittoria, in Messico. Grazie a questi buoni risultati diventò uomo mercato per il 1987.

[modifica] Il primo periodo in Ferrari

La Ferrari vinse la concorrenza delle altre scuderie e affiancò Berger a Michele Alboreto. A Maranello l'austriaco ottenne i suoi migliori risultati in Formula 1.

[modifica] 1987: ottimo il finale di stagione

Il primo anno non fu facile: la monoposto non era molto veloce ed anche poco affidabile, così Gerhard dovette aspettare e lavorare per potere avere risultati dignitosi. Il primo buon risultato fu il secondo posto in Portogallo, dopo aver dominato la gara ma venendo beffato da Prost negli ultimi giri. La vittoria, comunque, non sarebbe tardata ad arrivare. Al Gp del Giappone, sul circuito di Suzuka, Berger ereditò la pole (dopo l'infortunio di Nigel Mansell) e dominò la corsa dall'inizio alla fine. Stesso copione in Australia, ultima gara dell'anno, dove Gerhard compì un hat trick, con pole, giro veloce e vittoria.

[modifica] L'unica vittoria non-McLaren del 1988

La Ferrari con cui Berger vinse i GP di Australia e Giappone del 1987 e il GP d'Italia 1988
La Ferrari con cui Berger vinse i GP di Australia e Giappone del 1987 e il GP d'Italia 1988

Grazie a queste vittorie la Ferrari si vide fiduciosa per il 1988, ultimo anno dei motori turbo. La McLaren, però, schierò in pista un'auto perfetta che le permise di dominare il mondiale piazzando Ayrton Senna primo e Alain Prost secondo, con 15 vittorie su 16 GP. Gerhard nulla poté contro questi avversari, salvo sperare in una occasione; questa arrivò a Monza, dove le due Ferrari ottennero una doppietta, l'ideale per onorare la scomparsa di Enzo Ferrari, avvenuta poche settimane prima. Alla fine del campionato, Berger fu terzo nel mondiale.

[modifica] Salvo per miracolo a Imola 1989

Il 1989 avrebbe dovuto essere l'anno del riscatto Ferrari, ma la McLaren è ancora troppo forte per Berger e Mansell. Per Gerhard, in particolare, è un'annata terribile: su tutte, un brutto incidente con rogo alla curva del Tamburello a Imola, in cui fu salvato dai "Leoni" della CEA (gli addetti alla sicurezza antincendio di Imola); più in generale, i risultati furono modestissimi, complici le innumerevoli rotture del cambio semi-automatico (la Ferrari fu la prima squadra a montarlo).
Finì l'anno a quota 21 punti, grazie a tre fortunate gare nel finale di stagione (2º in Italia, vittoria in Portogallo e ancora 2º in Spagna).

[modifica] Scudiero di Senna in McLaren

La McLaren di Berger del 1991
La McLaren di Berger del 1991

Gerhard lasciò la Ferrari passando alla McLaren, scambiando il suo sedile con Prost ed affiancando Senna. Col campione brasiliano nacque una grande amicizia, anche al di là delle corse, una sintonia che ricordò molto quella di Jody Scheckter e Gilles Villeneuve.

Con la McLaren trascorse tre anni, dal 1990 al 1992, ottenendo 3 vittorie: una al Gp del Giappone 1991, quando Senna gli regalò la vittoria come premio per avergli coperto le spalle in tutto il 1991; due nel 1992, anno in cui il team Williams dominò con Mansell e Patrese.

[modifica] Il secondo periodo in Ferrari

Berger sulla Ferrari 412 T2, GP del Canada 1995
Berger sulla Ferrari 412 T2, GP del Canada 1995

Berger tornò nel 1993 alla Ferrari, in crisi di risultati ma sottoposta al nuovo corso di Montezemolo e Todt. Ciò nonostante, non riuscì mai a lottare per il mondiale nei tre anni di contratto, contribuendo però a riportare la Ferrari tra le protagoniste del mondiale.
Grazie alla vittoria nel GP di Germania 1994, l'unica del suo secondo ciclo ferrarista, interrompe un digiuno di vittorie che durava da quasi quattro anni per la scuderia del cavallino.

[modifica] Fine carriera con Benetton

Per il 1996, col compagno di squadra in Ferrari Jean Alesi, si trasferì alla Benetton, che nel 1994 e 1995 aveva vinto i mondiali (2 piloti con Michael Schumacher ed uno costruttori nel 1995).

Chiunque avrebbe auspicato ambizioni mondiali per una squadra dotata di due piloti così forti e dei migliori motori, i Renault dominatori degli anni '90. Invece la Williams mise in pista una vettura eccezionale, che sbaragliò il campo con Damon Hill e Jacques Villeneuve, mentre alla Benetton nulla girò per il verso giusto.

