Carlo di Rohan-Soubise
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Carlo di Rohan, principe di Soubise, duca di Rohan e signore di Roberval (Versailles, 16 luglio 1715 – Parigi, 4 luglio 1787), è stato un generale francese. Fu uomo di guerra e di governo, essendo stato ministro di due re francesi: Luigi XV e Luigi XVI. Fu maresciallo di Francia dal 1758. Ultimo discendente maschio della sua famiglia, fu anche bisnonno del duca di Enghien [1], fatto giustiziare da Napoleone nel 1804.
La famosa salsa soubise prende il nome da lui.
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[modifica] Biografia
[modifica] L'infanzia
Carlo di Rohan-Soubise era figlio di Jules François Louis de Rohan, principe d Soubise e Principe di Guéméné, capitano-luogotenente dei gendarmi della guardia del re, e di Anne-Julie-Adélaïde di Melun. I suoi genitori morirono a Parigi di vaiolo nel 1724, quando lui aveva solo 9 anni, mentre suo fratello ne aveva solo 7. Fu affidato al nonno Hercule-Mériadec de Rohan, principe di Soubise, che lo allevò a corte ove divenne compagno di Luigi XV, suo coetaneo.
[modifica] La carriera militare e politica
Soubise intraprese una carriera folgorante: "moschettiere grigio" a 17 anni, capitano a 18, brigadiere generale a 25, maresciallo di campo a 28. Aiutante di campo del re Luigi XV e suo intimo amico, protetto da madame de Pompadour, partecipò alla Battaglia di Fontenoy nel 1745 e fu nominato luogotenente generale nel 1748, un anno prima di ereditare la signoria di Roberval (Oise), Rhuis e Saint-Germain.
Molto attaccato a quella di Roberval, vi intraprese numerosi lavori di abbellimento. In un primo tempo fu nominato da Luigi XV governatore generale delle Fiandre e della Contea di Hainaut, capo e gran balivo di Lilla (1751). In quell'anno si dimise da governatore della Champagne. Nel 1775 Luigi XV lo nominò ministro di stato ed assessore del Conseil d'en haut.
Nel 1756 l'Austria, volendo riprendere la Slesia a Federico II di Prussia, dichiarò guerra e Luigi XV, alleato in quel momento dell'Austria, inviò Soubise in aiuto alla medesima ma questi venne sconfitto da Federico il Grande a Roßbach nel 1757. Egli si dimostrò incapace di coordinare le proprie truppe sul campo di battaglia e l'annuncio di questa sconfitta fu l'occasione in Francia per farsi beffe del favorito di Madame de Pompadour.
Ma Soubise si prese la rivincita nel 1758 a Sondershausen ed a Lutzelberg, ricevendo per questi fatti d'arme i titoli di maresciallo di Francia, ministro di stato, pari di Francia, capitano e luogotenente generale delle provincie della Fiandra e dell'Hainaut. Nel 1761 Soubise comandò l’armata del Reno che contava 110 000 uomini e sconfisse a Joannisberg nel 1762 il duca di Brunswick-Lüneburg. La Guerra dei sette anni terminò con il trattato di Hubertsbourg, che lasciò la Slesia alla Prussia.
Dopo questa Guerra Soubise entrò nei favori di Madame du Barry e, protetto dalla favorita del re, godette di tutti i numerosi benefici di corte. Alla morte di Luigi XV, il suo successore, Luigi XVI lo confermò nella carica di ministro di stato.
D'apprima scosso per la bancarotta del genero, il principe di Guéménée, poi infangato dallo scandalo della collana che coinvolse un altro suo stretto parente, il cugino cardinale di Rohan, il principe di Soubise si ritirò dalla vita pubblica e dovette lasciare la carica di ministro. Morì colpito da apoplessia. Si era sposato tre volte ed aveva avuto due sole figlie: Madame de Guéméné e Carlotta, andata sposa a Luigi-Giuseppe di Borbone-Condé, per cui il suo casato si estinse con lui.
[modifica] Personalità
Il principe di Soubise fu uomo di grande coraggio in battaglia, preciso nella disciplina, infaticabile ma non ebbe sempre una buona visione strategica della guerra e non fu sempre apprezzato dai militari[2]
Soubise condusse una vita sentimentalmente movimentata. Nel 1734 si sposò con una bambina di 12 anni (lui ne aveva 19) che perse cinque anni dopo. Nel 1741, all'età di 26 anni, sposò una principessa di 24 che tuttavia morì di parto quattro anni dopo e sposò infine nel 1745 un'altra principessa. Quest'ultima tuttavia ebbe, come il marito, una vita sentimentale piuttosto libera. Nel 1757 fu arrestata a Tournai per ordine del re, quando ella se ne era fuggita con 900 000 lire in diamanti e gioielli per raggiungere il proprio amante. Soubise, esasperato, la rinviò ai genitori di lei con una pensione di 24 000 lire.
Anch'egli tuttavia non fu mai un marito fedele verso le tre spose. Fu un grande seduttore, anche di donne giovanissime: egli mantenne l'attrice mademoiselle Guimard, sua amante, nel lusso più sfrenato e mademoiselle Zacharie divenne tale all'età di 15 anni, quando lui ne aveva già 69. Libertino sì, il principe di Soubise, ma anche grande bibliofilo. Egli rappresentò bene lo spirito illuminista, come attesta la corrispondenza con Voltaire che non temeva di passare al principe esemplari di libelli antireligiosi stampati a Ferney. Soubise era anche un melomane e fu lui a far installare in Francia, nei giardini del castello parigino della Muette, di cui era governatore, il primo padiglione d'orchestra (inventato in Inghilterra da lord Ranelagh).
Quanto alla salsa bianca, a base di cipolle, che porta il suo nome ed è ben nota ai cuochi, fu probabilmente sperimentata a Roberval.
Il suo magnifico palazzo parigino, in rue des Francs-Bourgeois ospita oggi gli Archivi Nazionali di Francia.
[modifica] Note
- ^ Il nonno paterno del duca di Enghien, Luigi-Giuseppe di Borbone-Condé (1736 – 1818), aveva sposato nel 1753 la principessa Carlotta di Rohan-Soubise (1737 – 1760), figlia di Carlo di Rohan-Soubise
- ^ Ecco ciò che scrisse di lui il generale Dumouriez:
(FR) « Le prince de Soubise est le plus riche seigneur de la France. Ce général est un fléau national, rien ne le rebute; il a beau être déshonoré et flétri par les chansons, les brocards et les malédictions, il a une ambition constante et inaltérable. Les injures et les plaisanteries ont été poussées jusqu'à l'indécence, on en a fait un gros recueil, intitulé la Soubisade »(IT) « Il principe di Soubise è il più ricco signore di Francia.. Questo generale è un flagello nazionale, nulla lo scoraggia; egli ha un bel essere biasimato e disonorato dalle canzonette, dalle parodie e dalle maledizioni, ha una ambizione continua e inalterabile. Le ingiurie e le facezie sono state spinte fino all'indecenza, ne è stata fatta un gran raccolta intitolata: La Soubisade. »( Charles François Dumouriez )