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Ferrovia Mantova-Peschiera del Garda - Wikipedia

Ferrovia Mantova-Peschiera del Garda

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Linea ferroviaria in Italia
Mantova-Peschiera
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Soprannome {{{soprannome}}}
Inizio Mantova
Fine Peschiera del Garda
Inaugurazione 1934
Chiusura 1967
Riapertura {{{inaugurazione2}}}
Attuale gestore {{{gestore}}}
Vecchi gestori Consorzio Interprovinciale Ferrovia Mantova Peschiera (fino al 1963);
APAM (1963 - 1967);
SAER (subconc. 1932 - 1947).
Lunghezza 34 km
Regioni Lombardia
Veneto
Scartamento normale
Elettrificazione no
Diramazioni
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Note a Peschiera con corse dirette su Brescia
Ferrovie italiane

La Ferrovia Mantova-Peschiera era una linea a scartamento ordinario tra Lombardia e Veneto, inaugurata nel 1934 e chiusa all'esercizio nel 1967. Oggi se ne discute la riapertura, tramite le proposte dell'Associazione FMP che ha sede in Mantova.

Indice

[modifica] Storia

[modifica] Primi progetti

Il primo progetto per la realizzazione della linea risale al 1878. Diversi furono i tentativi di trovare finanziatori disposti ad assumere la gestione della linea.

Solo nel 1911 alcuni imprenditori francesi guidati da un ingegnere di Lilla, Lucien Beau, trovarono un accordo con l'amministrazione provinciale mantovana per la costruzione della linea. Venne quindi costituita la Società Anonima Ferrovia Mantova - Peschiera con capitali francesi e italiani, che ottenne nel febbraio 1913 la concessione ministeriale per la costruzione della linea. I lavori iniziarono nel 1914, ma vennero presto interrotti a causa dello scoppio della Prima guerra mondiale che costrinse gli ingegneri francesi a rientrare nel loro paese per andare al fronte.

[modifica] Costruzione e avvio

Stazione di Sant'Antonio
Stazione di Sant'Antonio

Dopo il conflitto, la società anonima fu liquidata dalle amministrazioni provinciali di Mantova e Verona. Esse si erano poste l'obiettivo di costruire e gestire la linea senza l'intervento di capitali privati, sperando anche in un sostegno del governo. Fu costituito il Consorzio interprovinciale per la Ferrovia Mantova - Peschiera che modificò il progetto originale, eliminando i ponti sul fiume Mincio, e che riprese i lavori. Nel 1927 la linea fu terminata, ma non entrò in esercizio per la richiesta di un pagamento di un canone che le Ferrovie dello Stato pretendevano per l'utilizzo del tratto Mantova - Sant'Antonio Mantovano che era in comune con la linea statale Mantova - Verona. Il Ministero dei Trasporti risolse la disputa solo nel 1932, concedendo un sussidio cinquantennale.

Nell'aprile di quel anno il Consorzio affidò in subconcessione la linea alla Società Anonima Esercizi Riuniti (SAER) che acquistò il materiale rotabile dalla Breda. L'inaugurazione ufficiale avvenne il 13 maggio 1934.

La linea fu da subito molto frequentata, data l'importanza dei collegamenti, in particolare con l'asse nevralgico Milano-Venezia. In seguito, fu prevista la possibilità di usufruire, con biglietto cumulativo, della navigazione del Garda. I battelli della società di navigazione erano in coincidenza coi treni direttamente sulla banchina della fermata terminale della ferrovia nei pressi della riva del Lago di Garda e che era denominata Peschiera Darsena.

Successivamente vennero previste corse dirette su Brescia, con fermate a Lonato e Desenzano del Garda, portando ulteriore aumento dei passeggeri ed estendendo a ben 19 le corse giornaliere della ferrovia. A queste, già notevoli per una linea complementare, si aggiungono le corse merci, svolte con locomotori Diesel di progettazione esclusiva e che rivestono notevole importanza per lo sviluppo dell'economia locale. Importante fu anche il servizio di trasporto materiali svolto per il Genio Militare, i cui depositi confinavano lungo la linea a Peschiera. Tali trasporti raggiunsero il culmine nel periodo della seconda guerra mondiale. Presso la stazione di Monzambano si attestava anche una decauville che faceva la spola col monte Vento e Mamaor, dove erano custoditi materiali, esplosivi e proiettili di artiglieria. Per questo motivo venne pesantemente bombardata dagli alleati che la misero completamente fuori uso.

La S.A.E.R. riparò la linea in maniera poco efficace e non fece alcuna domanda di risarcimento danni di guerra. Il 31 agosto 1947 assunse la decisione di non far partire alcun treno. La prefettura mantovana dovette intervenire assumendo la gestione diretta in nome del Consorzio interprovinciale fino a che la linea non fosse stata riattivata completamente. La gestione straordinaria del periodo fu in mano all'avvocato Carlo Bertazzoni, a quel tempo Presidente della Provincia di Mantova, che si preoccupò di ripristinare il materiale rotabile e di riparare la linea.

