Basilica di San Francesco (Arezzo)
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Basilica di San Francesco | |
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Facciata |
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Città | Arezzo |
Regione | Toscana |
Stato | Italia |
Religione | Cattolica |
Diocesi | Diocesi di Arezzo Cortona Sansepolcro |
Architetto | Fra Giovanni da Pistoia |
La Basilica di San Francesco di è un'importante chiesa di Arezzo, famosa soprattutto per La leggenda della Vera Croce, un ciclo di affreschi di Piero della Francesca presenti nella cappella.
Indice |
[modifica] Storia
[modifica] Dentro le mura
La Basilica è storicamente la seconda chiesa dei francescani nella città di Arezzo. La prima era fuori delle antiche mura e doveva essere una chiesa abbastanza grande per contenere la Grande Croce francescana dipinta e una tavola della Maestà di Guido da Siena. Il motivo per cui fu distrutta la prima chiesa ed edificata questa seconda, nel correre di pochi anni, è da ricercarsi nella necessità di difesa dalle devastazioni causate dagli eserciti di ventura. La Maestà fu quindi trasportata nella nuova chiesa e successivamente asportata nel 1863 per farne un pezzo da museo.
La comunità aretina con atto consiliare del 1290 pregò i frati di edificare la chiesa dentro le mura. Il nobile Ildino Cacciaconti donò quindi ai frati una casa che non poteva più abitare perché esule ad Asinalonga (l'odierna Sinalunga), dopo la sconfitta di Campaldino che causò l'esilio degli aderenti di parte Guelfa.
[modifica] Il progettista
Il nome del progettista della chiesa è da ricercare tra i discepoli di Frate Elia da Cortona, che una pianta in pergamena del XIV secolo chiama Fra' Giovanni da Pistoia. Questi è citato anche come costruttore della chiesa dedicata a San Francesco della sua città (di cui condusse la fabbrica fino al transetto), ed alcuni particolari in comune delle due chiese suffragano la tesi che l'autore sia lo stesso.
Nel XIV secolo una pia donna di nome Monna Tessa lasciò trecento lire per il rivestimento della facciata; si iniziò, ma per l'esigua somma, ci si fermò allo zoccolo, rimasto come testimonianza di buona volontà. Per fortuna, la facciata si è preservata fino ai giorni nostri, e non subì nessun rifacimento.
Intorno al 1990 si è rimediato ad un infelice intervento eseguito dopo il 1870, che scalzò la facciata di quasi due metri. Idealmente si è ricostruita la base su cui poggiava, in una forma moderna, che dice il presente senza sopraffare il passato.
[modifica] La Basilica
La basilica, costruita in pietre e mattoni, si trova nell'omonima Piazza di San Francesco. Di fronte alla facciata è presente un monumento a Vittorio Fossombroni, di Pasquale Romanelli 1863, posto in posizione non dominante rispetto alla facciata. L'interno, molto spazioso, ha un'unica navata, fiancheggiata a sinistra da alcune cappelle e a destra da edicole con ornamenti del Trecento.
Sulle pareti della cappella maggiore, tra il 1453 ed il 1464 Piero della Francesca dipinse il celebre ciclo di affreschi La Leggenda della Vera Croce. Un restauro è stato compiuto nel 1992, 500 anni dopo la morte dell'artista.
La Chiesa contiene anche un crocifisso del Maestro di San Francesco, un contemporaneo di Cimabue. La Chiesa inferiore, divisa in tre navate, è ora usata come sala espositiva.
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