Cosimo II de' Medici
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Cosimo II de' Medici | ||
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Duca di Firenze e Granduca di Toscana | ||
Regno | 1609 - 1621 | |
Nascita | 12 maggio 1590 | |
Firenze | ||
Morte | 28 febbraio 1621 | |
Firenze | ||
Sepoltura | Cappelle Medicee, Firenze | |
Predecessore | Ferdinando I de' Medici | |
Successore | Ferdinando II de' Medici | |
Consorte | Maria Maddalena d'Austria | |
Casa reale | Medici | |
Padre | Ferdinando I de' Medici | |
Madre | Cristina di Lorena |
Cosimo II de' Medici (Firenze, 12 maggio 1590 – Firenze, 28 febbraio 1621) fu Granduca di Toscana dal 1609 al 1621.
Indice |
[modifica] La giovinezza
Figlio primogenito del granduca Ferdinando I de' Medici e di Cristina di Lorena, fin da piccolo ricevette un'educazione moderna e scientifica, e, fra il 1605 ed il 1608, ebbe come precettore anche Galileo Galilei. Fu l'inizio di una grande amicizia che doveva durare fino alla prematura scomparsa di Cosimo II.
Il padre Ferdinando, sempre alla ricerca di un equilibrio tra Francia e Spagna, che aveva sposato una principessa francese, scelse come sposa per il giovane Cosimo la sorella della regina di Spagna, l'arciduchessa Maria Maddalena d'Austria: il matrimonio, celebrato nel 1608, fu felice e allietato dalla nascita di ben otto figli.
[modifica] Gli anni di regno
Nel 1609 moriva Ferdinando I e il figlio saliva al trono appena diciannovenne; la sua salute era però già minata dalla tubercolosi e il nuovo granduca, conscio della propria debolezza fisica, si appoggiò per governare al primo ministro Belisario Vinta. La loro politica fu un continuo destreggiarsi tra Spagna e Francia nel tentativo di non entrare in nessun conflitto, ma ciò con scarsi risultati. Infatti, Cosimo II fu costretto a cospicue donazioni sia in truppe che in denaro in favore degli spagnoli e del nipote Ferdinando Gonzaga durante la guerra di successione di Mantova. Nonostante queste complicazioni in campo internazionale, il governo di Cosimo II fu saggio ed intelligente ed assicurò alla Toscana un periodo di benessere economico e di crescita demografica, nonostante alcuni anni di cattivi raccolti.
Cosimo II si dedicò assiduamente allo sviluppo della flotta toscana, guidata dall'ammiraglio Jacopo Inghirami, che in quegli anni si distinse in alcune azioni contro la flotta ottomana e allo sviluppo del porto di Livorno, per il quale se da una parte riconfermò ed ampliò le leggi del padre a favore dello sviluppo della nuova città, dall'altra ne ridimensionò i progetti troppo grandiosi per il bacino d'utenza, essenzialmente limitato al territorio granducale.
Merito del granduca, conscio delle proprie cagionevoli condizioni di salute, fu di favorire la nascita di una collaborazione tra i numerosi figli, in modo che il primogenito Ferdinando II de' Medici non si trovasse ad affrontare la pesante eredità del governare da solo. Inoltre, Cosimo II diede precise disposizioni per la reggenza successiva (niente incarichi a stranieri, non tenere confessori a corte che non fossero francescani, non toccare il tesoro granducale), affidata alla madre ed alla moglie fino alla maggiore età del principe ereditario Ferdinando, che però non furono rispettate dalle due donne.
Cosimo II mantenne sempre un grande interesse per la scienza e fu amico e protettore di Galileo Galilei: nel 1610 lo scienziato pisano fu richiamato in patria, dove ottenne una cattedra all'Università di Pisa, senza obbligo di lezioni e fu nominato Filosofo e Matematico di corte. In tale occasione, Galileo pensò bene di ringraziare il Granduca dedicandogli il "Sidereus Nuncius" e chiamando "medicea sidera" (astri medicei) i quattro satelliti di Giove da lui scoperti. Nel 1616, in occasione di un primo tentativo dell'Inquisizione di condannare lo scienziato, Cosimo II fu determinato nel sottrarre il celebre suddito alla giustizia romana.
Cosimo II si spense, poco più che trentenne, il 28 febbraio 1621. Gli successe il figlio Ferdinando.
[modifica] Discendenza
- Maria Cristina (24 agosto 1609 - 9 agosto 1632), nata deforme o ritardata, fu battezzata solo il 21 novembre 1610. Venne chiusa nel convento delle Monache di Santo Stefano, rinominato la Santissima Concezione nel 1619, ma non prese mai i voti. Stando a quanto riferisce il diario di corte di Cesare Tinghi, morì nella Villa medicea di Poggio Imperiale.
- Ferdinando (14 luglio 1610 - 23 maggio 1670) sposò Vittoria della Rovere (7 febbraio 1622 - 6 marzo 1694), figlia di Francesco Ubaldo della Rovere, Principe di Urbino.
- Giovan Carlo (24 luglio 1611 - 23 gennaio 1663) fu creato cardinale nel 1644.
- Margherita (31 maggio 1612 - 6 febbraio 1679) sposò l'11 ottobre 1628 Odoardo I Farnese, duca di Parma (1612-1646).
- Mattias (9 aprile 1613 - 11 ottobre 1667), fu capitano d'armi e governatore di Siena.
- Francesco (16 ottobre 1614 - 25 luglio 1634) venne destinato alla carriera militare.
- Anna (21 luglio 1616 - 11 settembre 1676) sposò, il 10 giugno 1646, Ferdinando Carlo, arciduca d'Austria (1628-1672).
- Leopoldo (6 novembre 1617 - 10 novembre 1675) fu creato cardinale nel 1667.
[modifica] Bibliografia
- Harold Acton, Gli ultimi Medici, ISBN 8806598708
[modifica] Altri progetti
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