Il 1997 cominciò con le premesse del 1996 ed ebbe le stesse conclusioni deludenti. Gerhard fu costretto ad arrancare ancora, ottenendo però la sua ultima vittoria in carriera, nuovamente in Germania e questa fu anche l'ultima vittoria della Benetton. Dopo maturò la decisione di ritirarsi a fine anno.

Berger lasciò i GP di Formula 1 dopo aver disputato 210 GP, averne vinti 10, aver ottenuto 12 pole. Pur non essendo assolutamente un fuoriclasse, sarà ricordato come un buon pilota, in particolare per la prima parte della sua carriera in F1.

[modifica] Fuori dalle corse

Berger alla guida della Lotus di Senna a Imola nel 2004, come tributo per la sua morte
Berger alla guida della Lotus di Senna a Imola nel 2004, come tributo per la sua morte

Tuttavia dopo l'abbandono delle corse, tornò nell'ambiente prima come responsabile dei motori BMW, poi come co-proprietario alla neonata Scuderia Toro Rosso, che rileva la Minardi, detenendone il 50%.

[modifica] Berger il Simpaticone vs. Sua Maestà Ayrton Senna

Fu durante gli anni in McLaren che Berger divenne famoso per il suo lato umoristico. Leggende raccontano della quantità di scherzi ingegnosi attuati dall'austriaco per rompere la serissima routine dell'implacabile compagno Ayrton Senna. Senna, accettando la sfida, rapidamente fu sottomesso, e (istigato da Ron Dennis) la pratica degli scherzi aumentò.

Leggende narrano di un incidente a Monza, in cui, su un elicottero comune, Senna vide volar via la propria nuova valigia contenente i propri effetti personali. Essendo costituita di fibra di carbonio, Senna era convinto avrebbe dovuto essere indistruttibile. Berger, senza esitazioni, aprì la porta dell'elicottero e gettò fuori la valigia, per testare l'ipotesi. "È caduta da qualche parte vicino alla pista, ma la trovammo ugualmente", fu il commento.

In un'altra occasione, in una camera di un albergo australiano, Berger riempì di animali il letto di Senna. Ayrton, comprensibilmente infuriato, si confrontò col compagno apostrofandolo: "Ho trascorso l'ultima ora prendendo 12 rane nella mia stanza!". Berger replicò: "Hai trovato il serpente?". La spiegazione di Berger: "Infatti non erano rane, erano più grandi, più simili a rospi. In Australia hanno questi tipi di animali. Avevo pensato gli sarebbero piaciuti gli animali, ma chiaramente no". Fu un incidente che richiamò in Senna un sentimento di rappresaglia, culminato nell'apposizione di un formaggio francese (dal fortissimo odore) nel sistema di aria condizionata della stanza di Berger.

Un'altra leggenda racconta di Senna e del compatriota Mauricio Gugelmin, i quali decisero di riempire le scarpe di Berger di schiuma da barba durante una corsa su un treno rapido diretto a una cena in Giappone. Costretto a presentarsi alla cena indossando un tuxedo con scarpe da tennis, Berger promise vendetta: pochi giorni dopo, al Gran Premio del Giappone, Gugelmin fu avvicinato da Joseph Leberer, il nutrizionista del Team McLaren, che gli offrì un'aranciata fresca. Sempre allerta, Mauricio declinò la sospettosa offerta, spiegando poi: "Un'ora prima della corsa aveva schiacciato quattro pillole di sonnifero nel succo che mi mandò. Sarei rimasto fermo come un fesso all'inizio della corsa in cui si decideva il titolo mondiale. Le auto avrebbero ruggito in pista e io sarei rimasto a russare nel mio abitacolo, potete immaginarlo?".

Più conosciuto è, probabilmente, un incidente in cui Berger sostituì la foto del passaporto di Senna con quella che Ron Dennis descrisse come "un equivalente degli organi genitali maschili". La fama di Senna gli consentì di vedersi raramente il passaporto ritirato, ma in un successivo viaggio in Argentina lo scherzo di Berger costò a Senna la reclusione per 24 ore. Come conseguenza, Senna incollò (con una superadesivo) tutte le carte di credito di Berger assieme.

Berger non riservava il suo umorismo all'amico Senna, tanto che un altro episodio occorse anni dopo alla Ferrari. Berger e il collega Jean Alesi erano impegnati a ritirare la nuova auto speciale del direttore del team, Jean Todt, costruita dalla Lancia. Arrivati all'ingresso del quartier generale del team, Alesi perse il controllo dell'auto dopo che Berger, inaspettatamente, aveva tirato il freno a mano. Avendo girato l'auto e slittati al contrario allo stop davanti all'ingresso, Berger ammise a Todt che avevano messo "leggeri bordi sul tetto".

[modifica] Vittorie in Formula 1

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