Bernardo Daddi
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Bernardo Daddi (1290 – 1348) è stato un pittore italiano.
[modifica] Biografia
Fiorentino nello stile, lavorò nella bottega di Giotto assieme a tutti coloro che saranno gli interpreti del suo stile tardo (quali ad esempio Taddeo e Agnolo Gaddi, Giovanni da Milano, ecc.).
Tali pittori che operano a Firenze tra il periodo in cui Giotto opera direttamente ed il rinascimento fiorentino sono accumunati da una pittura sempre più raffinata ed efficace senza però tuttavia riuscire ad essere considerati interpreti del Tardo gotico.
Riguardo a questi pittori, e lo stesso Daddi non è eccezione, la critica è sempre stata, probabilmente non a torto, estremamente severa. Tuttavia il Daddi fu un pittore estremamente apprezzato e riuscì ad ottenere importanti commissioni sia dalle istituzioni che dalla borghesia divenendo uno dei pittori fiorentini più rinomati e ricchi.
Nel 1348 contrasse probabilmente la peste e morì.
[modifica] Opere
La prima opera certa del Daddi è il Trittico di Ognissanti datato 1328 ed ora conservato agli Uffizi.
Anch'egli lavorò nella Chiesa francescana di Santa Croce a Firenze affrescando la Cappella Pulci (poi Cappella Beraldi e ora Cappella Bardi di Libertà) con le Storie di San Lorenzo attorno al 1330.
Rispetto agli stilemi giotteschi, nel Daddi si nota una pittura più raffinata che si avvicina probabilmente alla più aristocratica (e più apprezzata dall'alta borghesia) arte senese. L'utilizzo più complesso e curato del colore e dei tratti si evolverà poi in quelle che saranno le caratteristiche dominanti perfettamente identificabili nelle sue opere più tarde.
Il libro "Bernardo Daddi, L’Incoronazione di Santa Maria Novella", di Angelo Tartuferi (vicedirettore della Galleria dell'Accademia di Firenze), illustra lo studio e il restauro dell'Incoronazione della Vergine di Bernardo Daddi, fulgido capolavoro del più poetico e raffinato tra i seguaci del grande Giotto. La storia dell'opera si intreccia con quella suggestiva e affascinante della importantissima chiesa di Santa Maria Novella a Firenze; dunque il volume si apre con le vicende della chiesa e delle sue opere d'arte. Segue un capitolo specifico sull'iconografia dell'opera del Daddi: l'Incoronazione di Bernardo Daddi è infatti certamente una delle più solenni e trionfali figurazioni cristiane, che ha conosciuto una notevolissima fortuna soprattutto nell'arte dei secoli XIV e XV. La storia del recente restauro è invece quella della riscoperta di coloriture accese, di dorature preziose, di raffinati punzoni, del sottile gioco di sguardi dei molti personaggi che affollano il polittico (le figure del Vecchio e del Nuovo Testamento). Lo studio monografico, scritto in un linguaggio disinvolto, scorrevole e al contempo appassionante, si conclude con il breve riassunto della vicenda critica (l'identificazione e l'attribuzione) e con la bibliografia.
Si citano inoltre un altarolo dipinto nel 1333 e conservato al Museo del Bigallo, le predelle di Santo Stefano (attr.); un San Domenico (attr.) e un polittico nel Museo di Pittura Murale di Prato. Una predella nello stesso museo e otto riquadri di predella conservate ai Musei vaticani provenienti entrambi dal polittico smembrato del Duomo di Prato. Infine, la Madonna con bambino tuttora conservato in Orsanmichele probabilmente l'ultima opera del Daddi.
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