[modifica] La gestione diretta del Consorzio

Il 14 febbraio 1948 il Consorzio Interprovinciale riassunse la gestione diretta della linea ferroviaria. Venne rinnovato il materiale rotabile in particolare con l'adozione di automotrici ALn 56/ALg 56 dell'Ansaldo, cedute dalle FS in cattivo stato e rimotorizzate con motori diesel della General Motors 6/71; divennero note come Frecce del Garda. Vennero organizzate anche gite internazionali.

Nel 1957 ci fu un accordo con le Ferrovie dello Stato che consentiva ai convogli della Mantova - Peschiera di percorrere la linea Brescia - Peschiera, collegando per la prima volta con corse dirette le due città lombarde.

Il 7 luglio 1957, tuttavia, un incidente in località Prevaldesca/Massimbona fra Pozzolo e Valeggio in cui si scontrarono frontalmente due convogli e che provocò la morte di un macchinista, mise in luce le carenze infrastrutturali della linea, priva di adeguati apparati di sicurezza.

Negli anni '60 in cui si iniziò ad attuare la politica della soppressione dei rami ferroviari secondari, i cosiddetti rami secchi e la ferrovia Mantova Peschiera rientrò nel novero di quelle considerate proprio per la mancanza di sufficienti requisiti di sicurezza. Nonostante le 19 corse giornaliere e l'importanza strategica delle sue stazioni capotronco, collegate direttamente con altre importanti linee FS, si preferì sopprimere la linea, piuttosto che effettuare gli investimenti necessari a metterla in sicurezza ed aumentare la velocità dei convogli.

Nel 1963 la gestione della linea passò all'Azienda Interprovinciale Autoservizi di Mantova (APAM) che interruppe nell'estate di quel anno i collegamenti diretti con la darsena di Peschiera. Il 23 agosto 1966 il decreto n° 2974 del Ministero dei Trasporti (a quel tempo retto da Oscar Luigi Scalfaro) decise la sostituzione della linea ferroviaria con un autoservizio. I treni, sia passeggeri che merci, percorsero per l'ultima volta la linea il 30 aprile 1967.

In contrasto con le disposizioni previste nel piano di trasformazione, che prevedeva il mantenimento delle infrastrutture, nell'inverno 1970-71 la linea venne smantellata da Peschiera a Marmirolo. Il tronco Sant'Antonio - Marmirolo venne mantenuto per consentire il collegamento con le officine CIMA (successivamente Leon d'oro).

[modifica] Proposte per la sua riattivazione

Oggi, l'Associazione FMP di Mantova ne conserva la memoria storica e sta facendo comprendere alle autorità e all'opinione pubblica l'importanza del ripristino di tale collegamento per il riequilibrio dei trasporti pubblici, la diminuzione della disastrosità stradale e la miglior qualità della vita. Il suo obiettivo è la ricostruzione della linea, coinvolgendo Enti, realtà produttive e tutti coloro che tengono alla salvaguardia ambientale.

[modifica] Caratteristiche della linea

[modifica] Dati tecnici

  • Linea a scartamento ordinario a semplice binario
  • Stazioni all’origine: 8

[modifica] Stazioni e fermate

Linea per Monselice/ Linea per Modena/Linea per Cremona
0,00 Mantova FS
4,00 Sant'Antonio Mantovano FS
Linea per Verona
8,00 Marmirolo
10,00 San Brizio
12,00 Rotta
14,00 Roverbella Centro
19,00 Pozzolo-Volta
25,00 Valeggio sul Mincio
30,00 Monzambano
33,00 Salionze
35,00 Peschiera FMP
Linea per Venezia
Peschiera FS (radice ovest scambi lato Milano)
Linea per Milano
Peschiera Darsena/Molo Darsena Lago di Garda

Annotazioni sul percorso:

[modifica] Principali materiali rotabili

All'apertura, nel 1934:

  • 4 locomotive ex gruppo 870 FS n. da 001 a 004;
  • 3 carrozze a carrelli Breda - 1933 miste 1ª e 3ª classe;
  • 9 carrozze a 2 assi Breda - 1933 di 3ª classe;
  • 10 carri merci chiusi;
  • 10 carri merci aperti, sponde alte;
  • 10 carri merci aperti, sponde basse.

Dal dopoguerra:

  • Locomotiva 870-004, poi demolita;
  • Automotrice ALn 68-401 ex Ansaldo;
  • Automotrice ALn 64-402 ex Ansaldo;
  • Automotrice ALn 72-403 ex Ansaldo;
  • Automotrice ALn 60-405 ex Fiat;
  • rimorchiata Romaro 88-404;
  • 1 vettura a carrelli Breda;
  • 2 vetture a 2 assi Breda;
  • locomotore Diesel L 11, progetto consorziale;
  • locomotore Diesel L 12, progetto consorziale.

[modifica] Note

[modifica] Bibliografia

  • Giancarlo Ganzerla. Binari sul Garda - Dalla Ferdinandea al tram: tra cronaca e storia. Associazione di Studi Storici Carlo Brusa, Desenzano del Garda, 2004. ISBN 8873856330.
  • Alessandro Muratori. La Ferrovia Mantova Peschiera. GRAF, Roma, 1975.

[modifica] Collegamenti esterni


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