Carpignano Sesia
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Carpignano Sesia | |||||||||
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Stato: | Italia | ||||||||
Regione: | Piemonte | ||||||||
Provincia: | Novara | ||||||||
Coordinate: | |||||||||
Superficie: | 14 km² | ||||||||
Abitanti: |
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Densità: | 182 ab./km² | ||||||||
Comuni contigui: | Briona, Fara Novarese, Ghemme, Ghislarengo (VC), Lenta (VC), Sillavengo, Sizzano | ||||||||
CAP: | 28064 | ||||||||
Pref. tel: | 0321 | ||||||||
Codice ISTAT: | 003036 | ||||||||
Codice catasto: | B823 | ||||||||
Nome abitanti: | carpignanesi | ||||||||
Sito istituzionale | |||||||||
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Carpignano Sesia (in piemontese Carpignan) è un comune di 2.541 abitanti della provincia di Novara.
Indice |
[modifica] Amministrazione comunale
Sindaco: Giacomo Bonenti (lista civica) dal 14/06/2004
Centralino del comune: 0321 824401
Email del comune: info@comune.carpignanosesia.no.it
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti
[modifica] Luoghi d'interesse storico ed artistico
[modifica] Il ricetto di Carpignano
Carpignano Sesia conserva al suo interno il nucleo antico di fortificazioni e di case che formavano il ricetto medievale.
Costruito nell' XI secolo dai conti di Pombia, poi di Biandrate, posto in posizione strategica lungo la strada che da Biandrate saliva lungo la Val Sesia, il castello-ricetto ebbe il suo periodo di massimo splendore nel XII secolo con Guido III il Grande, conte di Biandrate
Nonostante il degrado subito nel tempo, il ricetto, con le sue mura e le sue case costruite con mattoni e con ciottoli di fiume disposti a spina di pesce, mantiene la suggestione del borgo medievale. Accanto alla porta d'ingresso, dov'era il ponte levatoio sul fossato che scorreva tutt'attorno al ricetto-castello, si conserva il rivellino edificato nel XV secolo; più avanti si trovano i resti di una casa torre. Alcune abitazioni hanno conservato finestre con decorazioni in cotto.
In una costruzione del ricetto, poco distante dalla porta di ingresso, si trova un imponente torchio in legno costruito nel 1575, il più antico in Piemonte, a lungo utilizzato per la spremitura delle uve, delle noci e del ravizzone.
[modifica] Immagini del ricetto
[modifica] L'antica chiesa di San Pietro
La chiesa di San Pietro, all'interno del ricetto, esisteva già nell'XI secolo. Fu ceduta dai conti di Biandrate ai monaci benedettini cluniacensi, divenendo così una dipendenza del Priorato di San Pietro di Castelletto.
Dell'antica costruzione, in stile romanico, si sono conservate le mura dell'abside e dalle absidiole laterali, sobriamente decorate con lesene ed archetti pensili in cotto.
L'interno della chiesa (da molto tempo sconsacrata ed oggi di proprietà comunale) si presenta a tre navate, con arcate e robusti pilastri di sostegno. Custodisce importanti affreschi romanici del XII secolo riportati alla luce in tempi recenti. Il catino dell'abside è interamente occupato dalla figura del Cristo Pantocratore, affiancato dalla Madonna e da San Giovanni Battista (la così detta Deesis). Nel registro inferiore è raffigurata la consueta teoria degli Apostoli (che oggi appare mutilata dall'apertura di due finestrelle nel muro dell'abside)
Altri affreschi gotici recuperati all'interno della chiesa risalgono al XV secolo; si tratta di una Annunciazione dipinta al di sopra di un arco della navata centrale, e di figure di santi posti sui pilastri: l'anonimo autore della Santa Caterina da Siena mostra una apprezzabile maestria nella raffigurazione naturalistica del viso della santa e del copricapo che lo cinge.