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Baggio - Wikipedia

Baggio

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Baggio (in milanese Bagg, pronuncia [baʧ]) è un grande quartiere della periferia ovest di Milano compreso nella zona 7.

Indice

[modifica] Storia

Le prime testimonianze storiche di Baggio risalgono a insediamenti molto antichi, con molta probabilità di popolazioni celtiche. L'origine del nome Baggio ha diviso gli studiosi: qualcuno ipotizza derivi da una torre militare romana denominata Badalocum ("bada al luogo") che doveva dominare le campagne e la strada per Novara; altri invece lo fanno derivare da una abbazia o torre del terrapieno denominata badia aggeris, nome che successivamente si è trasformato in Badagio, Badaglo, Badaxio, fino all'odierna Baggio.

La chiesa vecchia di Baggio e il campanile tardo gotico
La chiesa vecchia di Baggio e il campanile tardo gotico

Nel 221 a.C. l’intero territorio identificato nei centri di Trenno, Quarto Cagnino, Quinto Romano e Seguro venne conquistato a opera dei Romani, i quali affiancavano ad ogni conquista un’intensa opera di civilizzazione che si traduceva nella costruzione di strade e centri abitati. Nel punto più elevato della zona sorse, successivamente, una torre di guardia e di avvistamento che doveva dominare le campagne e la strada per Novara; in epoca medioevale tale punto fu denominato Baggio. Successivamente la cittadina rimase coinvolta in terribili distruzioni messe in atto dalle popolazioni barbare; nuove notizie di Baggio risalgono all’anno 881 d.C. quando il nobile Tazone promosse la ricostruzione del borgo e fece erigere sulle fondamenta dell’antica torre di guardia, distrutta completamente, una chiesa dedicata a S. Apollinare e un campanile in stile gotico-longobardo. In epoca longobarda fu sede di una fara, ossia di una corte agricola fortificata, e nel 1162 diede rifugio ad alcuni milanesi fuggiti dalla città invasa da Federico Barbarossa. Nello stesso anno fu edificato, nei pressi della sopra citata chiesa, un imponente monastero. L'epoca d'oro di Baggio fu proprio tra il IX e il XII secolo, allorché la famiglia da Baggio, detta anche Baggi, ne fece un rilevante centro politico e militare. Tra i maggiori esponenti di questa famiglia vi fu Anselmo, divenuto papa nel XI secolo col nome di Alessandro II.

Baggio, nel corso della sua storia, è sempre stata un’entità indipendente da Milano, con una economia essenzialmente agricola. Con l’introduzione in Italia del gelso, nella seconda metà del XV secolo, i Baggesi si specializzarono nell’allevamento dei bachi da seta; il territorio fu quindi, per un lungo periodo, legato ad attività agricole e tessili e le cascine diventarono il simbolo della rinascita economica. [1]

All'epoca dell'Unità d'Italia Baggio divenne Comune, con una superficie di circa 400 ettari e una popolazione di oltre 1.200 abitanti. A partire dal 1869 furono annesse a Baggio alcune borgate circostanti: Sella Nuova, Muggiano, Quarto Cagnino e Quinto Romano. Dopo l'unificazione, con il progresso industriale sorsero concerie e filande, una cooperativa edile e una cooperativa di consumo. A causa del sovraffollamento e degli affitti gravosi di Milano molti lavoratori si trasferirono progressivamente a Baggio, dove i terreni per costruire e le case costavano poco. Così Baggio passò da circa 4.000 abitanti nel 1901 ad oltre 6.100 nel 1921: un aumento considerevole, nonostante la decimazione causata dalla Grande Guerra e dall'epidemia di spagnola. La strada principale che collegava Baggio con Milano era chiamata "Baggina". Questa strada era percorsa a piedi ogni giorno dagli operai diretti verso le prime industrie della città; questo avvenne fino al 1913, quando venne realizzata la prima linea tranviaria per Baggio (la stessa che a partire dal 1927 venne numerata con il famoso 34). La vita politica della vecchia borgata si svolgeva in piazza Cesare Stovani (dall'operaio tipografo socialista che fu eletto sindaco a furor di popolo nell'infuocato 1919 fino all'avvento del fascismo).

Con un decreto reale firmato a Racconigi da Vittorio Emanuele III e siglato da Mussolini il 2 settembre 1923, Baggio fu annessa a Milano insieme ad Affori, Chiaravalle, Crescenzago, Gorla, Precotto, Greco Milanese, Lambrate, Musocco, Niguarda, Trenno, Vigentino e Rogoredo. Dall'aerodromo di Baggio il 15 aprile 1928 partì la spedizione del generale Umberto Nobile per la sua seconda e tragica spedizione alla conquista del Polo Nord con il dirigibile "Italia".

