Carrello elevatore
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Il carrello elevatore (colloquialmente chiamato anche muletto) è un mezzo operativo dotato di ruote e azionato da motori elettrici, diesel e a gas, che viene usato per il sollevamento e la movimentazione di merci all'interno dei depositi di logistica o per il carico e scarico di merci dai mezzi di trasporto.
Nella sua versione base, che può essere a 3 o 4 ruote a seconda dell'utilizzo (3 ruote per le manovre in spazi ristretti, 4 ruote per gli utilizzi più gravosi), è dotato di due bracci anteriori paralleli in metallo (le cosiddette "forche") che gli consente la presa e la movimentazione dei pallet favorendo così un veloce e sicuro movimento di grosse quantità di merci. In commercio ne esistono innumerevoli tipi, differenziati tra loro sia per il tipo di motorizzazione, sia per la capacità di sollevamento in termini di peso ed altezza.
Di seguito si riporta la classificazione tradizionale delle tipologie di carrelli elevatori:
- Transpallet manuale
- Transpallet elettrico
- Carrello elevatore a forche ricoprenti
- Carrello elevatore controbilanciato
- Carrello retrattile
- Carrello commissionatore
- Carrello trilaterale
- Carrello combinato
- Carrello laterale
Può oltremodo essere dotato di capacità specifiche, come quella di traslazione laterale del carico o quella di brandeggio, avere in alternativa alle normali "forche" delle attrezzature specifiche per la movimentazione di particolari unità di carico, quali rotoli e/o bobine (lamine di metallo, carta, tessuti, ecc.) o le merci liquide in fusti o gli elettrodomestici o quant'altro.
Altre versioni specifiche di larga diffusione sono quelle che consentono l'elevazione di interi container anche di peso e mole considerevole.
La nascita del carrello elevatore viene fatta risalire agli anni '20 grazie all'inventore statunitense Eugene Clark e il nome del marchio ad esso collegato è stato in varie parti del mondo e per lungo tempo un sinonimo di questo mezzo d'opera. La sua diffusione è stata naturalmente collegata direttamente alla diffusione dell'uso del pallet avvenuto alla fine della seconda guerra mondiale. Altrettanto notevoli sono state le evoluzioni nel corso degli anni con l'applicazione delle più moderne tecnologie, sia nel campo delle prestazioni, sia in quello del comfort e dell'ergonomia per i conducenti, sia nel campo della sicurezza.
Sono ad esempio di epoca recente l'applicazione di una cabina di protezione per l'abitacolo del conducente, così come l'abolizione del cambio manuale a favore della trasmissione automatica, l'utilizzazione del servosterzo e le applicazioni dell'elettronica in grado di sovrintendere le operazioni principali.
Al giorno d'oggi sono attive molte aziende costruttrici di questo tipo di mezzo. Molte sono realtà operanti in ambito locale, mentre sul mercato mondiale il massimo costruttore è la nipponica Toyota. In ambito italiano vanno citati i tre marchi storici Fiat-OM, CESAB e LUGLI, mentre oggi sono piuttosto diffusi anche altri carrelli elevatori di fabbricazione europea, come quella tedesca di società come Still e Linde (ora raccolte assieme ad OM all'interno del Gruppo KION di recente creazione) e Jungheinrich, o come quella svedese di società come BT (ora di proprietà Toyota) o Atlet (recentemente acquisita da Nissan).
[modifica] Configurazione del carrello elevatore controbilanciato tradizionale
Il propulsore del veicolo, indipendentemente dall'alimentazione e dal tipo è sempre posto sul retro del mezzo, così come l'eventuale batteria, riuscendo in questo modo a bilanciare lo spostamento del baricentro verso l'avantreno causato dal carico sollevato. Nel caso di motori elettrici gran parte del contrappeso necessario viene fornito appunto dall'accumulatore, in altri casi si provvede all'installazione di opportuno carico sul retro del veicolo.
Gli pneumatici, soprattutto negli usi in luoghi chiusi e con terreni perfettamente pianeggianti, sono spesso pieni e sprovvisti di camera d'aria, sia per motivi di consumo più lento, sia per evitare pericoli nel caso di improvvisi scoppi o di eccessiva compressione con i carichi non perfettamente bilanciati.
Nella sua conformazione tipo il conducente è protetto da una telaio metallico a protezione da carichi eventualmente in caduta dall'alto e dai pericoli causati da un eventuale ribaltamento del mezzo. Per gli usi all'esterno l'abitacolo è spesso chiuso con cristalli per proteggere l'operatore dagli agenti atmosferici. Per ragioni di sicurezza sono solitamente montati sul tetto indicatori lampeggianti di colore arancione, nonché avvisatori acustici che segnalano l'inserimento della retromarcia del mezzo.
I carrelli moderni sono provvisti di variazione automatica della velocità, di conseguenza il movimento viene comandato in assenza del pedale della frizione. Il conducente ha a disposizione solamente i pedali dell'acceleratore ed eventualmente quello del freno, quando non è anche quest'ultimo automatico.
Di fronte a se il manovratore ha una serie di leve che comandano l'elevazione, sempre presente, e le altre eventuali funzioni idrauliche opzionali quali lo spostamento del carico lateralmente (traslazione) o longitudinalmente (brandeggio). La strumentazione presente è solitamente ridotta rispetto ad altri veicoli non essendo necessaria una misurazione ad esempio della velocità, ridotti al minimo anche i comandi supplementari dato che accessori come tergicristalli, indicatori di direzione, fari ecc.ecc. sono molto rari e montati solo per usi particolari. Naturalmente nella cabina di guida è presente anche un classico volante che comanda lo sterzo, sempre sulle ruote posteriori mentre quelle anteriori sono fisse, in pratica al contrario di quasi tutti gli altri mezzi di trasporto.
Nella parte anteriore del mezzo vi è il cosiddetto montante, che ne consente l'operatività e che consiste in una struttura telescopica composta da uno o più colonne inserite una nell'altra ed azionate da martinetti idraulici. I montanti possono essere Simplex, Duplex, Triplex od addirittura Quadruplex, a seconda del numero di colonne che compongono la struttura telescopica. Le caratteristiche di un montante si possono riassumere con 4 dimensioni:
- Ingombro minimo - altezza del montante con forche a terra,
- Alzata libera - corsa di sollevamento lungo la quale l'ingombro minimo non cambia,
- Altezza di sollevamento - altezza delle forche con montante sollevato al massimo,
- Ingombro massimo - altezza del montante con forche sollevate al massimo.
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