Andrej Belyj
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Andrej Belyj (in russo Андрей Белый [?]), pseudonimo di Boris Nikolaevič Bugaev (in russo Борис Николаевич Бугаев [?]) (Mosca, 14 ottobre 1880 – 8 gennaio 1934) è stato un poeta e scrittore russo legato alla corrente del simbolismo.
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[modifica] La vita
Andrej Belyj è una figura di grande rilievo nella letteratura russa contemporanea. Figlio di Nikolaj Vasilevič Bugaev (1837-1903), docente di matematica presso l'Università di Mosca, e di Aleksandra Dmitrievna Egorova (1858-1922), pianista: negli anni dell'adolescenza entra in contatto con Sergej Solov'ev (nipote del filosofo Vladimir Solov'ev), scrive le prime poesie e dal 1896 si appassiona al simbolismo francese e al pensiero di Arthur Schopenhauer. Nei primi anni del '900 legge i versi di Aleksandr Blok e inizia a nutrire un certo interesse per la teosofia. Compie i primi studi in Matematica presso l'Università di Mosca, dove a partire dal 1903 stringe amicizia con il filosofo e mistico Pavel Aleksandrovič Florenskij. In questi anni intrattiene relazioni e rapporti con la realtà delle società filosofico-religiose, impegnate in un dibattito che, recuperando alcune antiche tradizioni del misticismo, poneva in discussione i rigidi e radicati confini dell'ortodossia. Dal 1912 al 1916 soggiorna nell'Europa occidentale e si avvicina alle teorie antroposofiche di Rudolf Steiner, ma i suoi rapporti con il il pensatore di Evlach sono ormai interrotti. Ritorna in Russia nel 1916, per raggiungere nuovamente Berlino nell'autunno 1921 in un nuovo viaggio che nel 1923 si concluderà segnando il suo defintivo ritorno in patria. Muore a Mosca l'8 gennaio del 1934, in seguito alle conseguenze di un colpo di sole subìto in Crimea.
[modifica] L'opera
Pietroburgo (1913), frequentemente considerato il suo capolavoro e definito da Vladimir Nabokov come uno dei quattro più grandi romanzi del ventesimo secolo, è ambientato in un'isterica atmosfera a cavallo tra i due secoli nell'omonima città (Pietroburgo). Il romanzo, delirante nella trama, in un complicato contesto sociale legato alla Rivoluzione del 1905, racconta l'attentato dinamitardo eseguito da un giovane terrorista (Nikolaj) ai danni del padre, un funzionario immerso nella burocrazia statale (Apollon Apollonovic Ableuchov).
[modifica] Bibliografia
- Sinfonia (2a drammatica) , in ‹‹Russia››, 1954
- Pietroburgo, a cura di A.M. Ripellino, Einaudi, Milano 1961
- Il colombo d'argento, pref. a cura di G. Nivat, Rizzoli, Milano 1964 (1981)
- Kotik Letaev, a cura di S. Vitale, Parma 1973
- Il colore della parola, a cura di R. Platone, Guida, Napoli 1986
- Saggi sul simbolismo, a cura di A. D. Siclari, Zara, Parma 1987
- Lettere (1903-1908), con A. Blok, a cura di R. Platone, Edizioni e/o, Roma 1982
- L'arte, il simbolo e Dio. Lettere sullo spirito russo, con P.A. Florenskij, traduzione e cura di G. Giuliano, Medusa, Milano 2004
- Glossolalia. Poema sul suono, traduzione e cura di G. Giuliano, Medusa, Milano 2006
- Oro in azzurro, a cura di M. Scotti, Il faggio, Milano 2006
- F. Martinetto, Andrej Belyj: la sinfonia dell'assoluto, Prospettiva Editrice, Civitavecchia (Roma) 2003
- L. Szilard, Pietroburgo di Andrej Belyj tra massoneria e rosacrocianesimo, in ‹‹Annali della Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell'Università di Sassari››, II, 2002, pp. 189-210
- N. Kauchtschischwili, La "2a Sinfonia" di Andrej Belyj. Problemi di metodologia e interpretazione, ‹‹Linguistica e Filologia››, 14, 2002
- A. Maccioni, A. Belyj, P. Florenskij, L'arte, il simbolo e Dio. Lettere sullo spirito russo [recensione], in ‹‹eSamizdat››, IV, 2006, pp. 99-100
- M. Sabbatini, A Belyj, Glossolalia. Poema sul suono [recensione], in ‹‹eSamizdat››, IV, 2006, pp. 97-99
[modifica] Voci correlate
[modifica] Collegamenti esterni
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