Farnace II del Ponto
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Farnace II (greco: Φαρνάκης, Farnàkes; latino: Pharnaces; m. 47 a.C.) fu re del Ponto dal 63 a.C. alla sua morte.
Accettò da prima il dominio romano, venendo messo a capo di un regno satellite da Cn. Pompeo. In seguito, approfittando della guerra civile tra Pompeo e Gaio Giulio Cesare (49 a.C.) tentò di allargare i propri domini a discapito dell'Armenia. Il re locale, Deiotaro, si rivolse al rappresentante di Cesare nell'area, Gneo Domizio Calvino, il quale attaccò Farnace, venendo pesantemente sconfitto.
Farnace si occupò allora di sedare le rivolte, ma all'arrivo di Cesare riconobbe il problema, cercando prima di eluderlo riconoscendo il dominio romano, e poi di risoverlo affrontando il generale romano in battaglia. Lo scontro, passato alla storia come battaglia di Zela, vide Cesare vincitore.
Farnace tornò in patria, dove poté controllare alcune città, ma fu sconfitto e ucciso da un suo governatore, e il suo regno entrò definitivamente sotto l'influenza romana.
Precedessore Mitridate VI |
Re del Ponto 63-47 a.C. |
Successore sotto il dominio romano |