George McGovern
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George McGovern (Avon, 19 luglio 1922) è un politico statunitense, membro del Partito Democratico. È stato il candidato del suo partito alle presidenziali del 1972 ma fu sconfitto dal Presidente uscente Richard Nixon. È considerato da molti il candidato "più di sinistra" della storia degli Stati Uniti.
[modifica] Biografia
McGovern naccque nel 1922 ad Avon, nel South Dakota; suo padre era un ministro repubblicano. Si laureò alla Dakota Wesleyan University e nel 1943 sposò Eleanor Stegeberg, da cui ebbe cinque figli. Durante la guerra servì come pilota aereo; fu in seguito premiato con la Distinguished Flying Cross.
Finita la guerra, prese una seconda laurea in filosofia ed iniziò ad insegnare alla Dakota Wesleyan University.
[modifica] Carriera politica
Nel 1948 decise di impegnarsi per il Partito Progressista di Henry A. Wallace e per la candidatura alle elezioni presidenziali di quest'ultimo.
Alle successive elezioni del 1952 aderì al Partito Democratico e servì come volontario per l'elezione di Adlai Stevenson. Nel 1956 si candidò alla Camera dei Rappresentanti, vincendo un seggio e riconfermando la vittoria nel 1958. Nel 1960 si candidò al Senato ma fu sconfitto; divenne allora il presidente del programma Food for Peace sotto l'amministrazione Kennedy. Nel 1962 si ricandidò al Senato e fu eletto (fu riconfermato nel 1968 e nel 1974).
Da senatore, anche se votò a favore della Risoluzione del Golfo del Tonchino, ben presto diventò uno dei più strenui oppositori della Guerra del Vietnam, criticando spesso le politiche del presidente Lyndon B. Johnson.
Nel 1968 cercò di ottenere la nomination democratica alle elezioni presidenziali, ma fu sconfitto dal vicepresidente Hubert Humphrey.
Nel 1969 fu incaricato dal partito di presiedere la Commissione che avrebbe riformato il processo di nomina nel Partito Democratico; la riforma che ne scaturì ridusse il ruolo dell'estabilishment di partito ed aumentò il ruolo dei caucus e delle elezioni primarie, e stabilì delle quote per la rappresentanza di neri, donne e giovani. Questa riforma gli spalancò le porte per la nomination alle elezioni presidenziali del 1972.
Il suo programma elettorale prevedeva, fra l'altro:
- il ritiro delle truppe dal Vietnam in cambio della liberazione dei prigionieri di guerra americani
- l'amnistia per i disertori della Guerra del Vietnam
- una riduzione del 37% in tre anni delle spese per la difesa.
La campagna elettorale andò piuttosto male: fu costretto a rimpiazzare il suo candidato vicepresidente, non ricevette l'appoggio di alcuni influenti democratici, finì per essere identificato con posizioni di estrema sinistra e dovette fronteggiare gli attacchi più o meno leciti di Nixon (ciò che sarebbe diventato lo scandalo Watergate). Alle elezioni fu sconfitto con un margine amplissimo.
Nel 1980 perse il suo seggio al Senato e nel 1984 corse senza successo per la nomination democratica alle elezioni presidenziali di quell'anno.
Candidati alla presidenza degli Stati Uniti per il Partito Democratico | |
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