Casalinga di Voghera
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"Casalinga di Voghera" è un'espressione popolare molto comune nel giornalismo che vuole rappresentare quella fascia della popolazione italiana dal basso livello di istruzione e che possiede un lavoro generalmente molto semplice o umile, tuttavia "rispettabile" per il suo senso pratico di stampo tradizionale. Di rado viene utilizzata in senso dispregiativo, altre volte è usata come sinonimo di saggezza popolare.
L'origine dell'espressione è controversa, ma presumibilmente è nata in ambito giornalistico[citazione necessaria].
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[modifica] Storia dell'espressione
[modifica] Invernizio
Tra le molteplici attribuzioni più o meno attendibili, il primo uso documentato dell'espressione è riferito ai detrattori della scrittrice Carolina Maria Margarita Invernizio (Voghera 1858 - Cuneo 1916).
Virtuosa signora della buona borghesia piemontese nella vita quotidiana, raggiunse un'incredibile fama in tutta Europa come scrittrice di romanzi popolari, grazie alla sua prosa di facile lettura per un pubblico illetterato, sotto il suo cognome da coniugata ("Signora Quinterno"). Molto popolare tra le domestiche venne spesso definita con scherno "la casalinga di Voghera", "l'onesta gallina della letteratura popolare", e "Carolina di servizio".
[modifica] Arbasino
In un articolo sul Corriere della Sera lo scrittore Alberto Arbasino, nato anch'egli a Voghera, rivendicò la paternità dell'espressione, utilizzata originariamente negli anni sessanta in alcuni suoi articoli di critica letteraria pubblicati su L'espresso, in cui si riferiva alle sue zie di Voghera come rappresentative di un solido buon senso lombardo, virtù di cui erano privi, a parer suo, molti italiani.
[modifica] La "Casalinga di Voghera" e la televisione
Secondo alcuni esperti di storia della televisione, il vero successo dell'espressione fu dovuto all'articolo "Casalinga ama Vespa, non corrisposta" pubblicato da Beniamino Placido sul quotidiano La Repubblica a metà degli anni ottanta.
La "Casalinga di Voghera" è stata citata dal conduttore tv Gerry Scotti innumerevoli volte nei sui vari quiz e show. Spesso ricorda anche le sue "Zie di Voghera".
Il Tg3 del 4 agosto 2007 ha dedicato un servizio alle casalinghe di Voghera, riferendosi esplicitamente a questa voce di Wikipedia.
Ultimamente anche la trasmissione Rai Effetto Sabato cita "casalinghe di voghera"
[modifica] Moretti
[modifica] La casalinga di Treviso
A partire dagli anni ottanta, la casalinga arbasiniana si contamina con un altro modello: la "casalinga di Treviso", personaggio del film Sogni d'oro, di Nanni Moretti.
Il protagonista della pellicola è un regista, tormentato da un critico che lo accusa di fare film troppo cerebrali ed elitari, fuori dalla portata di "un pastore abruzzese", "un bracciante lucano", "una casalinga di Treviso". Nel corso del film questa critica diventa un'ossessione: verso il finale, in una sequenza onirica, il regista riceve effettivamente gli omaggi del pastore, del bracciante e della casalinga.
Negli anni successivi la figura della casalinga morettiana è stata spesso adoperata come esempio (positivo o negativo a seconda dei punti di vista) di target cinematografico e soprattutto televisivo: agli autori sono richiesti programmi in grado di essere recepiti da un'utenza media con una cultura di base non particolarmente approfondita e una bassa soglia di attenzione. L'espressione "casalinga di Voghera" si è prestata a questo nuovo uso: probabilmente "Voghera" ha avuto la meglio su "Treviso" perché più provinciale (oltre che già avallata nel lessico giornalistico da Arbasino, che però usava l'espressione in senso differente).
[modifica] Il contadino di Poggio Bersezio
L'episodio del film di Moretti è probabilmente ispirato a uno vecchio sketch televisivo in cui Raimondo Vianello, interpretando sé stesso, riceve i consigli di un funzionario della RAI che gli consiglia di tagliare dai suoi testi tutti i riferimenti alla politica e alla società, che non sarebbero stati compresi da "un contadino di Poggio Bersezio". Il funzionario diventa talmente insistente da convincere Vianello a recarsi nell'immaginaria cittadina di Poggio Bersezio per consultare di persona il contadino così importante per la programmazione della RAI.
[modifica] Melog di G. Nicoletti
Recentemente, nel 2006-2007, Gianluca Nicoletti, durante la trasmissione radiofonica Melog, su Radio24, si è più volte occupato dell'origine del modo di dire "casalinghe di Voghera". In seguito a numerose telefonate di ascoltatori, abitanti della cittadina, è stata ricostruita la storia di una via cittadina, che dagli anni cinquanta in poi, fino agli anni ottanta, sarebbe stata teatro di un particolare fenomeno di prostituzione domiciliare. Le casalinghe di Voghera, in questo contesto, sarebbero quindi semplicemente delle prostitute che esercitavano mostrandosi sulla porta della propria casa, prospiciente la suddetta via. Il fenomeno per la sua particolarità (che ricorda il quartiere a luci rosse di Amsterdam) avrebbe richiamato l'afflusso di un gran numero di persone anche da località circostanti, fino poi a cessare probabilmente a causa di disposizioni più rigide in materia di pubblica sicurezza.