Borace
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Borace | |
Nome IUPAC | |
tetraborato di disodio decaidrato | |
Nomi alternativi | |
sodio borato decaidrato sodio tetraborato decaidrato |
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Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | Na2B4O7 · 10 H2O |
Peso formula (u) | 381,37 |
Aspetto | solido cristallino bianco |
Numero CAS | 1303-96-4 |
Proprietà chimico-fisiche | |
Densità (g/cm3, in c.s.) | 1,72 |
Solubilità in acqua | 51,4 g/l a 293 K |
Temperatura di fusione (K) | 348 (75°C) |
Temperatura di ebollizione (K) | 1848 (1575°C), anidro |
Proprietà termochimiche | |
ΔfH0 (kJ·mol-1) | -3291,1[1] |
ΔfG0 (kJ·mol-1) | -3096 |
S0m(J·K-1mol-1) | 189,5 |
C0p,m(J·K-1mol-1) | 186,8 |
Indicazioni di sicurezza | |
Simboli di rischio chimico
frasi R: R -- Le sostanze chimiche vanno manipolate con cautela
Avvertenze |
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Progetto composti |
Il borace, (Na2B4O7·10H2O, sodio borato o sodio tetraborato decaidrato), anticamente noto col nome di tinkal o borace veneziano, è un importante composto del boro. È un cristallo morbido bianco, che si dissolve facilmente nell'acqua. Se lasciato esposto all'aria secca, perde lentamente l'acqua di idratazione e diventa una sostanza gessosa bianca. Il borace venduto commercialmente è di solito completamente disidratato.
Il borace fu portato in Europa da Marco Polo ed ebbe come conseguenza lo sviluppo di un'industria di raffinazione nella zona di Venezia dove veniva prodotto il cosiddetto borace veneziano. Il borace si trova naturalmente nei depositi di evaporite prodotti dalla ripetuta evaporazione dei laghi stagionali. I depositi più importanti dal punto di vista commerciale si trovano vicino a Boron (California) e in altre zone del sud-ovest degli Stati Uniti, nel Deserto di Atacama in Cile, e nel Tibet. Però la concentrazione più alta al mondo (70%) si trova in Turchia. Il borace può anche essere prodotto sinteticamente da altri composti del boro, ma di norma avviene il contrario, ossia la maggior parte dei composti del boro viene prodotta a partire dal borace.
Il borace viene usato ampiamente in detergenti, addolcitori d'acqua, saponi, disinfettanti, e pesticidi. Può essere anche facilmente convertito in acido borico o borato, che hanno molte altre applicazioni. In farmacopea l'acido borico si usa come leggero antisettico per l'aspersione e la pulizia degli occhi.
Il borace è un sostanza che ad alta temperatura si trasforma in un vetro isolante e quindi il suo principale uso è come pasta coadiuvante nelle saldature. Nello stesso modo si usa per creare uno stato vetroso isolante sulle terraglie di coccio. Viene usato nella produzione di smalto, vetro e vasellame in ceramica rinforzata.
In chimica analitica ha trovato uso in passato per il rilevamento qualitativo della presenza di un dato ione in un composto attraverso il cosiddetto metodo delle perle al borace. Tale metodo consiste nel fondere qualche cristallo di borace in una piccola perla su cui far aderire qualche cristallo del composto in esame ed immergendo quindi la perla nella regione riducente e poi nella regione ossidante della fiamma di un becco di Bunsen. Gli ioni presenti nel composto impartiscono alla perla dei colori caratteristici, indicativi della loro presenza.
Non è considerato tossico, tuttavia per ingestione, inalazione e contatto con pelle e occhi ha azione irritante. L'ingestione di grandi quantità può essere fatale.
Tra gli additivi alimentari è identificato dalla sigla E 285
[modifica] Note
- ^ i dati termochimici in tabella si riferiscono al sale anidro Na2B4O7.