[modifica] Il quartiere

Il Parco delle Cave innevato
Il Parco delle Cave innevato

La strada principale del quartiere è la lunghissima via delle Forze Armate, percorsa dalla linea ATM 67, storico autobus di Baggio insieme alla non più esistente "U". La fermata della metropolitana più vicina è Bisceglie, capolinea della linea 1, raggiungibile con le linee 63, 78 e 58 degli autobus ATM. Il quartiere è adiacente a uno dei parchi principali della città, il Parco delle Cave.

[modifica] Cascina Linterno

Numerose sono le cascine che costellano Baggio, la più famosa delle quali è Cascina Linterno, "grangia" del XII secolo legata ai Templari e si ritiene sia stata dimora agreste di Francesco Petrarca dal 1353 al 1361; altri, tra cui Carlo Romussi, autore di Storia di Milano attraverso i suoi monumenti, sostengono che il Petrarca abbia soggiornato in un palazzo poco distante da Sant'Ambrogio oppure presso la Certosa di Garegnano. Altre cascine a Baggio e dintorni sono la cascina Sella Nuova, nell'omonima via, e la cascina Meriggia in via Budrio.

[modifica] Monumenti, tradizioni, associazioni

Le tre chiese più importanti sono quelle di San Giovanni Bosco, di Sant'Anselmo, di Sant'Apollinare; in quest'ultima si trova uno dei campanili più alti d'Europa. Di rilevanza storico artistica la chiesa vecchia che si trova al termine di via delle Forze Armate, all'angolo con via Ceriani, con un campanile risalente al XII secolo. È inoltre molto famosa la biblioteca del quartiere, da poco ristrutturata, considerata una delle biblioteche più belle e ricche di Milano.

Ogni anno, la terza domenica di ottobre, si svolge la Sagra di Baggio, durante la quale si svolge la corsa degli asini.

Baggio è inoltre sede di numerose associazioni, a testimonianza dello spirito solidale che la pervade; tra queste spiccano la Croce Verde Baggio (fondata nei primi anni del 1900), Associazione Dimensione Diverse, la Banca del Tempo, CentoFarfalle, Il Gabbiano, le sezioni baggesi di AVIS e AIDO, il Comitato per la Salvaguardia del parco delle Cave. Le società sportive locali sono l'Alcione, la Baggio II, la Visconti e la Gescal Boys.

[modifica] Luoghi comuni

Fino ad alcuni anni fa Baggio, come molte altre periferie di Milano, aveva una pessima fama, testimoniata anche dai detti: «Baggio, quartiere selvaggio» e «Non andare a Baggio se non hai coraggio», in dialetto «Va menga a Bagg se te ghè no curagg». In questi anni la situazione è decisamente migliorata e il quartiere si è rivalutato anche grazie allo sviluppo e alla cura del Parco delle Cave, vero polmone ricco di flora e fauna, molto frequentato dai milanesi. I baggesi con la loro tenacia hanno stimolato le ultime amministrazioni municipali al recupero dell'intera area strappandola così all'incuria e alla criminalità che vi albergava. Gli abitanti di Baggio hanno maturato con questa conquista un formidabile attaccamento al loro quartiere. Un altro detto ("Và a Bagg a sonaa l'ôrghen", ovvero "va' a Baggio a suonare l'organo") si riferisce alla presenza di un organo dipinto all'interno della chiesa di Baggio, dato che la chiesa per mancanza di fondi sufficienti non aveva potuto permettersene uno vero. Il modo di dire viene utilizzato quindi per sottolineare la falsità di alcune persone, equivalendo al "mandare al tal paese". Il detto, di origini antiche, può sembrare falso a chi visita oggi la "chiesa vecchia" di Baggio (nella quale è conservato un organo risalente alla seconda metà dell'ottocento). In realtà l'attuale "chiesa vecchia" non è altro che una ricostruzione, eseguita nella seconda metà del diciannovesimo secolo, della ben più antica chiesa parrocchiale le cui origini si fanno risalire al XI secolo abbattuta perché considerata pericolante e irrecuperabile. Gran parte del materiale marmoreo e lapideo della chiesa originaria è ora conservato al museo archeologico di Milano.

[modifica] Note

  1. ^ Zona 7 - Cenni storici [1]

[modifica] Voci correlate



Quartieri di Milano
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