Antonio Gava
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Parlamento Italiano Camera dei deputati |
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On. Antonio Gava | |
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Luogo nascita | Castellamare di Stabia |
Data nascita | 30 luglio 1930 |
Titolo di studio | Laurea in Giurisprudenza |
Professione | Avvocato e giornalista |
Partito | Democrazia Cristiana |
Legislatura | VI, VII, VIII, IX, X |
Gruppo | Democrazia Cristiana |
Collegio | Napoli |
Antonio Gava (Castellammare di Stabia, 30 luglio 1930) è un politico italiano, appartenente alla Democrazia Cristiana e alla corrente "Alleanza Popolare" (Grande centro "doroteo") di cui fu uno dei leader, con Arnaldo Forlani e Vincenzo Scotti..
Indice |
[modifica] Biografia
Figlio d'arte (il padre Silvio è stato 13 volte ministro, tra gli anni cinquanta e settanta).
Viene eletto in parlamento per la prima volta nel 1972 (VI legislatura); nel 1980 ricopre il suo primo incarico di governo, ricopre infatti la carica di ministro dei Rapporti con il Parlamento (Governo Forlani), in seguito sarà per tre volte ministro delle Poste e telecomunicazioni (Governo Craxi I, Governo Craxi II, Governo Fanfani VI), ministro delle Finanze (Governo Goria) e due volte ministro dell'Interno ( Governo De Mita e Governo Andreotti VI), nel 1990, in seguito ad un ictus, sarà costretto a dimettersi da questa carica.
[modifica] I problemi giudiziari
Colpito da un avviso di garanzia nel 1993, per associazione mafiosa, Gava - dopo tre giorni di carcere a Forte Braschi - si ritrovò agli arresti domiciliari dal settembre 1994 al marzo 1995. Fu poi sospeso in via cautelare dal Consiglio dell'ordine degli avvocati. Il 19 maggio 2006 fu definitivamente assolto in primo grado e in appello, con una sentenza irrevocabile per "mancata impugnazione".
Nel corso degli interrogatori al pentito di camorra Pasquale Galasso il nome di Gava venne fuori diverse volte. Ecco una breve estrapolazione di un interrogatorio del 1993:
« Presidente Luciano Violante: E nessuno si era accorto che eravate là? Pasquale Galasso: No; in quel momento venni a sapere da Alfieri e Alfieri dallo stesso Nuvoletta che non c'erano problemi, neanche per quanto riguardava le forze dell'ordine che lui riusciva a controllare, riusciva a darci tranquillità. La nostra perplessità derivava dal pericolo che durante le nostre riunioni potessero intervenire i carabinieri facendo accadere un marasma. Nuvoletta invece ci ha sempre tranquillizzati e talvolta io e Alfieri abbiamo visto, scendendo da Vallesana, la masseria dei Nuvoletta, qualche auto dei carabinieri appena fuori dell'abitazione di Nuvoletta. Quella per noi era la dimostrazione che Nuvoletta era ben protetto. Ricordo che all'epoca Nuvoletta era in stretto rapporto con un politico nazionale di grosso rilievo. |
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(dichiarazioni rese dal pentito Pasquale Galasso alla Commissione Parlamentare Antimafia, presidente Luciano Violante, il 13 luglio del 1993[1])
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Nel corso del 2006, la difesa (portata avanti dal nipote dello stesso Gava, Gabriele Gava) ha poi reso noto che Antonio Gava chiederà un risarcimento allo stato per un valore di circa 38 milioni di euro. In particolare, la richiesta economica è stata inoltrata in questi termini:
- 3.300.000 euro per non aver potuto svolgere attività professionale (la reintegrazione nell'ordine avvenne solo 11 anni dopo)
- 10 milioni di euro per danno fisico
- 10 milioni di euro per il danno morale
- 15 milioni di euro per il danno all'immagine
La difesa esibirà anche i referti medici di Angelo Fiori, della Medicina legale alla Cattolica di Roma, per dimostrare i danni subiti dall'ex esponente della DC.
[modifica] Note
[modifica] Bibliografia
- Antonio Gava, Giancarlo Gava, Il certo e il negato. Un'autobiografia politica, Sperling & Kupfer, 2005
Predecessore: | Ministro dell'Interno della Repubblica Italiana | Successore: | |
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Amintore Fanfani | 1988 - 1990 | Vincenzo Scotti |
Predecessore: | Ministro delle Poste e delle Telecomunicazioni della Repubblica Italiana | Successore: | |
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Remo Gaspari | 4 agosto 1983 - 1 agosto 1986 | Antonio Gava | I |
Antonio Gava | 1 agosto 1986 - 17 aprile 1987 | Antonio Gava | II |
Antonio Gava | 17 aprile 1987 - 28 luglio 1987 | Oscar Mammì | III |