Garigliano
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| Lunghezza: | (158km Liri-Garigliano) 38 km |
| Portata media: | alla foce 120 m³/s |
| Bacino idrografico: | 5.020 km² |
| Altitudine della sorgente: | c. 130 m s.l.m. |
| Nasce: | Sant'Apollinare, alla confluenza del Gari nel Liri |
| Sfocia: | Mar Tirreno |
| Stati/regioni attraversati: | Italia |
Il Garigliano è un importante fiume italiano che nasce dalla confluenza del fiume Gari o Rapido nel fiume Liri a sud della città di Cassino nei pressi di Sant'Apollinare. Per tutto il corso segna il confine tra il Lazio e la Campania sebbene fino al 1927, quando i confini amministrativi furono modificati, appartenesse interamente alla Terra di Lavoro.
Indice |
[modifica] Denominazioni
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Per approfondire, vedi la voce Liri. |
Chiamato in latino Liris, nel medioevo era detto il verde fiume[1].; prende l'attuale nome dalla deformazione dell'espressione Caris lirianus (Gari nel Liri). Nell'elenco dei fiumi italiani è presente con la dicitura Liri-Garigliano considerando tutto il suo tratto dalla sorgente fino allo sbocco nel Mar Tirreno. Nella cartografia storica è attestata anche la denominazione Garigliano per l'intero fiume Liri dalla sorgente alla foce nel Tirreno.[2][3].
| « Liris nunc Garigliano Fiume che termina la Prouincia del Lavoro » | |
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(Ameti, mappa de Il Lazio, 1693)
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[modifica] Percorso del fiume
Dal punto di confluenza scorre per 38 km fino a sfociare nel golfo di Gaeta (mar Tirreno), presso l'antica città romana di Minturnae sulla sponda nord e presso la località turistica di Baia Domizia sulla sponda sud. Riceve come affluenti il fiume Peccia, il fosso Cocuruzzo e il Rio Travata da sinistra e il torrente Ausente da destra. Viene costeggiato dalla SS. 430, detta "della Valle del Garigliano". La lunghezza complessiva del corso del Liri-Garigliano è di 158 km, mentre la superficie dell'intero bacino idrografico è di 5.020 km2 (il che ne fa per estensione il decimo bacino idrografico italiano se non addirittura il sesto fra i fiumi che sfociano direttamente in mare). La portata media del fiume presso la foce è di 120 mc/sec (minimi assoluti di 25 mc/sec e massimi di circa 1.200), superiore a quella del Volturno (più lungo e con un bacino più ampio), così da risultare il fiume italiano con la portata maggiore a sud del Tevere, oltre che uno di quelli a regime più regolare.
[modifica] Aspetti e curiosità
Il vulcano di Roccamonfina, formatosi circa 630.000 anni fa, sbarrò per un lungo periodo il corso del fiume, che probabilmente confluiva nel Volturno, formando il "lago lirino", finché l'erosione in corrispondenza di Suio non permise nuovamente alle acque di scorrere verso il mare, permettendo lo svuotamento del lago, circa 200.000 anni fa.
[modifica] Storia
La valle del fiume ha costituito dai tempi più antichi una importante via di comunicazione tra la costa e l'interno. A Suio esistono sorgenti di acque termali sulfuree utilizzate già dai Romani ("acque Vescinee", ricordate da Plinio).
Vi si svolsero importanti battaglie:
- la battaglia del 915 tra lega cristiana di papa Giovanni X, al comando del duca di Alberico I di Spoleto, e i Saraceni che avevano iniziato a colonizzare la valle;
- la battaglia del 1503 vinta dagli spagnoli che stabilirono definitivamente il proprio predominio sul regno di Napoli contro i francesi;
- la battaglia del 1860 segnò sconfitta dei Borbonici ad opera dell'esercito piemontese;
- novembre del 1943, nel corso della seconda guerra mondiale, teatro di accaniti combattimenti tra Alleati e Tedeschi, tracciava lungo il suo corso una parte della Linea Gustav.
Nel 1503 vi annegò Piero de' Medici, il figlio di Lorenzo il Magnifico.
Presso la foce è attraversato dalla via Appia (SS 7) e dalla Variante Appia (SS 7 var). Prima della Seconda guerra mondiale si utilizzava lo storico ponte "Real Ferdinando", il primo ponte sospeso costruito in Italia. Oggi vi sono anche un ponte ad arco in acciaio e un modernissimo ponte a pilone centrale.
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Per approfondire, vedi la voce Ponte "Real Ferdinando" sul Garigliano. |
Attualmente le acque del fiume sono impiegate per l'irrigazione agricola e per usi industriali. Sono presenti anche centrali elettriche, tra cui quella elettronucleare di Sessa Aurunca, costruita nel 1964, chiusa nel 1978 e disattivata nel 1982.
[modifica] Note
- ^ "di fuor del Regno, quasi lungo 'l Verde", Dante Purgatorio, III, 130
- ^ Frutaz A.P., Le carte del Lazio, II, Roma 1975, tav 175 (Ameti)
- ^ Mappa dell'Ameti
