Felice Gajo
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Felice Gajo (Canegrate, 7 luglio 1861 – Parabiago, 31 dicembre 1935) è stato un imprenditore e politico italiano, Senatore del Regno dal 1934.
È ricordato tra le altre cose come scopritore della Patera di Parabiago, importante reperto archeologico del periodo imperiale Romano: ritrovata nel 1907, durante gli scavi di Villa Gajo, sua residenza parabiaghese, rimase da lui gelosamente custodita in casa, fino alla sua morte.
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[modifica] Umili origini
Nacque da Natale Gajo ed Amalia Taglioretti, una modesta famiglia canegratese, ed avviato agli studi, li interruppe per gettarsi nel settore dell'industria tessile, che all'epoca trovava in Lombardia, terreno fertile per il suo sviluppo. Divenne così addetto alla contabilità e in breve tempo passò alla qualifica di addetto commerciale viaggiatore. Prestato il servizio militare, nel quale fece carriera fino al grado di Sergente Maggiore, riprese il suo lavoro in giro per l'Italia.
[modifica] Genio imprenditoriale
Sposando la legnanese Ida Lampugnani, abbandonò il suo primo lavoro, per associarsi all'Ing. Adolfo Lampugnani, suo cognato, dedicandosi allo sviluppo della ditta tessile di famiglia in Villastanza, frazione di Parabiago. Poco a poco le sue capacità imprenditoriali, lo portano a fondare altre filiali a Nerviano, S. Ilario di Nerviano, S. Lorenzo di Parabiago, Cantalupo (Cerro Maggiore) e Pogliano, dando lavoro esclusivamente ad operai locali.
Verso il 1900 acquista il cotonificio Gadda di Parabiago, trasformando la ditta in Manifatture Riunite. In breve tempo incorporò il Cotonificio Muggiani di Rho, e con altri stablimenti a Busto Arsizio, Trecate e Verbania (frazioni di Intra e Possaccio), ribattezzò l'intera impresa Unione Manifatture di Parabiago, assorbendo poi anche una filatura a Trobaso (fraz. di Verbania).
[modifica] Onorificenze
Cavaliere dell'Ordine al Merito del Lavoro
Per la sua generosa beneficenza ad istituti religiosi, anche di Roma, riceve da Papa Pio XI l'iscrizione alla Commenda di San Giorgio
[modifica] Vita politica
Partecipa attivamente alla vita politica del paese di adozione, divenne infatti più volte Sindaco di Parabiago (1900-1901, 1903-1906 e 1923-1926) e Potestà (1927-1935). Durante le sue legislazioni, vi si attuarono svariate opere urbanistiche ed arcitettoniche. Lui stesso, con la moglie, dona una cappelletta monumentale al cimitero del capoluogo comunale (1927), dedicata ai caduti della Prima guerra mondiale, successivamente anche della Seconda.
Dal 1934 è Senatore del Regno.
Alla sua morte (31 dicembre 1935), lascia scritto sul testamento, l'incarico alla moglie di finanziare la costruzione del Santuario di San Felice (1940-1946) e di un ricovero per anziani.
[modifica] Bibliografia
- Don Marco Ceriani "Storia di Parabiago, vicende e sviluppi dalle origini ad oggi" (1948, Unione Tipografica Milano), capitolo XII Industria, artigianato e commercio, sottocapitolo Pionieri dell'industria, pagine 238-241